Consiglio Comunale del 25 febbraio 2010

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Presenti 17, assenti: Barranco, Fatta, Brocato, quest’ultimo si presenterà poco prima del voto finale sul Consuntivo.

Il Presidente Barracato da lettura di un invito rivolto a tutti i consiglieri comunali: un incontro, che si terrà a Finale di Pollina, dei giovani amministratori “Verso un nuovo modello di Governance”, primo Convegno dei giovani amministratori madoniti, sabato 27 febbraio.

Punto secondo : interpellanze e interrogazioni.

Lapunzina
Mette al corrente i presenti della nota dell’Ato 5, pervenuta al Comune di Cefalù, avente oggetto: interruzione servizio smaltimento rifiuti.

Signor presidente, come lei ha sentito, la gravità della questione presentata dall’Ato 5, è di tutta evidenza, in aggiunta al fatto che anche oggi i compattatori che sono andati a Catania sono tornati pieni, senza aver potuto scaricare i rifiuti cefaludesi. Abbiamo qui, stasera, il Sindaco, il Vicesindaco, e l’assessore Bonaviri, speriamo ci venga detto quali sono i provvedimenti che l’Amministrazione comunale intende adottare rispetto alla nota dell’Ato, perché questa è la prima volta che viene “minacciata” l’interruzione di raccolta dei rifiuti. Sarebbe un fatto grave, gravissimo per la nostra città; e vogliamo capire se esiste, da parte della pubblica Amministrazione, un serio piano di rientro finanziario nei confronti dell’Ato, e se il Sindaco ci può dire come intende fronteggiare questa emergenza.

Seconda questione. Pensiamo siano a conoscenza, il Sindaco ed anche il Segretario generale, dello stato della distribuzione delle acque nelle contrade di Presti, Prima Croce, Colombo, Romito, riguardante la cosiddetta sorgente Nocilla, anche chiamata “acqua del capo l’acqua”, e la chiusura di una delle fontane più utilizzate dai cefaludesi.
Durante la riunione, che il Sindaco ha convocato nella sua stanza, qualche settimana fa, dopo la vicenda dei cloriti, abbiamo saputo che la società APS ha chiaramente detto che utilizzava quell’acqua per miscelarla con quella che viene distribuita in città. Da lì è poi arrivato, dopo un accertamento, un provvedimento del Sian di interruzione della erogazione di quell’acqua. Chiediamo al Sindaco che venga emessa una ordinanza di non potabilità di quell’acqua e il ripristino dell'erogazione dell’acqua della fontana nonchè la distribuzione, al fine di risolvere le problematiche che riguardano anche un pubblico esercizio-ristorante: quello di Spaccio Colombo che, da circa 10 giorni, è senza acqua.

Chiediamo anche l’ inserimento, tra i punti all’O.d.g., del seguente documento firmato dai tre consiglieri del partito democratico:

Il Sindaco
Ieri mi ha chiamato il Presidente dell’Ato rifiuti, ingegnere Norata, il quale mi diceva che aveva richiesto il pagamento di una fattura intorno ai € 400.000, e si lamentava che era stata pagata soltanto per il 50%. Ho chiamato immediatamente il ragioniere Meli il quale mi ha garantito che oggi preparava l’altro 50% del mandato. Ho quindi pregato di, intanto, non sospendere il servizio.
Probabilmente, pensa il Sindaco, l’Ato si è anche indispettito per la richiesta avanzata dalla Amministrazione, con nota 40/419, inviata il 23 febbraio, il cui oggetto era: “riduzione forzata servizi richiesta urgente documentazione”, indirizzata proprio all’Ingegnere Norata, resasi necessaria a seguito della evidente riduzione del personale impiegato per la raccolta dei rifiuti solidi urbani a Cefalù:

Lapunzina
Precisa che la notizia del mancato svuotamento degli autocompattatori gli è stata data da uno degli autisti. Mi è stato detto che il compattatore che lui guidava è tornato pieno perché alla discarica c’era un elenco dei comuni che non hanno pagato; non li faranno scaricare fino a quando non ci sarà un ordine diverso da parte di “ecologia e ambiente”.
Ritiene inoltre che sia necessario e urgente un “piano di rientro” serio, e che le scadenze vengano rispettate da parte della Ragioneria generale. Perché se noi diamo 400.000 o 200.000 euro quando è possibile, questa situazione non la risolviamo. Dobbiamo fare un “piano di rientro” e cercare di far fronte a questa situazione debitoria che non è di poco conto.

