Discutiamo su come mettere a reddito la Rocca di Cefalù

ritratto di Gianfranco D Anna

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Prendendo spunto dall’interpellanza presentata dal Capogruppo del PD Rosario Lapunzina (http://www.qualecefalu.it/lac/node/6716) vorrei avviare una discussione su come sia possibile e, nel contempo, auspicabile mettere a reddito un importante bene culturale per Cefalù quale è certamente la Rocca.

Anzitutto, ritengo utile e opportuno riportare di seguito gli Artt. 18 e 19 del CAPO IV - Beni culturali e paesaggistici del “Regolamento per la gestione, l’utilizzazione e la concessione in uso dei beni demaniali e patrimoniali del Comune di Cefalù” (http://www.qualecefalu.it/lac/node/3526)

«CAPO IV - Beni culturali e paesaggistici

Art. 18
AFFIDAMENTO IN GESTIONE DEI BENI CULTURALI
18.1 Oltre ai beni demaniali ed a quelli patrimoniali, disponibili ed indisponibili, sono da annoverare in testa al Comune di Cefalù i cosiddetti Beni Culturali, come definiti dall´art. 53 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 e successive modifiche ed integrazioni. Fra questi sono da annoverare: “Il Parco Archeologico della Rocca”, ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori archeologici, storici, paesaggistici e ambientalistici e il complesso monumentale del Teatro Comunale “S. Cicero”. Tali beni ricadono tra quelli definiti dall´art. 101 del suddetto Codice come "istituti e luoghi della cultura". Essi «sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico» (comma 3 dell’art. 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio). Sono, altresì, da annoverare come beni culturali il “Lavatoio Medioevale” ed il “Bastione Marchiafava”. Tali beni saranno gestiti direttamente dal Comune di Cefalù ai sensi dell’art.115 comma 2 del D.Lgs n. 42/04 e successive modifiche ed integrazioni.
[…]
18.5 In attuazione dell’art. 2 comma 1 lett. m dello Statuto Comunale, la Rocca di Cefalù con il suo patrimonio naturalistico, storico-culturale e archeologico, riconosciuto dall’U. E. attraverso l’inserimento fra i siti di Interesse Comunitario, è gestita direttamente dal Comune di Cefalù ai sensi dell’art. 115 comma 2 del D.Lgs. n. 42/04 e succ. modifiche ed integrazioni.
18.6 Nell’area del Parco Archeologico i servizi per il pubblico e quelli diretti alla vigilanza, alla pulizia, all’allocazione e gestione dei servizi igienici per i visitatori ed alle attività a garanzia della pubblica fruizione, nonché le attività di guida ed assistenza didattica, nel caso in cui si tratti di attività lucrative, potranno essere affidati a privati, mediante procedure di evidenza pubblica ed a titolo oneroso, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti. I progetti presentati non potranno prevedere una durata superiore ad anni sei. Nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica si dovrà tener conto della specifica idoneità e qualificazione tecnico-organizzativa dei privati partecipanti, con particolare riferimento alla conoscenza delle tradizioni legate all’ambiente ed al territorio cefaludese.
18.7 La gestione di punti vendita di souvenir e materiale editoriale e di un servizio bar potrà essere affidata a privati secondo quanto previsto dal comma 6, purché tali attività siano allocate al di fuori del cancello di ingresso dell’area archeologica e che le aree destinate a tali attività siano attrezzate in maniera rispettosa del contesto e in conformità con i vincoli archeologici e paesaggistici.

Art.19
REQUISITI SOGGETTIVI PER L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI
19.1 Sono ammessi a partecipare per l’affidamento della gestione dei servizi di cui all’art. 18 le aziende che risultino iscritte alla C.C.I.A.A. per lo svolgimento di attività analoghe a quelle oggetto della concessione.
19.2 Le Fondazioni, gli Enti e le Associazioni dovranno prevedere tra gli scopi statutari lo svolgimento e la promozione di attività nel settore relativo all’oggetto della concessione.
19.3 Le cooperative o i consorzi di cooperative dovranno essere iscritti, oltre che alla CC.I.AA. per lo svolgimento di attività analoghe a quelle oggetto della concessione, anche all’albo delle società cooperative.
19.4 I partecipanti alle procedure per l’affidamento e la gestione dei servizi di cui all’art. 18 del presente regolamento dovranno possedere una specifica idoneità e qualificazione tecnico-organizzativa con particolare riferimento alla conoscenza delle tradizioni legate all’ambiente ed al territorio cefaludese.»

