“Trasparenza” resterà soltanto una parola? Un caso concreto di opacità!

ritratto di Pino Lo Presti

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Per quanto tra gli otto Punti programmatici di “Svolta Democratica” non si trovi la Voce “Trasparenza” non ho motivo di dubitare, come mi è stato autorevolmente spiegato, che essa si intendesse contenuta nella Voce “Partecipazione”; d’altra parte è ovvio che senza trasparenza non vi può essere Partecipazione.

Per quanto poi non sia emersa alcuna proposta concreta o alcuna iniziativa consequenziale, tuttavia il 19 luglio 2011, per iniziativa dell’ “Agorà dei giovani”, un popolo intero manifestò una consapevole, maturata voglia di Legalità (e di partecipazione) in questa città e non solo.

Durante la campagna elettorale si è evocato in più occasioni la necessità di una “Cittadinanza attiva”.

Alla base di tutto vi è la Trasparenza ossia la possibilità di aver Coscienza delle cose; da ciò soltanto può nascere la Partecipazione consapevole e responsabile e quindi la Legalità.

Il Caso
La mattina del 16 c.m., alla ricerca di informazioni sul rilascio della Concessione di suolo pubblico in piazza Garibaldi alla ditta “Antica Porta Terra” e soprattutto delle diverse motivazioni per cui mentre nel 2008 la richiesta di Concessione era stata rigettata ora, nel maggio 2012, veniva accolta, mi presento all’Ufficio Commercio in via G. Amendola chiedendo copia dei due Atti amministrativi prodotti, al riguardo, dall’Ufficio.

Mi viene richiesto, come da prassi, di riempire un modulo di richiesta con la specificazione delle motivazioni della stessa.
Avrei dovuto quindi andare all’Ufficio Protocollo, in piazza Duomo, e attendere - mi pare - 15 giorni per potere poi visionare i documenti; e sottolineo “visionare” perchè - mi è stato spiegato - trattandosi non di Atti “pubblicati” all’Albo Pretorio bensì di Atti “interni” all’Ufficio ne era possibile solo la “visionatura” e non la concessione di un duplicato-fotocopia.

Devo alla gentilezza e alla disponibilità dei presenti se, fatta la domandina, i documenti in oggetto mi sono stati fatti “visionare” subito.

Ma è qui che è avvenuta la sorpresa più grande.
All’atto in cui stavo per prendere una penna e cercare un pezzo di carta su di cui prendere appunti, mi è stato fatto presente che ciò non era consentito; per “visionare” si intendeva solo “prendere visione” cioè “guardare” e non quindi “riprodurre” seppure parzialmente con degli appunti: mi sarei dovuto affidare perciò solo alla mia memoria!

Quest’ultima clausola non l’addebito certo - come il resto - a chi me l’ha ricordata (di cui ricordo la gentilezza e, ripeto, la disponibilità) ma mi è sembrata particolarmente vessatoria, del tutto incomprensibile!

Le concessioni di suolo pubblico, come altri Atti amministrativi che riguardino “beni pubblici”, non possono essere “atti interni agli uffici”; ogni cittadino è proprietario di quei beni e ha il diritto di sapere come e con quali criteri sono amministrati.
Rendere conto al cittadino, da parte della Amministrazione e dei suoi uffici, dei propri Atti dovrebbe essere “dovuto” alla semplice richiesta, senza condizione e senza apporre alcuna difficoltà.
Perchè devo spiegare il motivo di tale richiesta, perchè dovrei - per prassi - aspettare non meno di 15 giorni, perchè non posso averne copia, perchè non posso neanche prendere appunti?

Il fatto che tali documentazioni contengano così detti “dati sensibili” (luogo, data di nascita, domicilio e altri recapiti dei soggetti coinvolti) non può e non deve essere addotto a motivazione di tanta “riservatezza”; basterebbe infatti che l’Ufficio predisponesse una copia, priva di tali informazioni, ad uso dei cittadini richiedenti.
Meglio ancora sarebbe che tali Atti si trovassero semplicemente on-line nel sito del Comune.

Mi auguro che, fra le tante cose che si troverà “da fare” la nuova Amministrazione, venga messa ai primi posti dell’agenda, la revisione di quei punti del Regolamento per l’accesso agli atti amministrativi del Comune che anzichè avvicinare il cittadino alla Cosa pubblica sembrano essere fatti apposta piuttosto per tenerlo a debita distanza!

ritratto di Pino Lo Presti

A volte

mi sorprendo a pensare che certe cose interessino pressochè nessuno in realtà, al di là dell'uso che se ne può fare come "bandiera"!