COME SI VOTERA' A CEFALU'?

ritratto di Nicola Pizzillo

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Con legge della Regione Sicilia approvata il 5 aprile 2011 n°6 (pubbl. GURS n°16 del 11/04/11), nel nostro Comune cambia dalla prossima tornata il sistema per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale.

A Cefalù, che appartiene alla fascia di comuni che possiedono una popolazione compresa tra 10.000 ed i 15.000 abitanti, andrà applicata la disciplina indicata nell’art. 8 della citata norma. In essa viene stabilito che il Sindaco viene ora eletto a turno unico, si procederà a ballottaggio solo in caso di perfetta parità di voti tra i primi due canditati, ipotesi alquanto remota.

Il candidato Sindaco indica le liste a lui collegate ma nella scheda “unica” l’elettore deve barrare sia il nome del Sindaco che quello di una lista, se dovesse barrare solo una lista il voto non si estende come in passato al Sindaco collegato (cd. effetto trascinamento), quindi il voto viene ad essere totalmente disgiunto, con l’anomalia che potremmo avere eletti Sindaci che non avranno poi una maggioranza in Consiglio che li sostiene. Di questo modus operandi mi sfugge la ratio, forse è quello di favorire l’ingovernabilità?

Altra importante novità è l’introduzione di una soglia di sbarramento per le liste dei consiglieri, che se non raggiungono almeno il 5% dei voti validi non si vedranno attribuiti seggi. Se quindi si fosse introdotta questa soglia nel 2007 non sarebbero entrate in Consiglio Comunale le liste: Giovani Idee Cefaludesi e Forza Cefalù, perché entrambe non superavano i 463 voti (pari al 5% di 9270 voti validi).
Il candidato Sindaco che riporta più voti degli altri concorrenti, anche uno soltanto, viene eletto ed avrà diritto ad un premio di maggioranza per le liste collegate che lo sostengono. Quindi esse riceveranno il 60% dei 16 seggi in palio, ovvero 10, mentre i restanti 6 saranno distribuiti con il sistema dei quozienti più alti. Questo avviene se le liste collegate al Sindaco eletto non raggiungono già da sole il 60% dei voti validi e purché si verifichino due condizioni, ossia che raggiungano almeno il 40% dei voti e che altra lista o liste collegate non superino il 50% dei voti validi. Da questo quadro normativo emerge di tutta evidenza la volontà del legislatore di premiare le coalizioni di liste a discapito di chi corre in solitario e della proliferazione di liste di scarsa consistenza elettorale, come le liste civetta.

Nelle liste dei candidati ai Consigli Comunali nessun genere può essere rappresentato in misura superiore ai ¾ dei componenti , quindi considerando la preponderanza di candidati di sesso maschile essi non potranno superare le 12 unità e dovranno inserirsi almeno 4 donne. Anche le Giunte Comunali devono garantire la rappresentanza di entrambi i generi.

La mozione di sfiducia al Sindaco non potrà essere presentata prima di 24 mesi dall’elezione e nei 180 giorni finali del suo mandato e dovrà essere approvata da almeno 2/3 dei Consiglieri, nel nostro comune ci vorranno almeno 11 voti. E’ prevista anche la sfiducia per il Presidente del Consiglio Comunale che prende il nome di “mozione di revoca”, essa va motivata e per essere approvata occorrono i voti dei 2/3 dei Consiglieri.

Un ultima rilevante novità della legge 6/2011 è l’obbligo per i Comuni di introdurre nei rispettivi Statuti una Consulta dei migranti, per dar modo di sentire anche le problematiche di coloro che non godono del diritto di elettorato ma che comunque risiedono nelle nostre comunità.

ritratto di Saro Di Paola

IL SINDACO DI POCHISSIMI

Il toto candidati a sindaco delle ultime settimane e la frammentazione partitica fanno presumere che a contendersi la poltrona di sindaco, oltre ai due candidati già certi, saranno in molti.
Sicchè, sarà veramente difficile che la lista o le liste collegate al sindaco che risulterà eletto possano raggiungere quella soglia del 40% che garantisce il premio di maggioranza.
Ciò a meno che, dal toto candidati, non uscisse un nome in grado di suscitare quell'ENTUSIASMO che, ad oggi, in Città, almeno io, non registro.

Le conseguenze potrebbero essere gravi.
Non solo, ovviamente, dal punto di vista della rappresentatività ma, fatto più grave, dal punto di vista della governabilità della Città.

Il rischio più grande è che
dopo ALFREDO LA GRUA SINDACO DELLA CITTA',
dopo SIMONA VICARI SINDACO DEL CENTRO DESTRA,
dopo GUERCIO SINDACO DI TUTTI E DI NESSUNO,
Cefalù si ritrovi
con IL SINDACO DI POCHISSIMI senza quella maggioranza consiliare che è FONDAMENTALE non per risolvere,
ma, almeno, PER AVVIARE A SOLUZIONE alcuni dei problemi che attanagliano la Città.