A partire da quanto previsto nell’art.18 comma 6, personalmente ritengo che i servizi essenziali per avviare una corretta e sicura fruizione della Rocca e, nel contempo, per mettere a reddito questo nostro Bene siano:

1 - i servizi di biglietteria e di assistenza per i visitatori;
2 - i servizio diretti alle attività di guida - sia agli spazi epigei sia a quelli ipogei - e di assistenza didattica dei visitatori (turisti, scolaresche, etc.) che ne facciano richiesta;
3 - i servizi diretti alla vigilanza e alle attività a garanzia della pubblica fruizione (il personale impiegato in tali servizi potrebbe, contemporaneamente, garantire la tutela del patrimonio presente nel sito e la sicurezza dei visitatori);
4 - i servizi diretti alla pulizia, all’allocazione e gestione di servizi igienici, alla manutenzione ordinaria;
5 - i servizi diretti all’informazione e alla promozione del sito.

E’ chiaro che mentre i primi due tipi di servizi producono ricavi, gli altri generano solamente costi per il personale impiegato, per i materiali necessari e per le attrezzature utilizzate.

Sono, quindi, dell’avviso che se l’Amministrazione decidesse di procedere singolarmente all’affidamento di ciascun servizio “mediante procedure di evidenza pubblica e a titolo oneroso, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti.” si potrebbe facilmente verificare che quei servizi non in grado di produrre utili non verrebbero affidati e, dal momento che essi sono indispensabili per la fruizione della Rocca, resterebbero a carico del Municipio.

Personalmente, invece, sono dell’idea che l’Amministrazione debba invitare tutti i diversi interessati a sedersi ad un tavolo e, dopo aver ascoltato le opinioni e le proposte che certamente non mancheranno, soprattutto da parte di quelle associazioni che già in passato hanno presentato dei progetti o hanno avuto modo di gestire la Rocca (http://www.qualecefalu.it/lac/node/2732), ragionare sull’opportunità di creare una Associazione Temporanea di Scopo - o comunque un organismo similare - che riunirebbe il Comune - capofila - e i vari soggetti interessati in un unico progetto.

Solamente a questo punto il Comune, valutati gli interventi e le spese previste e tenuto conto del numero di visitatori che salgono sulla Rocca, potrebbe e dovrebbe definire un piano tariffario da sottoporre all’approvazione del Consiglio Comunale.

In questa cosiffatta A.T.S., il Comune riceverebbe e amministrerebbe tutti i ricavi provenienti dalla gestione della Rocca (in particolare dai biglietti d’ingresso e dai biglietti per le visite guidate) e, tolti i costi, ridistribuirebbe equamente gli utili a ciascun soggetto partecipante al progetto in base a precisi e trasparenti accordi preventivi che tengano conto del personale impiegato, delle ore di servizio svolte e dell’attività svolta, reinvestendo l’eventuale di più esclusivamente in attività di ricerca, studio, divulgazione, promozione e valorizzazione della Rocca stessa.

Allo scopo di chiarire quello che, a mio avviso, è il modo corretto di procedere riporto di seguito la “Proposta del piano tariffario di gestione” prevista nel più volte da me ricordato Progetto del Consorzio Kepha, presentato al Comune di Cefalù nel 2005 e alla cui stesura ho personalmente contribuito, precisando però che il totale delle spese medie annue allora ipotizzato era frutto di un tipo di gestione no-profit e, quindi, ben diversa dalla gestione lucrativa – che non deve però "fare rima" con speculativa – su cui si dovrebbe oggi puntare per mettere a reddito questo nostro Bene e che, d’altro canto, rispetto ai 29.000 visitatori a quel tempo ipotizzati, oggi, dai dati rilevati da Giuseppe Calabrò, volontario della Protezione civile comunale, sappiamo che nel 2011 i visitatori del Parco Archeologico della Rocca sono stati 45.704 (39.879 nel 2010 e 37.430 nel 2009):

«PROPOSTA DEL PIANO TARIFFARIO DI GESTIONE

Ad oggi gli unici dati disponibili sull’affluenza di visitatori sul Parco della Rocca di Cefalù sono quelli derivanti dalla gestione dell’area, nel 1997, dell’allora Sottosezione (oggi Sezione) del Club Alpino Italiano di Cefalù, esperienza alla quale, peraltro, presero parte alcuni degli attuali soci delle associazioni facenti parte del Consorzio.
Dai registri delle presenze in possesso della Sezione di Cefalù del C.A.I. si ricava che nei cento giorni di gestione, da agosto a novembre, visitarono la Rocca circa 15.300 persone.
Sulla base di quei dati e sulla base delle esperienze e dei progetti direttamente realizzati dalle associazioni consorziate in questi anni, è stata ipotizzata una affluenza annua di circa 29.000 visitatori.

