Comunali, Sgarbi non si arrende e si candida (di nuovo) a Cefalù

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Fonte: Corriere del Mezzoggiorno.it

Il critico sarà a capo del neo partito della Rivoluzione
«Farò della cittadina la capitale del turismo siciliano»

PALERMO - Vittorio Sgarbi non si arrende, anzi rilancia e annuncia la propria candidatura a sindaco di Cefalù. Il critico dopo il polverone che l'ha costretto a dimettersi da sindaco di Salemi si rimette in gioco e promette che farà diventare la cittadina capitale del turismo siciliano. Sgarbi sarà a capo del neo partito della Rivoluzione, il nuovo soggetto politico che sarà presente nelle città siciliane dove a maggio si andrà al voto per le amministrative.

Il 17 marzo nell'hotel Sea Palace (sul lungomare di Cefalù) alle 16 è in programma la presentazione alla stampa della candidatura a sindaco. [...]

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ritratto di Nicola Piro

Turismo & Co.

Ma il turismo non è tutto, Signor Sgarbi. Proprio dalla sua boccuccia ci attendiamo il pronunciamento di una vera disquisitio (lasciamo la lectio magistralis ai vari Fini & Schifani) che aiuti a farci capire la sottile ed acuta differenza tra turismo come industria e turismo come cultura. E si, in quanto la prima versione riguarda albergatori, locandieri e rivenditori di souvenir; la seconda i cultori dell' arte in tutte le sue componenti, sfaccettature, funzioni e ambiti: la città e il "fare-città" -che è ars urbium, cioè urbanistica, prima che pianificazione urbana, in quel fil ruoge che le lega alla società. Turismo - sia come industria che come cultura - ha bisogno della calibratura di supporti e premesse (e quì verrà soppesata l' ars regendi aut gubernandi del critico d' arte, Vittorio Sgarbi, alla ricerca di quel "senso del viaggio" come ce lo da inalato nel suo saggio: Notte e giorno d' intorno girando. . ." di gusto mozartiano), ma anche di sub-discipline che definire come contributo ad una saggia governance urbana è poco. E gli ambiti di applicazione, grazie al cielo, non mancano. In ispecie nella città "storica" italiana e nello specifico, visto in un contesto di renovatio urbis comprensiva di: risanamento edilizio ed energetico del patrimonio edilizio esistente; mobilità e traffico (di sosta e movimento); rivisitazione, riqualificazione e reinterpretazione degli spazi urbani alla nell' applicazione delle più moderne tecnica di illuminazione artificiale (v. il Piano d' illuminazione della città di Arraiolos (Portogallo), o per il Rohrbach-Markt di Heidelberg (Germania); sana gestione dei processi di esplosione e di implosione urbana all' interno della cornice del paesaggio naturale (piano paesaggistico redatto da architetti-paesaggisti); riconoscimento alla pianificazione urbana della funzione-guida nel processo di riequilibrio dei "costruito", in considerazione dei suoi elementi costitutivi: tessuto edilizio e trama stradale; ricorso alla prassi del werkshop (nazionale e internazionale),quale premessa all' attivazione di concorsi di urbatettura aperti anche al contributo internazionale; ristrutturazione degli Uffici, tecnico e urbanistico, comunali con il compito di revisione e gestione del PRG (strumento di pianificazione "preliminare" che non ha alcuna valenza giuridica), di redazione dei PPi (strumenti di pianificazione "vincolante" e di alta valenza giuridica) di settore e comparti urbanistici urbani, concedendo al contributo di liberi professionisti la redazione di Piani-Master; elaborazione di uno Statuto urbano a sostegno dei carattari di urbanità precipui dalla città europea e della città storica italiana, in particolare; istituzione di una Commissione (o Consiglio) della Composizione costituita almeno da: 1 arch.- civile, 1 arch.- pianificatore, 1 arch.- paesaggista, 1 storico dell' arte, 1 ingegnere civile, 1 ingegnere del Traffico, 1 archeologo, 1 esperto di storia della polis, della città antica, della città islamica, della città moderna e contemporanea.

Cefalù come città-laboratorio, dunque ? Cefalù come luogo di riscoperta della cultura edilizia e della cultura urbana ? Cefalù come momento di riflessione, di rigenerazione spirituale . . . alla ricerca dei valori della città storica italiana ?

