Relazione sull'incontro dibattito sul Porto di Cefalù e le sue prospettive

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Quali prospettive per il porto di Cefalù? Questo il tema che si è dibattuto sabato 12 marzo nella sede di Svolta Democratica.

Un incontro che il candidato sindaco Rosario Lapunzina ha voluto organizzare per discutere con le categorie e gli operatori del mare che vivono, purtroppo, i gravi disagi legati all’attuale situazione del bacino portuale cefaludese.

Dal 2009, infatti, rimane insoluta la questione dell’inagibilità del pontile a T, dovuta al collasso di alcune travate che sostengono parte della struttura calpestabile(sull’argomento si registrano diversi contributi pubblicati su laltracefalu.it). Nonostante svariate promesse e rassicurazioni da parte del sindaco Guercio, non ultime le recenti affermazioni fatte a Gennaio circa un imminente inizio dei lavori con uno stanziamento di 600.000 euro da parte della Regione (fondi in realtà mai esistiti), il problema per i pescatori rimane ancora ben lungi da una concreta soluzione. Ad aggravare, inoltre, lo stato di degrado del porto, la sua ormai atavica e libera esposizione alle mareggiate, in particolare quelle di grecale, che nelle settimane scorse hanno prodotto non pochi danni alle imbarcazioni, letteralmente, alla mercè dei marosi. L’incontro è stato dominato dalla lunga e appassionata relazione dell’Ing. Saro Di Paola.

Una vera e propria “lectio magistralis” sulla storia del porto di Cefalù, sui passaggi politici e amministrativi che ne hanno seguito la nascita e lo sviluppo a partire dalla metà del secolo scorso, sulla attuale incompiuta definizione, a causa principalmente della mancata realizzazione appunto di quell’argine che, collocandosi tra la diga foranea e la scogliera del Calura, garantirebbe quella protezione del bacino, a greco, tuttora mancante.

Tra progetti presentati e poi archiviati, fino all’ultimo, assai fumoso, degli anni duemila, tanto faraonico quanto poco funzionale, l’ingegnere Di Paola non ha mancato di sottolineare l’altra piaga che affligge il porto: il progressivo quanto inesorabile insabbiamento ben distinguibile a vista d’occhio, se si osserva dall’alto l’intera cala.


Nel dibattito che ne è seguito, i rappresentanti dei pescatori, che, insieme a molti cittadini e sostenitori, hanno partecipato numerosi e con interesse all’incontro, hanno sottolineato, per voce di Giovanni Brocato,

le loro difficoltà, lamentando soprattutto l’inerzia dell’amministrazione e i costi che hanno dovuto sostenere per poter continuare a lavorare. E' stato, infatti, evidenziato che i pescatori hanno provveduto all'acquisto delle passerelle mobili e sono in attesa delle autorizzazioni per eseguirne l'installazione.
Hanno ricordato, inoltre, la questione delle multe che sono state comminate loro per aver ormeggiato le barche all’indomani della interdizione al passaggio sulla banchina a T, questione ancora in corso di chiarimento legale.

Hanno chiesto pertanto un impegno concreto affinchè la banchina a T venga messa in sicurezza il prima possibile, eliminando quanto prima la “gabbia” che, con i suoi pesi, avrebbe ancor di più aggravato il collasso delle travate.
Diversi gli interventi dei partecipanti, da Angelo Sciortino

a Gaetano Brancato,

da Salvatore Ilardo

a Vincenzo Garbo, da Nicolò Pizzillo

all’avv. Terregino,

da Paola Castiglia

al prof. Antonio Franco.

Rosario Lapunzina ha assicurato un impegno concreto e immediato per arrivare ad una soluzione dei problemi della banchina, puntando su un’azione amministrativa decisa e puntuale nella ricerca del dialogo con le istituzioni sovra comunali e l’attività di progettazione basilare per attingere a quei fondi europei che, ancora, Cefalù può acquisire per il completamento e la messa in sicurezza del suo porto.

Ha sottolineato, inoltre, il fatto che un porto sicuro e funzionale è la base su cui coniugare lo sviluppo economico e turistico della città con la tutela del lavoro e del reddito delle famiglie dei pescatori e, di conseguenza, un punto di forza imprescindibile per la nostra città.