Lettera aperta al Sindaco Rosario Lapunzina e al Segretario del PD Vincenzo Garbo

ritratto di Staff

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Siamo iscritti al PD, siamo simpatizzanti del PD, siamo elettori di Rosario Lapunzina.
Abbiamo condiviso e sostenuto il suo progetto politico-amministrativo, risultato vincente il 6 Maggio con oltre il 40% dei voti dei cittadini di Cefalù che hanno riconosciuto in Saro Lapunzina quell’impegno e quella competenza necessari per il rilancio della propria città.
I candidati di tutte le liste hanno proclamato solennemente in campagna elettorale di volere contribuire al bene comune indipendentemente dalla loro collocazione in Consiglio Comunale; a maggior ragione ci appare incomprensibile l’avere disatteso il voto popolare, già alla prima seduta del Consiglio Comunale a microfoni ancora caldi in Piazza Duomo, voto sostenuto dalla passione e dall’entusiasmo di centinaia di cittadini, tra cui moltissimi giovani, desiderosi davvero di un cambiamento delle vecchie pratiche della politica.
Esprimiamo pertanto perplessità e preoccupazione per le scelte operate dal Sindaco che, invocando “l’economia dei lavori consiliari”, con la nomina dei nuovi Assessori rischia di vanificare la spinta innovativa espressa dal voto popolare del 6 e 7 Maggio.
Il Sindaco Rosario Lapunzina alla forza derivantegli dai 3325 elettori che votandolo gli hanno detto di andare avanti sul programma presentato alla cittadinanza, ha preferito la forza dei numeri in Consiglio Comunale.
Buona Fortuna, come scrive Saro Di Paola!
Al Segretario del PD vorremmo ricordare che è stato il PD a lanciare la candidatura di Saro Lapunzina a Sindaco di Cefalù ed è stato il PD a favorire l’alleanza con UDC, MPA e “Svolta Democratica” che ha consentito di vincere le elezioni.
Tutti gli altri le elezioni le hanno perse!
Non siamo stati messi in condizione, in questi 20 giorni che ci hanno separato dal voto del 6 Maggio, di potere far conoscere le nostre valutazioni e le nostre opinioni.
Si è preferito affidarsi ad una solitaria, per quanto autorevole, cabina di regia. Ne prendiamo atto.
E’ opportuno comunque ricordare che l’esercizio della democrazia, prima di chiederlo agli altri, è bene esercitarlo al proprio interno.
Avete perso un’occasione storica, non è questo il cambiamento che volevamo.
Con la speranza che i fatti possano fugare queste nostre preoccupazioni
Cordialmente

Gaetano Brancato, Giovanni Brocato, Salvatore Brocato, Lillina Chimera, Saro Cinquegrani, Giovanni Cristina, Ignazio Di Pasquale, Laura Modaro, Pino Simplicio, Salvo Vazzana.

Cefalù, 27 Maggio 2012

ritratto di Saro Di Paola

NUTRO LA SPERANZA!

Non avendo visto la lettera pubblicata su "L'Altra Cefalù",
ho condiviso su Facebook il link di Cefalunews sul quale, già stamattina, la lettera era stata pubblicata.

Adesso che la lettera è stata pubblicata, pure,su questo blog, aggiungo il commento che, su facebook, avevo fatto seguire al link medesimo.

"SE LA LETTERA MI FOSSE STATA SOTTOPOSTA L'AVREI SOTTOSCRITTA ANCHE IO !"

NUTRO, comunque, LA SPERANZA!
In primis, sulla CHIAREZZA, DOVEROSA, che mi aspetto dal Sindaco e dagli altri artefici dell'accordo.

Mi auguro che non sia IRRAZIONALE.
Quella dei LeAli per Cefalù è stata IRRAZIONALE a tal punto da risultare
OFFENSIVA DELLA INTELLIGENZA dei cefaludesi.

ritratto di Angelo Sciortino

Nutrire la speranza.

Anch'io, caro Saro, nutro la speranza, nei modi e nei termini in cui la nutri tu.
E anch'io mi auguro che non sia irrazionale come quella dei cosiddetti Leali per Cefalù.
Per l'intelligenza, lascia correre, perché non potranno mai colpirla, visto che non possono raggiungerla.

ritratto di Pino Lo Presti

Ci sono tre modi

(Riporto un mio commento del 22c.m.all'articolo di Saro di Paola "LAPUNZINA : RIVOLUZIONE È STATA, CHE RIVOLUZIONE SIA !")

