Termini Imerese, l’Associazione SiciliAntica organizza una visita guidata ai Castelli delle Madonie

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Nell’ambito del Corso di Storia dell’Arte Medievale l’Associazione SiciliAntica organizza per Domenica 29 aprile 2012 una visita guidata ai castelli delle Madonie. La partenza è prevista alle ore 8,30 da Piazza S. Antonio. Dopo l’arrivo a Campofelice di Roccella visita guidata all’antico maniero. Il castello sorge su un affioramento roccioso che interrompe la monotonia della spiaggia ghiaiosa di Roccella protendendosi con l’ultima parte direttamente a strapiombo sul mare. L’architettura si compone sostanzialmente di due parti: un grande torrione posto all'estremità meridionale dell’affioramento roccioso e del complesso castrale ed un corpo di fabbrica a pianta apparentemente rettangolare, originariamente a più piani, che seguiva 1'andamento della rupe e si protendeva ortogonalmente alla linea di costa. Il torrione, che guarda a modelli antichi ed affermati come i donjons normanni di Paternò ed Adrano, si è conservato sostanzialmente intatto, mentre il corpo di fabbrica è andato quasi interamente distrutto, conservandosene esclusivamente le parti basamentali. Spostamento in pullman e arrivo a Collesano. Il castello si erge a nord dell'abitato, sulla parte sommitale di un poggio scosceso e inaccessibile per tre lati e aperto sul mar Tirreno. Costruito tra il 1140 e il 1196 presenta uno schema quadrangolare, a forma leggermente trapezoidale, con corte interna inglobata entro quattro torri angolari e con mura perimetrali spesse oltre i due metri. Appartenuto a grandi famiglie feudali e aristocratiche, tra il Cinquecento e il Seicento il Castello, dopo aver perso la sua originaria funzione difensiva, venne ampliato e trasformato in palazzo residenziale. Distrutto dal terremoto dell’11 Gennaio del 1693, sarà utilizzato poi per breve tempo come carcere cittadino fino al 1819, anno in cui fu abbandonato. Successivo arrivo a Castelbuono. La costruzione del Castello fu iniziata nel 1316 dal conte Francesco I Ventimiglia sul colle di San Pietro d’Ypsigro, donde l'’appellativo di “Castello del buon aere”, da cui prese nome Castelbuono. Nel complesso della struttura venne inglobato un “fortilizio” bizantino. La originaria architettura è pervenuto con caratteristiche compositive arabo-normanno sveve: la forma a "cubo" che dimostra, richiama l'architettura araba, le “torri quadrate” rispecchiano l'architettura normanna, la “torre cilindrica” esprime moduli di architettura sveva. Resiste al tempo il soffitto ligneo quattrocentesco decorato con figure chimeriche variopinte, poggiante su “mensole” artisticamente intagliate. Ornata da stucchi dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta, eseguiti nel 1683, è la Cappella Palatina, ove in un urna si trova custodita la reliquia del teschio di Sant'Anna, patrona di Castelbuono. Nel pomeriggio rrivo a Geraci Siculo. Sopra una massiccia roccia basaltica, alle cui pendici sorge il paese, si rinvengono le antiche vestigia del “Maniero” di Geraci. La costruzione fu ritenuta la prima difesa occidentale della vasta Contea. Dal punto di vista tecnico-militare la fortezza di Geraci si imponeva per la poderosa struttura e resistenza che la rendeva inattaccabile. All’interno gli ambienti avevano una distribuzione ed una collocazione militaresca, priva di lusso. L’area a pianta irregolare seguiva le ineguaglianze della roccia. E’ molto probabile che sia stato costruito dai greco-bizantini. Con gli Aragonesi e i Ventimiglia divenne una vera e propria fortezza militare. Ancora oggi se ne possono intravedere i segni.

PROGRAMMA:

Domenica 29 aprile 2012

Ore 8,00 Partenza da Palermo (Piazzale Giotto-Lennon).