Il Sindaco
So benissimo qual è la nostra situazione di cassa; stiamo cercando di fare del nostro meglio: man mano che s’incassa, paghiamo le fatture. Però è pure vero che l’Ato deve rendicontarci il servizio reso; non possiamo pagare un servizio in pieno quando viene utilizzato personale in meno e quindi praticato un servizio minore.

Per quanto riguarda l’argomento “sorgente Nocilla”, oggi ho emesso una ordinanza di non potabilità per i territori irrorati da questa sorgente, sorgente che era mancante della autorizzazione sanitaria, per cui anche su invito del Sian ho emesso oggi l’ordinanza che così recita:

è stata chiusa fino a una settimana fa, ora sarà consentito solo per uso non potabile.

Lapunzina
Ribadisce che l’importante è che la fontana venga riaperta; anche se c’è scritto acqua non potabile sarà poi responsabilità degli utenti farne l’uso che meglio credono.

Il Sindaco
Deve rimanere chiusa altrimenti!

Lapunzina
Anche alla fontana di Geraci c’è scritto “acqua non potabile”, con ordinanza del Sindaco - perché non c’è il cloro - ma la fontana è da una vita che è aperta.

Il Presidente dopo aver chiesto se ci sono altri interventi, introduce al Punto 2: Interpellanze e interrogazioni.

La prima interpellanza è urgente con risposta scritta e orale:

