Emergenza frana a Fiume Carbone

ritratto di Daniele Tumminello

Versione stampabile

Dalla Calabria alla Sicilia, lo scenario non cambia. Frane e smottamenti di grave e gravissima entità tappezzano a macchia di leopardo i territori a ridosso della costa. Cefalù non fa eccezione.
Diverse situazioni di pericolo sono sotto l’attenzione delle autorità: a Gibilmanna, alla Ferla (zona Testardita), sulla statale 113, all’altezza di Fiume Carbone.
Quest’ultima in particolare desta enormi preoccupazioni. È in atto, infatti, un cedimento di un’intero costone, evidenziato, come testimoniano le foto, sul versante che insiste sulla statale, da diverse e profonde fratture del terreno, dal sollevamento del manto stradale, dal cedimento del muro che delimita la carreggiata, mentre lato torrente, una colata di fango sta lentamente scivolando verso il letto, scoprendo le tubature dell’acquedotto che rifornisce S.Ambrogio.
Alcune abitazioni private sono state volontariamente lasciate dai residenti, a causa dell’alta pericolosità e delle crepe che si sono progressivamente aperte. Attualmente la situazione è monitorata dal Comune, dall’ANAS e dalla Protezione Civile. Sembra che della questione siano state investite anche le Ferrovie dello Stato, visto che la pressione del terreno interessa anche il ponte ferroviario. Ad oggi, oltre al controllo e all’attenzione sul problema, non è in atto nessun tipo di intervento pratico.
Questo il quadro che emerge da ciò che è possibile vedere ad occhio nudo. È evidente che il problema è stato amplificato dalle abbondanti piogge degli ultimi tempi, ma tutto è da ricondurre ad uno stato di generale dissesto idrogeologico dell’intera costa. Il deficit principale che paga il nostro territorio è dovuto all’approssimativa canalizzazione delle acque, accompagnata dagli effetti deleteri degli incendi e delle opere umane, e a un “lasco” controllo dello stesso, monitorato soltanto quando si presentano le emergenze. Nulla insomma si fa per prevenirle, con un notevole aumento dei costi di intervento a danno compiuto, che vanno ovviamente a carico della collettività. Finanziando invece un piano di interventi di prevenzione, nel tempo ci sarebbero enormi risparmi e garanzie di sicurezza per i cittadini.
Tornando all’attuale emergenza, ciò che preoccupa i residenti è soprattutto il rischio di una chiusura della statale 113. Gli abitanti di S.Ambrogio e delle contrade vicine rivivrebbero le stesse difficoltà e gli enormi disagi del 2006 e del 2007. Tanto più che la promessa di migliorare e mettere in sicurezza l’unico percorso alternativo alla statale, ossia la strada Guarneri-Granato-Ferla, non ha attualmente avuto alcun riscontro, anzi le condizioni di queste strade sono via via peggiorate, con grave rischio per la sicurezza e la viabilità.
Ammesso che non piova più e che il terreno si stabilizzi, non possiamo lasciare che la situazione rimanga quella attuale, in vista del prossimo autunno.












ritratto di Vincenzo Nastasi

qualcosa si muove.....

oggi scendendo come mio solito dalla strada di Fiume Carbone ho visto che un grosso escavatore,stava dando una pulita al letto del fiume mentre una squadra di operai si dava da fare per ripulire il sito dalle sterpaglie e dai rami che ostruivano il passaggio dell'acqua piovana che in questi giorni corre abbondante verso il mare ...è già qualcosa.....

ritratto di Daniele Tumminello

Lavori in corso

Il letto del torrente è stato effettivamente liberato dai detriti e dagli alberi abbattuti che, ammassati, finivano con l'ostruire il normale deflusso delle acque. Quanto al muro,sempre più pericolante, che delimita la sede stradale in prossimità del ponte ferroviario, non c'è al momento alcun cantiere di lavoro. Cantiere che sta operando invece in un altro tratto della 113 poco distante, procedendo alla realizzazione di un muro di contenimento volto ad arginare un piccolo smottamento che va avanti da mesi.
Ci auguriamo che con rapidità si possa impiantare anche il cantiere a Fiume Carbone, per scongiurare il cedimento definitivo del muro e il rischio della chiusura al transito veicolare. Proprio questa eventualità va assolutamente scongiurata. Stando così le cose si potrebbe lavorare alternando il transito su una sola corsia. Soluzione questa che consentirebbe il lavoro agli operai e limiterebbe al minimo il disagio dei cittadini.

ritratto di Vincenzo Nastasi

il problema ,quello vero ...........

è riuscire a bloccare la frana che inesorabilmente continua la sua marcia verso la statale.Il muro di contenimento che si trova appunto sul lato interessato dalla frana continua a cedere senza sosta ,l'asfalto si è accartocciato su se stesso restringendo di fatto la carreggiata.Mi viene un dubbio;non è che questa frana sia stata causata oltre che dalle abbondanti piogge (tesi che non mi sembra molto plausibile),anche dalle acque che sono state deviate quando fu costruita l'autostrada?Saluti.