Ma Sgarbi è candidato?

ritratto di Angelo Sciortino

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La campagna elettorale comincia a entrare nel vivo e molte posizioni si delineano nei loro contorni, fino a ieri confusi e quasi incomprensibili.
A prima vista sembra che il primo a fare chiarezza sia stato Sgarbi con il suo comizio in piazza Duomo; in realtà, però, almeno altri due candidati da settimane hanno posto all'attenzione dei futuri elettori le loro scelte sulla futura amministrazione, che dovrà risolvere problemi immani, fra i quali quelli derivanti da un bilancio catastrofico sono meno importanti di quel che si creda.
Per meglio far comprendere questa situazione, voglio descrivere le sensazioni che personalmente ho ricevuto in due occasioni: l'una sabato, regalatami da un intervento del professor Panzarella,e l'altra ieri domenica, datami dal professor Sgarbi.
Il professor Panzarella, su richiesta del candidato Lapunzina, ha parlato delle possibili soluzioni per meglio sfruttare le aree, che verranno dismesse dalle Ferrovie nel momento del raddoppio e del conseguente spostamento dell'attuale tracciato.
Si è soffermato sugli aspetti tecnici e sulle conseguenti soluzioni, ma ha dato una conclusione, che ha fatto di Cefalù e della Sicilia quello che rappresentarono per la storia dell'umanità: un ponte tra l'Africa – il Continente in cui ebbe inizio l'Umanità – e il Continente europeo. Per un attimo, ascoltandolo, mi sono sentito orgoglioso e figlio di una Terra che ancora può “fare storia” e di una Cefalù che in questa storia potrebbe rappresentare un ruolo di primo piano. Una sorta di vera rivoluzione socio-culturale, che farebbe grande Cefalù: non più una città di provincia, ma il seme di una nuova Umanità.
Un sogno, se volete, ma un sogno che rende la nostra battaglia politica degna del nostro impegno.
Domenica, ad appena ventiquattr'ore da questa sensazione, ne ho avuta un'altra, che mi ha rimpicciolito nel cuore e nella mente Cefalù e la Sicilia.
Questa seconda sensazione me l'ha regalata il comizio di Sgarbi, quasi totalmente svolto sulle beghe personali e su una lotta politica fatta da rivendicazioni personali e amicali, ma senza veri ideali e senza un respiro poco più che provinciale. Questa non è rivoluzione, ma involuzione!
Nonostante a parole egli abbia confermato che sarà candidato, nei fatti tale non è, se, come è accaduto al suo comizio, ha appena e malamente accennato a Cefalù, ai suoi problemi e alle relative soluzioni da lui proposte, perché ha preferito dedicare la sua attenzione alle recenti sue questioni personali e agli improperi contro tutto e contro tutti.
No, egli non è candidato, checché si affermi.