Sobrietà vo cercando

ritratto di Angelo Sciortino

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Con fatica l'Italia sta liberandosi del peso di un berlusconismo spesso scurrile, che tanta disistima ci ha procurato a livello internazionale.
Una nuova sobrietà, alla quale eravamo quasi disabituati, ha fatto capolino sulla scena politica. Merito certamente di Napolitano e dello stesso Monti, ma anche una risposta a una richiesta degli Italiani, stanchi delle reciproche invettive dei “politici” e delle loro espressioni colorite.
Cefalù, invece, sembra ancora una volta mancare al suo appuntamento con la storia. Qualcuno, infatti, vorrebbe che fosse candidato a sindaco l'espressione mediatica del peggiore di tale berlusconismo: Vittorio Sgarbi, che già  per tempo si è presentato come tale con le sue polemiche con le Istituzioni e con i tanti fatti personali raccontati nei suoi comizi.
Non si accorge, e con lui i suoi sostenitori ritardatari con gli appuntamenti della storia, che anche Cefalù, nel suo piccolo, ha bisogno come l'Italia di essere amministrata e governata, perché si cerchi con responsabile concretezza una soluzione ai problemi lasciati dai quasi due decenni di proclami o di litigi sul nulla, che hanno nascosto la realtà agli occhi dei cittadini.
E' tempo di tornare ad abitudini più civili, perché ognuno possa esprimersi sul da farsi, non correndo il rischio di diventare destinatario di improperi; perché una sana collaborazione di tutti, a prescindere dalle proprie visioni ideali e politiche, prenda finalmente il sopravvento nell'interesse del nostro futuro e di quello di Cefalù.
A Cefalù non interessa essere conosciuta come la Città rappresentata da chi ama scandalizzare i piccoli borghesi dagli inconfessabili pruriti!