Magnesio ed elezioni.

ritratto di Angelo Sciortino

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Forse sarebbe il caso che a Cefalù si cominciasse a consumare magnesio, che ha sul cervello di chi se ne serve uno straordinario effetto di potenziamento delle sue funzioni, prima fra tutte quella della memoria. E che ci sia un grandissimo bisogno che i Cefalutani abbiano più memoria storica per meglio comprendere le proposte di progetti amministrativi per il rilancio – o quantomeno per la sopravvivenza – di Cefalù e per valutare gli uomini che di tali proposte sono i portatori, è evidente. Lo dimostrano, con fatti incontrovertibili, gli inganni di cui siamo rimasti vittime negli ultimi trenta anni, che hanno segnato un regresso politico, economico e culturale della Città.
Se, senza autoinganni e ricordando il passato, sapremo valutare gli uomini che a maggio ci chiederanno fiducia per sostenerli nell'attuazione di una sana strategia amministrativa, non dimentichiamo ciò che è essenziale perché la nostra scelta non sia improvvisata o dettata da inconfessabili interessi o da pericolose credulonerie.
Non dimentichiamo chi sono i responsabili dell'attuale difficoltà, per essere stati amministratori e autori di scelte e di spese insensate. Ricordandoli e vedendoli impegnati, questi ex amministratori irresponsabili, nel sostegno anche del migliore dei candidati, non fidiamoci.
Non dimentichiamo che le promesse demagogiche non hanno fatto mai il bene dei popoli, perché già erano promesse ingannevoli per il loro essere esagerate. Esigiamo concretezza e la coscienza che promettere oltre il possibile significa ingannare.
Non dimentichiamo che l'errore di oggi lascerà le sue conseguenze per i prossimi cinque anni, che potranno essere di costruzione o di distruzione, a seconda della nostra scelta.
Non dimentichiamo che il futuro è dei giovani, ma se li lasciamo soli a costruirlo, essi potrebbero prepararsene uno invivibile, perché ancora privi della necessaria saggezza per mitigare il loro entusiasmo. Un entusiasmo che spesso li rende vittime di quelli che si definiscono “volponi della politica”, come accade in questo momento a Cefalù.
Insomma, una bella cura di magnesio!

ritratto di Nicola Piro

Finalmente !

È il caso di una esclamazione che ti viene dal di sotto delle suole delle scarpe: si, finalmente un redattore che battezza il bambino dandogli nome e cognome esatti al fine di prevenire equivoci. Che, grazie al S.S. la corrente competizione elettorale ne offre a iosa. Un "grazie", dunque, al Signor Angelo Sciortino e una nota deplorevole al Signor Geraci per il comportamento poco serio in relazione alla telefonata-intervista intercorsa con il Signor Vittorio Sgarbi. Non è stata una lezione di stile, quella del Signor Geraci. Affari suoi. Così come non esaltante è il comportamento di chi, pur avendo interesse che a Cefalù le cosa vadanodiversamente in termini di benessere economico e qualità della vita, se ne sta comodamente alla finestra aspettando che uno dei tanti spiriti santi in giro per la Sicilia (e per l' Italia) con un' imbeccata gli metta il "civo" in bocca. Possibilmente e preventivamente masticato (e digerito). E così i vari candidati-"borgomastri" possono esibirsi in vuoti e sterili copioni scrivendo composizioni fuori tema. E si, in quanto per parlare di cose serie occorrono professionalià, conoscenza dei problemi ed esperienza di vita e di lavoro. Premesse che, ad essere sincero e in relazione all' offerta fieristica in corso, non è stato possibile registrare in alcun portatore del messaggio politico in piena rivoluzione informatica, deindustrializzazione (cioè riduzione di addetti alla produzione)felicemente conclusa e industria manufatturiera che ha superato, summa cum laude, il passaggio dalla stagione di un fordismo petulante (ma necessario) alla cosiddetta produzione "smart", come l' hanno chiamata gli amerikani. Il problema che tout court ora si pone è avviare la transumanza dal sistema oligopolista televisivo á la Berluska, ad una serietà d' impostazione ed elaborazione culturale delle problematiche "stile-Thatcher". Impresa "impossible", almeno nelle condizioni attuali, con la presenza invasiva dei noti, e consolidatisi nel tempo, fenomeni di familismo e maschilismo, overdose di televisione cretina - in pieno stile "pap-la.pap" (porta a porta), "vucciria" (ballarò), "ultimolamento" (ultimaparola) et similia -, calcio paranoico, ed altri ingredienti tipici della cucina italiana e mediterranea, in particolare. Senza il bisogno di disturbare storici e sociologi o rimestare nel pentolone dei condimenti antropologico-culturali, o, infine, ascoltare il verbo divinezzante di critici d' arte ed esegeti di economia ambientale, ritengo possibile l' accesso ad un dibattito coerente, solché si abbia la capacità di ricondurre il discorso Nord-Sud ad alcuni indicatori di fondo, uno dei quali, molto importante, è quello individuabile nell' excursus storico delle due polarità geografiche e, specificamente, nella declinazione delle due componenti, tradizione civica (che è anche "civcness", "bürgersinn", "sens civique") e sviluppo socio-economico. E quì il Mezzogiorno esce con le ossa rotte in ragione della mancanza assoluta dell' esperienza comunale - presente in Regioni come Lombardia, Emilia, Toscana, Marche, Umbria - nei suoi caratteri precipui di differenze sostanziali di sviluppo di tradizioni associative, da una parte, e del formarsi di una comunità civica, dall' altra. Che l' innesto della malapolitica in tessuto antropologico e socio-economico sì labile come nel Mezzogiorno sia stato letale, dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti o, almano, di coloro che soltanto nel Buon Governo (v. l' affresco di A. Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena) della res pubblica posizionano la "buona salute" dei cittadini. Ecco, pertanto, come alla luce di queste evidenze il linguaggio dei mestieranti della politica (dai concorrenti alla sedia elettrica di Sindaco di Cefalù e dei paesi delle Madonie, ai partecipanti alla corsa nel sacco per il raggiungimento del nido delle Aquile di Palermo) sia privo di contenuti programmatici seri, se non fuorvianti. Nello specifico basterebbe chiedere alla Signora Simone Vicari cos' ha dato a Cefalù nei suoi ruoli istituzionali, rispettivamente di Sindaco e di parlamentare, e se alla luce delle risultanze sia moralmente, prima che politicamente, legittimata a chiedere al suo colleggio elettorale il rinnovo del mandato fiduciario. Come architetto il dicorso è molto più complesso in quanto nel merito sono etica e morale a giuocare un ruolo di primo piano. Ne parleremo alla prossima occasione.

ritratto di Daniele Tumminello

Cefalù ha bisogno di certezze

Condivido pienamente e rilancio l'invito rivolto dall'amico Angelo. Cefalù non può permettersi di certo altri cinque anni di inerzia, ha bisogno di essere amministrata con impegno e competenza da chi ben conosce la realtà locale, i problemi finanziari e le disfunzioni degli apparati amministrativi. Cefalù ha bisogno di trovare certezze nella coerenza dei percorsi politici e non certo, ad esempio, nelle sventolate riappacificazioni elettorali.

ritratto di Saro Di Paola

E' LA FESTA DELLA MATRICOLA ?

Mentre leggevo il post di Angelo,
un altoparlante annunciava la presentazione del partito della rivoluzione.

Mi sono chiesto :
ma " E' LA FESTA DELLA MATRICOLA ? "

E' stato un attimo.
Il tempo di realizzare :
la festa della matricola a Cefalù si faceva quando la politica era una cosa seria.