... praticabili per chi si ritrovi ad essere eletto Sindaco senza però la Maggioranza in Consiglio comunale.

Il primo.
Normalmente, in questi casi, ciò a cui si procede - più o meno penosamente - è ad un segreto lavorìo nel chiuso delle stanze con alcuni di coloro che hanno “perso”, contrattando i loro voti in Consiglio, addivenendo a degli “aggiustamenti” del proprio Programma (a cui perciò, forse per questo, “conviene” sempre lasciare, per tempo, un certo margine di indefinizione).
E’ un modo legittimo, pragmatico, certamente democratico.

Ma come in tutte le cose, è una questione di misura; superata la quale, la natura di qualcosa non è più la stessa, un Programma non è più “quel Programma”, quella intesa con chi ti ha sostenuto non è più una intesa.

Il secondo.
Un altro, forse più “romantico” (più rigido nelle idee) ma altrettanto democratico, sarebbe quello di ricorrere ai cittadini informandoli delle ragioni delle eventuali Opposizioni in Consiglio alle proposte di Delibera avanzate dalla Giunta, evidenziando le eventuali responsabilità di chi lo ha fatto al di là di ogni “buon senso” quindi per evidenti strategie ostruzioniste, di ricatto, per aver un maggior potere, non certo nell’interesse della città!

Questa modalità sarebbe “rivoluzionaria” per Cefalù.
Già il Sindaco La Grua, promise, nel ’93, di incontrarsi periodicamente con la “Piazza” ma poi non lo fece. Ora di nuovo un Sindaco promette di farlo (ogni sei mesi), lo farà?

Anche qui però la soglia oltre la quale si oltrepassa “la misura” non è data.
La moralità della informazione - intesa come “dovere di restituzione” ai cittadini elettori - può variare e così i cittadini potrebbero restare preda - da parte dell’Oratore di turno - di procurate “insane” eccitazioni, con conseguenze (al limite) per l’ordine sociale.

E’ da dire che, in genere, i due estremi coincidono così che i più grandi populisti sono gli stessi che più amano decidere, facendo accordi, all’oscuro delle stanze del potere.

Il terzo.
Per restare “al centro” tra questi estremi, occorrerebbe un grande senso dell’equilibrio possibile soltanto quando si abbia come baricentro non il Principio del Potere (del governare per il governare) ma quello del Servizio ai cittadini; quello per cui, alla fine, quando è impossibile governare senza derogare al patto con gli elettori si cede il potere (ritornando alle urne), anzichè “tentare” di mantenerlo a “tutti i costi” (come abbiamo visto nella passata sindacatura)!

Soltanto chi “si appoggi” su un tale baricentro, d’altra parte, conosce (istintivamente - si direbbe quasi per un introiettato “Principio estetico” -) “la misura” tra una onesta contrattazione con i gruppi di cui si richieda la collaborazione e la onesta “denuncia” in piazza, ai cittadini, dei tentativi di “disoneste” strategie da parte degli oppositori.
Lo ha ribadito il Segretario del PD, Vincenzo Garbo, domenica 20 a Radio Cammarata.

Gli elettori certo mettono in conto, un margine di “corrosione” delle loro aspettative (specialmente di partecipazione), ma tradirne “l’anima” (come fu con La Grua) porterebbe, come portò allora, ad un “riflusso” pessimistico (sul piano del valore stesso della democrazia) e a - come allora accadde - pericolose fughe verso un “Salvatore esterno”, meglio se decisionista e autoritario.
Per Cefalù sarebbe la fine!

ritratto di Vito Patanella

ipotesi

vi potrebbe essere anche una quarta ipotesi:
costituire una giunta di tecnici di cui il sindaco e solo questi si fa carico e se ne fa garante, ricercando il consenso in consiglio comunale sui fatti concreti e sulle proposte largamente condivise. Anche questa ipotesi avrebbe visto Tony Franco Presidente del consiglio e probabilmente all'unanimità. Monti docet.