Le repliche di Sgarbi ad Alfano e Castiglione

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Replica ad Alfano

Sgarbi: «Il mio accordo ad Agrigento legittimato da Pdl, Grande Sud dal maestro di politica di Alfano, il senatore Calogero Mannino»

«Se il segretario del Pdl Alfano ad Agrigento non concorda sulla proposta del candidato sindaco Totò Pennica, lo dica.
E io, eventualmente, non avrò alcuna remora a ritirare la mia disponibilità e la mia delegazione, con un comizio pubblico il 4 maggio, denunciando la sua scorrettezza formale»

ROMA – Vittorio Sgarbi replica al segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano, che in una nota alle agenzie ha rivelato di non essere a conoscenza dell’indicazione, da parte del candidato sindaco del Pdl ad Agrigento, Totò Pennica, del critico d’arte come assessore alla Cultura

«L’indicazione degli assessori è una decisione che attiene esclusivamente all’autonomia del candidato sindaco - replica Vittorio Sgarbi - ma è chiaro che questa avviene nell'ambito di una coalizione nella quale, ad Agrigento, i miei rappresentanti sono stati riconosciuti e legittimati da Pdl, Grande Sud e dagli amici del maestro di politica di Angelino Alfano, ovvero il senatore Calogero Mannino.

«Se Alfano non concorda sulla proposta del sindaco Totò Pennica, lo dica. E io, eventualmente – annuncia Sgarbi - non avrò alcuna remora a ritirare la mia disponibilità e la mia delegazione con un comizio pubblico il 4 maggio, denunciando la sua scorrettezza formale»
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Replica a Castiglione

Sgarbi a Castiglione: «A Cefalù parte del Pdl è uscita dal partito non condividendo la scelta di Croci imposta da Miccichè»

«Se il Pdl è oggi in crisi, è anche colpa dei suoi tanti, troppi generali senza esercito»

Sulla senatrice del Pdl: «Io non ho attaccato la Vicari. Soni i fatti, inconfutabili, che la attaccano.

ROMA – Vittorio Sgarbi replica al Coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione:

«Io non ho attaccato la Vicari. Soni i fatti, inconfutabili, che la attaccano.

Le parole del Coordinatore regionale del Pdl Castiglione rivelano lo scollamento tra i vertici del partito e la base. Diversamente Castiglione avrebbe saputo – e dunque avrebbe evitato questa magra figura – che proprio a Cefalù una parte non indifferente del Pdl è uscita dal partito non condividendo la candidatura di Croci, imposta da Miccichè, il cui partito in Sicilia cresce a danno del Pdl.

Questa parte del Pdl è oggi al mio fianco a Cefalù assieme al Partito della Rivoluzione. Non abbiamo il simbolo, ma abbiamo i cittadini.
Se il Pdl è oggi in crisi, è anche colpa dei suoi tanti, troppi generali senza esercito»