Facebook e Twitter tra le principiali cause di furti in appartamenti

ritratto di Claudio Pepoli

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Occhio a quello che scrivete sui social network: i topi d'appartamento sono pronti a usufruire di quelle informazioni.

Ne sa qualcosa Ana Laura Ribas: la showgirl brasiliana si è ritrovata la casa svaligiata dopo aver scritto su Twitter che avrebbe passato il weekend a casa del fidanzato. «Non scrivete su Twitter o Facebook dove andate e cosa fate, non è sicuro», ha consigliato ai suoi follower. E ha ragione.

Il fenomeno non è nuovo, ma negli ultimi due anni è aumentato in maniera esponenziale. Secondo uno studio di Credit Sesame, circa il 78% dei ladri usa Facebook, Twitter o Foursquare per identificare gli appartamenti vuoti.

La "colpa" è degli status aggiornati con la geolocalizzazione o delle foto che indicano che in quel momento i proprietari sono al lavoro o in vacanza. Anche Google Street View ha favorito l'aumento dei furti, con l'individuazione panoramica degli "obiettivi".

La soluzione è aumentare la privacy dei propri profili, in modo che non siano visibili a chiunque, e anche selezionare le amicizie che si accettano. La condivisione social del nostro tempo ha comportato anche un cambiamento delle abitudini dei topi d'appartamento:
se prima preferivano il favore delle tenebre, adesso la maggior parte dei furti avviene nel tardo pomeriggio, tra le 17 e le 19.

(da Yahoo.it)