LETTERA APERTA AL PROF. VITTORIO SGARBI

ritratto di Saro Di Paola

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Egregio Professore,
sento, anzitutto, di doverLe manifestare il mio convincimento,
il più fermo,
che tutto si possa dire nei Suoi confronti tranne che Ella sia un mafioso.

Sento, altresì, di doverLe esprimere,
per quel nulla al quale può servire,
la mia personale condivisione di quanto, nel Suo comizio di ieri,Ella ha detto.
Sulla contraddittorietà della Legge, o delle Leggi,
per le quali Ella sarebbe “non candidabile” a sindaco ma,
“nominabile” a vice sindaco.
Troppo patente e troppo sostanziale la discrasia della Legge, o delle Leggi,
per potere consentire, a chi che sia,
di non condividere il Suo pensiero sulle regole che regole non sono.

Sin da quando, per tanti anni dal lunedì al venerdì,
ho cominciato a conoscerLa per i Suoi “Sgarbi quotidiani”
ho guardato ad Ella come ad un rivoluzionario.
Uno di quelli che hanno la vocazione,
a rompere i modelli,vecchi e consolidati,
per proporne di nuovi ed originali.
Mai dimenticherò lo “sgarbo” di quel giorno,
quando alla fine del telegiornale,
Ella si è intrattenuto, e ci ha intrattenuti, su Canale 5.
Per 15 minuti.
Muto.
Ella davanti alla telecamera.
Noi davanti al piccolo schermo.

Una vocazione alla “Rivoluzione”,
certamente innata,
che Ella, insieme e dopo gli “sgarbi” di quegli anni, ha interpretato come regola di vita,
che Ella ha tradotto in azione.
In tutti i campi che La hanno vista, e La vedono, protagonista.
Indiscusso.
Piaccia o non piaccia.

Quella stessa vocazione alla rivoluzione che La ha indotta a candidarsi sindaco nel profondo Sud.
Prima a Salemi e, poi, a Cefalù.

Questa mia lettera aperta,
egregio Professore,
-reitero l’aggettivo perché, a mio giudizio, è quello che, meglio di ogni altro, Le si attaglia-
per porgerLe due domande che nessuno, sinora, Le ha posto.

Pur nella consapevolezza che Ella, difficilmente, mi leggerà.
Ma, nella certezza che il comune amico Giusi le domande, a mio nome, potrà porgerLe.

Quando la campagna elettorale per le amministrative di Cefalù è prossima alla conclusione e mentre Cefalù è in ansiosa attesa della decisione, da parte della Corte di appello di Palermo,
sulla Sua “incandidabilità”,
le mie domande sono le seguenti :

Quali sono state le ragioni per le quali Ella si è dimessa da sindaco di Salemi ?

Non ritiene, Ella, che con le Sue dimissioni abbia finito per interrompere quella rivoluzione per la quale a sindaco di quel Comune si era proposto ed, in nome della quale, a sindaco di quel Comune era stato eletto ?

Saro Di Paola, 4 maggio 2012