“CEFALU’: QUALE PORTO ?” (UN COMITATO PER ALZARE LA VOCE)

ritratto di Saro Di Paola

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Sono passati sessantuno anni da quel 13 maggio 1951, quando con il brillare di una mina, a Prissuliana, venne dato l’inizio simbolico ai lavori per la costruzione del rifugio peschereccio di Cefalù.

In questi sessantuno anni, a Cefalù, si sono succeduti quattordici sindaci -Giuseppe Giardina, Prospero Giardina, Giovanni Calderone, Saverio Portera, Rosario Ilardo,Salvatore Serio, Nicola Imbraguglio, Nino Vazzana, Giuseppe Muffoletto, Carmelo Mangano, Giuseppe Riggio, Giuseppe Guercio, Alfredo La Grua, Simona Vicari - che hanno guidato un numero di amministrazioni che, quasi certamente, non deve essere stato inferiore a cinquanta.

In questi sessantuno anni, per il porto di Cefalù, dopo il primo progetto dell’ing. Strongoli, ne sono stati elaborati tre :
quello dell’Ufficio del Genio Civile Opere Marittime nel 1965 – cosiddetto Piano Regolatore del Porto- ;
quello dell’ing. Migliardi, nel 1984;
quello dell’ing. Spina e dell’arch. Botta, nel 2002.

Tre progetti, fondamentalmente, per mettere in sicurezza il porto, per chiudere a greco il bacino portuale:
quello del 1965, con una banchina di sottoflutto infilzata nella scogliera di Punta Calura;
quello del 1984, con una banchina a forma di ipsilon con le braccia aperte protese ben oltre la punta di Calura;
quello del 2002, con una banchina rettilinea disposta parallelamente ai bracci del martello centrale a T e con le estremità equidistanti dalla Punta di Calura e dalla punta della diga foranea.

Quei bracci del martello a T che oggi, 22 febbraio 2012, nessuna resistenza hanno potuto opporre alle onde di grecale che, dopo avere strappato le cime di tantissime “lance” e di tanti pescherecci della nostra marineria, li hanno spazzati via come fuscelli.
Distrutti ed affondati.

I PESCATORI DI CEFALU’ NON POSSONO CONTINUARE AD ASPETTARE, IN SILENZIO, LA MESSA IN SICUREZZA DEL BACINO DI PRISSULIANA.

CEFALU’ NON PUO’ CONTINUARE AD ATTENDERE,IN SILENZIO, IL SUO PORTO.

Cefalù non può continuare a credere, in silenzio,alle promesse ed ai proclami che sul porto, ad ogni competizione elettorale, le vengono propinati.

CEFALU’ DEVE MOBILITARSI PER IL SUO PORTO, come in passato si è mobilitata per l’attraversamento autostradale e per il raddoppio ferroviario.

Cefalù deve costituire un comitato :
“CEFALU’ : QUALE PORTO ?”

Per tallonare la politica, per esserle da pungolo, per informarsi ed informare sullo stato dell'opera, per fare conoscere, alla Città tutta, LA VERITA’SUL PORTO.
Proprio come, da circa un ventennio, per il raddoppio ferroviario e per la nuova stazione,
ha fatto e continua a fare, il comitato
“CEFALU’: QUALE FERROVIA ?”

Un comitato che, PER CEFALU’, sappia ALZARE LA VOCE DI CEFALU’ contro chi, sul porto, continua a propinarle FANDONIE.
Come quelle che, senza che gli astanti abbiano battuto ciglio, il sindaco ci ha propinato nella conferenza stampa dello scorso 8 gennaio.
http://www.qualecefalu.it/lac/node/6664
http://www.qualecefalu.it/lac/node/6674
http://www.qualecefalu.it/lac/node/6693

Saro Di Paola, 22 febbraio 2012

ritratto di Staff

Altre foto della mareggiata

Altre eloquenti foto della mareggiata di grecale inviateci da Pasquale Portera




ritratto di Daniele Tumminello

Pi dari forza a lu discursu

Oggi pomeriggio ho scattato queste immagini. Bisogna intervenire e seriamente pure. Non è possibile che al minimo accenno di maltempo questa città fa acqua da tutte le parti.
La situazione del porto così com'è non è più tollerabile e purtroppo il porto è la metafora esatta di ciò che sta diventando oggi Cefalù. Occorre reagire, farlo con serietà, con poche chiacchere e molto, molto impegno.
Oltre alle foto, ho anche realizzato dei video che pubblico di seguito.