Non si trova un accordo su un documento comune sulla questione della potabilità dell’acqua: Seduta sospesa.

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Travagliata seduta del Consiglio Comunale sull’accertamento dei motivi che hanno portato il Sindaco a sospendere per quattro giorni la potabilità dell’acqua della rete idrica e sulle iniziative da intraprendere a tutela della salute dei cittadini.

Cronaca flash

La seduta del Consiglio Comunale che si è tenuta ieri sera è stata incentrata sulla relazione del Sindaco, richiesta dai gruppi consiliari di opposizione, sul provvedimento di sospensione della potabilità dell’acqua, revocato nella mattinata di ieri, a seguito del rientro del parametro Clorito nella rete idrica, entro i limiti di legge.
Il Consiglio è stato aperto dalla relazione del Sindaco che annuncia la revoca dell’ordinanza che vietava di bere e di usare, ai fini alimentari, l’acqua della condotta idrica, in quanto le ultime analisi hanno fatto registrare un rientro nella norma del parametro Clorito, e che saranno intensificati i controlli in quanto allo stato, nonostante diverse ipotesi, non è possibile essere certi delle cause che hanno provocato la presenza nell’acqua del doppio dei valori massimi di Clorito previsti dalla legge.
Il consigliere Lapunzina dichiara che la tematica relativa all’acqua è di fondamentale importanza per la salute dei cittadini e che le questioni legate alla salute devono essere tenute fuori da ogni tentazione di strumentalizzazione politica, per cui l’unico scopo che il Consiglio, in quanto organo che rappresenta la collettività dei cittadini, deve avere è quello di Chiedere agli organi competenti che si faccia piena chiarezza sulla questione della potabilità dell’acqua a Cefalù, al fine di non creare allarmismi ma di non sottovalutarne i rischi. A tal fine elenca alcune questioni sulle quali ritiene che sia bene che si faccia piena luce, come ad esempio il fatto che alcune analisi, fatte in passato, non riportino la misurazione del valore dei cloriti; che il gestore usi l'ipoclorito, nel caso non sia funzionante il dispositivo che permette di usare il biossido di cloro, senza autorizzazione dandone soltanto comunicazione al Comune che; infatti il giudizio di idoneità emesso dal S.I.A.N. di Palermo il 1/7/2005, nei confronti del potabilizzatore, prescriveva l’uso del biossido di cloro e non dell’ipoclorito; la presenza di due gestori (la Sorgenti Presidiana e l’Acque Potabili Siciliane) che si scambiano reciprocamente le responsabilità. Lapunzina propone che si faccia chiarezza attraverso uno studio autorizzato dal Servizio per L’Igiene degli Alimenti e la Nutrizione (S.I.A.N)
Nel corso del dibattito che ne è scaturito (del quale daremo una cronaca più puntuale nei prossimi giorni) gli interventi dei consiglieri miravano da un lato a dare atto al Sindaco di aver agito correttamente sospendendo in maniera precauzionale la potabilità dell’acqua sino al rientro nei parametri di clorito previsti dalla legge, dall’altro ad esprimere l’esigenza di fare chiarezza sulle cause che hanno determinato questa situazione per tutelare la salute dei cittadini.
Si decide quindi di sospendere la seduta per cercare di elaborare un documento comune.
Alla ripresa dei lavori il Consigliere Lapunzina annunciava che era stato elaborato un documento, non senza difficoltà e accogliendo anche alcuni emendamenti presentati dai gruppi consiliari che sostengono l’Amministrazione Guercio, che ruotava sui seguenti punti chiave:
1) L’accertamento delle responsabilità su quanto Accaduto;
2) La richiesta dell’autorizzazione sanitaria delle acque utilizzate;
3) La vigilanza sugli impegni assunti dal S.I.A.N. su richiesta avanzata dal Sindaco.
Questo documento reca in calce le firme dei consiglieri: Coco, Brocato, Liberto, Lapunzina, Calabrese, Lo Verde, Franco, Gattuso, Fatta.
Nel corso del dibattito che segue i Consiglieri Coco e Brocato annunciano di ritirare le loro firme e i Gruppi consiliari che sostengono l’Amministrazione preannunciano l’astensione, pur condividendo parte del documento. Si apre la ricerca di una difficile possibilità di convergenza su di un testo che rappresenti la volontà dell’intero Consiglio ma tutte le proposte di modifica avanzate, dai gruppi di opposizione, non riescono, al momento, a far convergere su un unico testo. Vista la situazione di stallo i gruppi di opposizione decidono, per protesta, di abbandonare l’aula e il Presidente Barracato, rinvia la seduta di un' ora.
Alla ripresa, quando sono ormai le ore 24:25, risultano presenti in aula i seguenti consiglieri:
Barracato, Greco, Rasa, Mangano, Sideli, Noto, Messina, Coco, Scialabba, Brocato. Il Presidente constatata l’assenza del numero legale rinvia la seduta alle ore 20:00 di oggi (03/02).