Il Consigliere Calabrese a C.R.M. : “L’Amministrazione deve fare marcia indietro sulla vendita degli immobili di Corso Ruggero”.

ritratto di Vincenzo Garbo

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La consueta trasmissione domenicale di CRM Happy radio, andata in onda ieri e presentata da Mario Lombardo, si è occupata di emergenza frane e vendita degli immobili comunali di Corso Ruggero. Sono stati ospiti in studio: il Consigliere Comunale Francesco Calabrese ed il Vice Presidente del Consiglio comunale Salvatore Greco.

In apertura di trasmissione si è discusso del dissesto idrogeologico del territorio del Comune di Cefalù che si è manifestato, in maniera evidente negli ultimi giorni, dando luogo a numerose frane che hanno interessato, in particolare, le contrade di: Testardita, Carbonara, Ferla, Allegracuore, S. Elia, Fiumecarbone (con l’innalzamento di parte del manto stradale della S.S.113) e Gibilmanna (con il distacco di un grosso masso che si è fermato a poca distanza dal Santuario, interrompendo il sentiero nel quale si svolge abitualmente la Via Crucis).
Tale grave situazione ha costretto il Sindaco, dott. Giuseppe Guercio, ad attivare, lo scorso 16 febbraio un presidio territoriale per monitorare le aree a rischio. In particolare, il primo cittadino, in una intervista rilasciata al quotidiano “La Sicilia”, si è detto particolarmente preoccupato per la frana che ha dissestato l’asfalto della S.S. 113 in zona Fiumecarbone (le immagini di tale dissesto sono state riportate, dal nostro sito, nell’ambito di una inchiesta realizzata da Daniele Tumminello - http://www.qualecefalu.it/lac/node/877).
In merito alla questione, è intervenuto il Consigliere Calabrese (esponente dell’opposizione all’Amministrazione Guercio) il quale, oltre all’inverno particolarmente piovoso, ha affermato che le cause del dissesto idrogeologico vanno ricercate nella irreggimentazione delle acque e in una cura del territorio che “non c’è stata”. Molte strutture di canalizzazione delle acque, di competenza comunale, non sono state sottoposte ad interventi di manutenzione ordinaria, e questo ha costretto, spesso, ad intervenire in maniera straordinaria con costi maggiori. Altre cause sono da ricercare nella cementificazione del territorio e negli incendi che hanno distrutto la vegetazione. Il Consigliere, del gruppo PDL-Sicilia, condivide, inoltre, la dichiarazione di stato di Calamità, fatta dall’Amministrazione Comunale, che consente di intervenire.

Il Vicepresidente del Consiglio, Salvatore Greco (facente parte di quei consiglieri che sostengono la quinta Giunta Guercio), ritiene che la situazione delle frane sia particolarmente complessa, perché investe numerose zone del territorio, e si dichiara particolarmente preoccupato delle frane che hanno investito la sede stradale della S.S. 113 e della strada della Ferla (all’altezza della Costagliola Marmi).
A detta del Consigliere Greco, le cause sono principalmente da addebitarsi alla cospicua piovosità degli ultimi mesi; il Comune deve individuare le fonti di finanziamento per far fronte al rischio idrogeologico (così dette R4, cioè dei finanziamenti regionali) e dichiara che il Comune ad ottobre ha avanzato la richiesta di finanziamento per 5 progetti R4.

Il conduttore della trasmissione introduce, quindi, l’argomento della vendita degli immobili comunali di Corso Ruggero dando lettura di un articolo apparso sul giornale telematico Cefalunews, a firma del direttore Mario Macaluso, chiedendo ai due consiglieri presenti una loro opinione sulla vicenda.

Il Consigliere Calabrese fa, quindi, una puntuale ricostruzione delle tappe che hanno portato alla decisione di porre in vendita alcuni beni del patrimonio immobiliare comunale.