È POSSIBILE ?

SI,

poiché anche Cefalù ha le sue notti come Venezia, Roma, Brindisi; "Ma non (certo) notti fiorentine". E, poi, è sintesi di storia e cultura urbatettonica,e, come "L' Italia, è uno stato d' animo".

ritratto di Nicola Piro

Turismo & Co. . . .

. . . con Vittorio Sgarbi oppure no ? Io non ci sto.

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Cefalù non è né l' isola "Utopia" di Thomas Morus, né una delle città virtuali o invisibili di Italo Calvino. Cefalù è una realtà comunale all' interno di una entità comprensiale nel contesto di una dimensione reg. le. Se Vittorio Sgarbi viene giù con il fermo proposito (sarebbe un fatto grave per un politico se si trattasse di convincimento) di "fare" soltanto turismo, secondo me prenderà già in partenza una forte cantonata. Nella società post-fordista le attività monoculturali non hanno più un senso, in quanto s' incontrano con una realtà fatta di connessioni con altre attività che in questa sede sarebbe prolisso elencare. Non lo ha fatto neanche il Prof. Croci nel corso della lunga ed esaustiva esposizione del suo programma di fronte ad una sala stracolma di assetati ascoltatori del verbo meneghino. Turismo si, pertanto, in quanto industria-base della vocazione economica di Cefalù, senza, tuttavia, perdere di vista altre attività dei settori secondario e terziario (più o meno avanzato) alla base delle quali vanno collocati presupposti irrinunciabili riconducibili a formazione, qualificazione, specializzazione, aggiornamento professionale, etc. del fattore o componente umana: in primo luogo. Donde l' accortezza di coniugare il turismo non con sé stesso, bensi (e soprattutto) con attività economiche e produttive di primo impatto nella micro e macroeconomia di un luogo quali, a mio avviso, possono essere l' edilizia, l' artigianato tradizionale e artistico, il commercio, etc., sino agli ambiti altamente specializzati riconducibili alle attività high-tech e d' informatica. E qui siamo nel pieno del terziario avanzato precipuo della società del sapere nella quale siamo immersi da qualche decennio. E se nel mio precedente post ho scritto di revisione/attualizzazione, giammai di variante(i) del PRG esistente, non v' è dubbio che una sì sensibile operazione di adattamento dello strumento urbanistico di "zoning" (territoriale), qual' è per l' appunto il PRG, alla realtà socio-economica del presente e dell' immediato futuro (mediamente una proiezione non superiore ai 15 anni), questa non può non tener conto del recupero di attività agricole a carattere intensivo, necessarie a soddisfare i bisogni primari di una comunità nella quale turismo, residenza, scuola, arte, cultura, tempo libero, etc., finiscono per condensarsi in un convoluto eterogeneo che invoca un contributo interdisciplinare (che oserei chiamare "professionalità) già nella scelta dei Decernenti (assessori) che affiancheranno e sosterranno il lavoro del Primo Cittadino. Pertanto, bando alle false illusioni e il nascondersi dietro i miracoli di un' Arte che per dare i risultati che le si chiedono (e può dare)deve essere sostenuta da un immane impegno (e sforzo) finanziario (più che da belle parole), e immersione (tanto per restare in un paese di mare qual' è Cafalù) nelle maglie e nei vincoli di un pragmatismo non fine a sé stesso. Chissà se in tal senso l' affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti che si ammira nel Palazzo Pubblico di Siena potrà ispirare qualche riflessione.

ritratto di Alexandre Morello

Viva la rivoluzione!

Viva la rivoluzione!

ritratto di Stephen Davola

C'è una rivoluzione che

C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente.

La vera rivoluzione per raggiungere la libertà è quella interiore, qualsiasi rivoluzione esterna è una mera restaurazione della solita società che a nulla serve.

Krishnamurti

ritratto di Angela Di Francesca

la vera rivoluzione è

la vera rivoluzione è interiore, senza questa convinzione non si farà che forzare le parole per obbligarle a definire concetti a cui non corrispondono....

ritratto di Riccardo Gervasi

Libero è chi non ha

Libero è chi non ha scheletri nell'armadio.