Sulla base degli interventi previsti e del programma di messa in opera degli stessi, si considera che le spese annuali medie per la gestione del Parco della Rocca possono determinarsi in via approssimativa come segue:
Vigilanza € 30.000,00
Personale impiegato nei servizi al visitatore € 15.000,00
Pulizia e manutenzione ordinaria € 10.000,00
Attrezzature ed impianti per la messa in sicurezza e la fruizione del Parco € 30.000,00
Formazione ed equipaggiamento del personale € 7.000,00
Contratti, polizze assicurative e polizza fideiussoria € 5.000,00
Promozione pubblicitaria € 3.000,00
Totale spese medie annue € 100.000,00

Dividendo i costi di gestione annua del Parco per il numero di visitatori ipotizzato, il prezzo medio del biglietto potrebbe determinarsi in € 3,45.
Dal momento che alle entrate derivanti dal prezzo del biglietto di ingresso, debbono sommarsi i proventi derivanti dalle visite guidate epigee ed ipogee nonché quelli provenienti da altre fonti, non quantizzabili a priori, quali:
- manifestazioni sportive dilettantistiche;
- progetti di educazione ambientale;
- pubblicità;
- sponsorizzazioni;
- royalties;
- compensi e/o provvigioni per lo svolgimento di attività culturali, naturalistiche, escursionistiche, speleologiche ed alpinistiche, sempre organizzate nel rispetto dell’integrità e della tranquillità dei luoghi ed al fine di riscoprire un equilibrato e rispettoso rapporto tra uomo e natura;
- biglietti d’ingresso in occasioni di mostre ed attività culturali in genere;
- somministrazione di bevande e alimenti esclusivamente per mezzo di dispenser automatico posizionato all’interno o adiacente alla biglietteria su via Pitrè;
- vendita del CD Rom multimediale (dal III anno di gestione);
- vendita della pubblicazione-guida cartacea (dal III anno di gestione);

il Consorzio Kepha

PROPONE

all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale il seguente piano tariffario:

BIGLIETTO DI INGRESSO

€ 3,00 Intero

€ 2,00 Ridotto (per le scolaresche non cefaludesi, i ragazzi da 10 a 14 anni, i militari, le associazioni e gli enti no-profit non cefaludesi)

Gratuito (per i residenti a Cefalù, le scolaresche cefaludesi, i bambini fino a 10 anni, gli anziani oltre i 65 anni e i portatori di handicap)

BIGLIETTO PER LE VISITE GUIDATE EPIGEE

€ 8,00 Intero

€ 5,50 Ridotto (per i residenti a Cefalù, le scolaresche e i militari)

BIGLIETTO PER LE VISITE GUIDATE IPOGEE

€ 10,00 Intero

€ 7,00 Ridotto (per i residenti a Cefalù, le scolaresche e i militari)

BIGLIETTO DI ACCESSO ALLE VIE D’ARRAMPICATA

€ 2,00 Intero

Gratuito (per i residenti a Cefalù)

I suddetti prezzi potranno essere aggiornati ogni cinque anni all’indice ISTAT sull’aumento del costo della vita in base all’indice rilevato nell’ultimo anno antecedente il quinquennio.»

Come al mio solito, mi sono dilungato troppo, quindi, per il momento, non resta che aggiungere
LA DISCUSSIONE È APERTA…

ritratto di mauro zito

Gestione della rocca di Cefalù

Per quanto riguarda i prezzi penso che dovrebbero essere aboliti per tutti i residenti. Un piccolo suggerimento: ricordiamoci che un regalo è sempre gradito, se io fossi il titolare della gestione darei un piccolo souvenir a tutti i visitatori (anche una semplice cartolina) che all'ingrosso potrebbe costarmi 3 centesimi ma il passaparola di migliaia di turisti contenti del gesto potrebbe fruttare alla ditta di gestione e al Comune di Cefalù milioni di euro. (Mauro Zito - Cefalù libera)

ritratto di Vincenzo Gerone

Ottima l'idea di mettere a

Ottima l'idea di mettere a reddito la Rocca a patto che il prezzo del biglietto sia proporzionato ad i servizi offerti.
Condivido l'idea della cartolina e quella di non fare pagare i residenti.
Sarebbe anche interessante organizzare dei corsi di climbing.