Innanzitutto precisa che tale scelta è legata al tentativo di risanamento delle casse comunali e al pagamento dei notevolissimi debiti fuori bilancio.
I beni sono stati individuati con un piano di alienazione dei beni presentato dall’Amministrazione comunale e approvato, con numerosi emendamenti, dal Consiglio comunale.
Accade, però, che - con una nota del 3 novembre 2009 - il Commissario del Parco delle Madonie, dott. Angelo Aliquò, comunica, all’Amministrazione Comunale, l’intenzione di acquistare l’intero blocco dell’immobile di Corso Ruggero (composto dai locali di piano terra, primo e secondo piano), facendo riferimento alla stima fatta dall’U.T.E. (Ufficio Tecnico Erariale n.d.r) di Palermo, per un valore pari a circa 1.070.000 euro.
Questa offerta di acquisto, però, giace nei cassetti del comune per un bel po’ di tempo, sino a che, il 27 gennaio 2010, il Comune di Cefalù, per mano del Sindaco, dott. Giuseppe Guercio, risponde al commissario del Parco delle Madonie dicendo che l’Amministrazione comunale è intenzionata a portare avanti la modalità della vendita mediante asta pubblica e si dichiara disponibile ad intavolare una trattativa con l’Ente Parco solo nel caso in cui l’asta pubblica fosse andata deserta.
I fatti dimostrano che l’Amministrazione è responsabile del colpevole ritardo nel rispondere all’offerta avanzata dal dott. Aliquò (ben tre mesi) e del fatto di aver prediletto l’aspetto “valore monetario” del bene a scapito dell’”utilità pubblica e del rilancio dell’attività turistica” che questo bene può avere.
Dal punto di vista giuridico, il Sindaco, qualora lo voglia, è ancora in tempo per fare “retromarcia” sulla vicenda anche se è stata resa nota la proposta di acquisto, avanzata dai privati nel corso dell’asta pubblica, per i magazzini di Corso Ruggero.
Infatti, Calabrese, precisa che: il bando di gara è lex specialis, ossia disciplina, in tutti i suoi aspetti, la gara; una parte del bando, predisposto dall’Amministrazione (e non dall’opposizione) prevede che “l’offerta non è mai vincolante per l’amministrazione comunale, che, a sua discrezione, può comunque sospendere o non effettuare la gara, ovvero, dopo l’effettuazione della stessa, revocare la procedura e non procedere alla stipulazione del contratto, senza che i partecipanti o l’aggiudicatario, nulla abbiano a pretendere in ordine alle spese sostenute per la partecipazione alla gara”. Questa norma è chiarissima e rende chiaro che non vi è un diritto ad acquistare da parte del privato che ha avanzato la proposta, ma si tratta di una scelta discrezionale dell’Amministrazione se procedere, o meno, alla stipula del contratto.
Inoltre, il Consiglio Comunale ha approvato un “Regolamento per l’alienazione dei beni” la cui “logica” è di guardare, al momento della vendita del bene, alla utilità pubblica che quell’immobile può avere.
Difatti l’articolo 5 del regolamento prevede che: “L’Amministrazione Comunale procede all’alienazione dei beni immobili mediante la procedura del pubblico incanto, salvo i casi di vendita diretta e trattativa privata indicati negli articoli seguenti”. Il successivo articolo 6 (articolo espressamente invocato dal documento approvato dai consiglieri di opposizione nella seduta dell’8 febbraio), difatti, dispone che: “ è ammessa la vendita diretta, indipendentemente dal valore del bene, fatti salvi gli specifici diritti di prelazione, nel caso di alienazione a favore di Enti pubblici”.
Quindi, a detta del Consigliere Calabrese, anche un cieco si accorge che abbiamo una proposta, quella dell’Ente parco che non è peregrina ed è a titolo oneroso (per il valore fissato dall’UTE); abbiamo le carte a posto, perché è tutto previsto dal bando e dal regolamento, per cui - afferma l’esponente del PDL-Sicilia – “che cosa ci voleva per revocare e sospendere la gara? Semplicemente un atto di buona volontà! Un atto che avrebbe riconciliato questa Amministrazione, questa Giunta, questo Sindaco con la città. Tutti i cittadini si interrogano: ma perché il Comune di Cefalù, perché l’Amministrazione di Cefalù non ha dato seguito a quello che voi (opposizione n.d.r.) avete suggerito? Era un suggerimento di buon senso accompagnato dai fatti, dalle carte, dalle norme che consentiva, e consente ancora, all’Amministrazione, di fare la famosa “marcia indietro”; anche se a qualcuno non piace questa parola, è di questo chde parliamo. Voglio vedere chi andrà a comprare un primo piano e un secondo piano assolutamente fatiscenti e, laddove si procedesse all’aggiudicazione ai soggetti che hanno presentato l’offerta, io sono certissimo che questi intenteranno una causa nei confronti del comune di Cefalù sostenendo che potrebbro crollare loro addosso i solai sovrastanti. Dunque, altro che “turbativa d’asta”, altro che questioni “che sono state strumentalmente portate” agli organi di stampa; noi non abbiamo timore di niente e di nessuno, perché abbiamo lavorato nella trasparenza, nell’interesse della città, per portare avanti un progetto che va sì verso l’alienazione del bene, ma che non comprometta quel ruolo dell’Ente Parco che per Cefalù è troppo importante”.
Rispondendo, inoltre, all’editoriale di Cefalunews, cui faceva riferimento il conduttore, Calabrese afferma: “ritengo che sulla pubblicità da dare al bando, il Comune avrebbe potuto fare di più, ma non condivido appieno ciò che dice Mario Macaluso a proposito dei debiti fuori bilancio, non so lui a quali opere sovra-comunali faccia riferimento ma, e in questo voglio smentire anche il collega Greco, la gran mole dei debiti fuori bilancio non nascono da questo ma da altre cose.
La Giunta deve formalizzare un preciso atto di indirizzo, al responsabile del patrimonio, affinché sospenda la gara, perché se così non facciamo rischiamo di andare dietro le carte bollate. Quindi, subito, la Giunta deve fare un atto di indirizzo, nei confronti del responsabile dell’Ufficio Patrimonio, per dire fermati! ”.