Ore 8,30 Partenza da Termini Imerese (Piazza S. Antonio).

Ore 9,00 Arrivo a Campofelice di Roccella visita guidata all’antico maniero. Il castello sorge su un affioramento roccioso che interrompe la monotonia della spiaggia ghiaiosa di Roccella protendendosi con l’ultima parte direttamente a strapiombo sul mare. L’architettura si compone sostanzialmente di due parti: un grande torrione posto all'estremità meridionale dell’affioramento roccioso e del complesso castrale ed un corpo di fabbrica a pianta apparentemente rettangolare, originariamente a più piani, che seguiva 1'andamento della rupe e si protendeva ortogonalmente alla linea di costa. Il torrione, che guarda a modelli antichi ed affermati come i donjons normanni di Paternò ed Adrano, si è conservato sostanzialmente intatto, mentre il corpo di fabbrica è andato quasi interamente distrutto, conservandosene esclusivamente le parti basamentali.

Ore 10,30 Arrivo a Collesano. Il castello si erge a nord dell'abitato, sulla parte sommitale di un poggio scosceso e inaccessibile per tre lati e aperto sul mar Tirreno. Costruito tra il 1140 e il 1196 presenta uno schema quadrangolare, a forma leggermente trapezoidale, con corte interna inglobata entro quattro torri angolari e con mura perimetrali spesse oltre i due metri. Appartenuto a grandi famiglie feudali e aristocratiche, tra il Cinquecento e il Seicento il Castello, dopo aver perso la sua originaria funzione difensiva, venne ampliato e trasformato in palazzo residenziale. Distrutto dal terremoto dell’11 Gennaio del 1693, sarà utilizzato poi per breve tempo come carcere cittadino fino al 1819, anno in cui fu abbandonato.

Ore 11,30 Arrivo a Castelbuono. La costruzione del Castello fu iniziata nel 1316 dal conte Francesco I Ventimiglia sul colle di San Pietro d’Ypsigro, donde l'’appellativo di “Castello del buon aere”, da cui prese nome Castelbuono. Nel complesso della struttura venne inglobato un “fortilizio” bizantino. La originaria architettura è pervenuto con caratteristiche compositive arabo-normanno sveve: la forma a "cubo" che dimostra, richiama l'architettura araba, le “torri quadrate” rispecchiano l'architettura normanna, la “torre cilindrica” esprime moduli di architettura sveva. Resiste al tempo il soffitto ligneo quattrocentesco decorato con figure chimeriche variopinte, poggiante su “mensole” artisticamente intagliate. Ornata da stucchi dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta, eseguiti nel 1683, è la Cappella Palatina, ove in un urna si trova custodita la reliquia del teschio di Sant'Anna, patrona di Castelbuono.

Ore 13,30 Pranzo libero.

Ore 16,30 Arrivo a Geraci Siculo. Sopra una massiccia roccia basaltica, alle cui pendici sorge il paese, si rinvengono le antiche vestigia del “Maniero” di Geraci. La costruzione fu ritenuta la prima difesa occidentale della vasta Contea. Dal punto di vista tecnico-militare la fortezza di Geraci si imponeva per la poderosa struttura e resistenza che la rendeva inattaccabile. All’interno gli ambienti avevano una distribuzione ed una collocazione militaresca, priva di lusso. L’area a pianta irregolare seguiva le ineguaglianze della roccia. E’ molto probabile che sia stato costruito dai greco-bizantini. Con gli Aragonesi e i Ventimiglia divenne una vera e propria fortezza militare. Ancora oggi se ne possono intravedere i segni.

Ore 19,30 Arrivo a Termini Imerese (Piazza S. Antonio).

Ore 20,00 Arrivo a Palermo (Piazzale Giotto-Lennon).

Per iscrizioni 091.8112571 - 346.8241076 – Email: terminiimerese@siciliantica.it