Interviene il Vicepresidente del Consiglio Comunale, Salvatore Greco , il quale, pur ammettendo la competenza del Consigliere Calabrese, nel merito di quanto esposto, afferma di non condividerne alcuni aspetti, dal punto di vista politico.
Infatti, a parere dell’ esponente dei consiglieri che sostengono l’Amministrazione Guercio, il Sindaco ha operato benissimo “non tanto nella tempistica della risposta alla lettera (inviata il 3 novembre dal Commissario del Parco delle Madonie n.d.r.) -che sicuramente è una macchia”- ma per quanto riguarda la procedura seguita. Afferma, inoltre che “i consiglieri che sostengono questa Amministrazione hanno sollecitato la Giunta ed il Sindaco a rivedere tutto il discorso”.
Prosegue, inoltre, sostenendo che la vicenda della vendita dei beni comunali non è nata a fine 2009, ma va avanti sin dall’insediamento del Sindaco nel 2007, con vari passaggi dei quali tutti i cittadini hanno discusso, per cui ritiene di non dover accettare l’appunto (fatto dal prof. Mario Macaluso n.d.r.) sulla mancata pubblicità.
Lo scopo della vendita è guadagnare il più possibile, per cui il Sindaco ha fatto bene ad andare avanti.
Oltre tutto, l’Ente Parco deve farsi finanziare l’acquisto del bene, all’interno di un piano di acquisto degli immobili, che andava finanziato dalla Regione entro il 31 dicembre 2009. Per cui l’Ente Parco probabilmente non ha, ancora, ricevuto le somme necessarie. Nel momento in cui dei soggetti privati hanno presentato un’offerta - solo per un lotto -, i consiglieri che sostengono il Sindaco hanno chiesto all’Amministrazione Comunale - che si è riunita in Giunta e ha fatto un comunicato stampa -, di non dare subito esecuzione all’aggiudicazione della gara, ed ha aggiunto: “io, come l’avvocato Calabrese mi aspetto che facciano un passo in più, che sia quello della momentanea sospensione”. Ha, proseguito, poi, affermando che: “ il consigliere Messina si è immediatamente attivato a chiamare l’architetto Aliquò, affinché l’Ente Parco effettui una proposta impegnativa al Comune di Cefalù” in modo tale da impegnarsi nell’acquisto dei tre lotti dell’immobile anche senza risorse immediate ma sulla base di precise garanzie da parte della Regione. “La sospensione del bando di gara deve essere, in ogni caso, ancorata al fatto che l’Ente Parco ci presenti un’offerta impegnativa, perché, se l’Ente Parco non dovesse più disporre delle risorse, la Giunta e, di riflesso i consiglieri, possono creare un danno all’Ente, per il fatto che non si è venduto un immobile per circa 500.000 euro, con una percentuale migliorativa di circa il 20% di quanto stimato dall’U.T.E.”.
Dopo un collegamento telefonico con l’imprenditore Giusy Farinella, e con l’Assessore Patanella, e il Sindaco di Gratteri, Giuseppe Muffoletto, alla B.I.T (Borsa Internazionale del Turismo) di Milano, importante appuntamento al quale il Comune di Cefalù non partecipa con un proprio Punto espositivo (al contrario di altri comuni come Gratteri), si torna, brevemente, ad affrontare la questione della vendita degli immobili di Corso Ruggero.
Il consigliere Calabrese , a tal proposito, afferma che: “se il Comune di Cefalù non avesse colpevolmente ritardato la risposta, l’Ente parco si sarebbe organizzato alla luce della stessa affermazione fatta dal collega Toti Greco (per cui parrebbe che Aliquò sia della stessa colorazione politica del Consigliere Messina - quindi parliamo dell’M.P.A. -, e sappiamo tutti che il presidente della regione appartiene proprio all’M.P.A.)”.
In conclusione, il Consigliere Greco afferma di augurarsi che l’Ente Parco riceva un decreto di finanziamento al più presto.