Risposta della Amministrazione

Lapunzina
Ci sono due interrogazioni presentate dal sottoscritto questa e quella che segue. Questa riguarda l’asta pubblica degli immobili di corso Ruggero 114, 116, 118. Su questo argomento il Consiglio comunale si è determinato, e ha chiesto, a suo tempo, di revocare l’asta pubblica, cosa che non è stata fatta. All’asta hanno poi partecipato tre soci, soltanto per il piano terra. Abbiamo chiesto al Sindaco perciò di valutare l'opportunità, prevista nel bando, di sospendere e revocare la procedura, in considerazione del fatto che vendendo soltanto il pianoterra venivano sicuramente ad essere deprezzati gli altri due piani. Siamo venuti a conoscenza, successivamente, che il Sindaco ha scritto all’Ente parco chiedendo di manifestare una disponibilità più concreta per l’acquisto dei locali.
Proprio qualche giorno fa, precisamente il giorno 22, ho scritto al Sindaco per chiedere, al fine di evitare contenziosi con conseguenti danni erariali per il pagamento di spese legali, di invitare il Responsabile del servizio Patrimonio a sospendere, nelle more, le procedure connesse all’asta pubblica.
Noi, su questa vicenda, siamo molto insoddisfatti di come sono andate le cose, e chiariamo meglio il perché. La manifestazione di disponibilità dell’Ente parco è del 3 novembre; se si fosse risposto subito - e non dopo l’effettuazione della gara -, ora sicuramente avremmo la vendita diretta l’Ente parco dell’intero immobile.
Ma c’è anche un’altra cosa: lo stupore dell’Amministrazione comunale - quando dice che non sapeva che la vendita all’Asta era in tre lotti diversi - è qualcosa che ci sorprende, anche perché, nella lettera che il Sindaco fa all’Ente parco, il 27 gennaio, dice proprio che ci sono tre lotti separati. Siamo inoltre venuti a conoscenza che il Bando, così formulato, era stato condiviso dall' Amministrazione durante una riunione precedente con il Responsabile dell’ufficio Patrimonio!
Noi siamo qui ancora una volta a dire: si sta procedendo a una cosiddetta farsa? Non “Asta” ma “farsa”? Si scrive all’Ente parco, e nel frattempo si lascia continuare il Responsabile del Servizio patrimonio nelle procedure di gara. Se c’è realmente una volontà, da parte dell’Amministrazione, di annullare la Gara e riprendere la vendita diretta all’Ente parco; se c’è questa volontà, signor sindaco, deve immediatamente fare un Atto di indirizzo al Responsabile del Servizio patrimonio per sospendere ogni procedura che dia seguito all’Asta. Altrimenti ci troviamo in una situazione in cui la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. Fino a stamattina mi è stato riferito che nel frattempo il Responsabile del Servizio patrimonio va avanti.
Io prudenzialmente farei immediatamente la direttiva! E’ per questo che siamo insoddisfatti: per come continua ad essere condotta tutta la vicenda.
Signor Sindaco devo inoltre aggiungere che questa Interrogazione è stata protocollata l’11 gennaio, e ancora l’asta pubblica non era stata pubblicata; c’erano tutte le possibilità per l’Amministrazione di non procedere alla vendita del piano terra esclusivamente, come poi è avvenuto, ma di vendere all’Ente parco l’intero immobile facendo rimanere, tra l’altro, a Cefalù, un Ente del, quale il Comune fa parte, fondamentale per le politiche riferite al turismo.
Ci auguriamo che finisca il “muro contro muro” e che si accetti, ogni tanto, qualche suggerimento che viene dalla Opposizione, perché i consigli dati nell’interesse dell’ente locale non possono essere ridotti a strumentalizzazioni politiche; qui stiamo parlando di un ente locale, della alienazione di beni immobili nell’ interesse pubblico. Non c’è niente di politico, di centrodestra o di centrosinistra, stiamo parlando dell’interesse della collettività! Le chiediamo di fare questo interesse, le chiediamo ancora una volta perciò di sospendere la Gara e di procedere - qualora lei lo ritenga (anche alla luce di quel provvedimento che è arrivato dal Ministero dell’economia e delle finanze), qualora la Giunta lo ritenga - di procedere, casomai, con la vendita diretta all’Ente parco.
Attendiamo la risposta dell’Ente parco, ma nel frattempo non creiamo le condizioni di possibili futuri danni all’ente per probabili contenziosi.
Se invece tutto è deciso, e la lettera all’Ente Parco, fatta qualche giorno fa, era soltanto una farsa, fareste bene a dirlo, non a me ma principalmente alla città. Il muro contro muro non serve all’Ente, Sig. Sindaco, il muro contro muro non serve alla città; alla città, certe volte, può anche servire accettare qualche consiglio, anche se viene dall’Opposizione.

2° Interrogazione

Risposta

Lapunzina
E’ qualcosa di molto importante che, ad una interrogazione di un consigliere comunale risponda direttamente il Sindaco, su un argomento di tanto rilievo come quello dell’apertura di uno Sportello - che il Sindaco, peraltro, già un anno fa, aveva assicurato essere quasi una certezza -, per gli utenti del comune di Cefalù.
In questi mesi, invece, tranne un breve periodo di qualche settimana, gli utenti di Cefalù sono stati costretti a rivolgersi al numero verde oppure ad andare a Lascari, in una situazione quasi da terzo mondo; lì non si può parlare di uno “Sportello”; si tratta di un locale improvvisato dalla A.p.s. , con turni incredibili, e dove l’utenza del comune di Cefalù è mischiata alle varie utenze degli altri comuni, come se vi andasse a chiedere l’elemosina. Ora il Sindaco ci dice, in questa risposta, che c’è stato un primo aumento del 5%, che sarà seguito da un decremento negli altri anni, fino a raggiungere una tariffa di 1, 314 euro a m³, calcolato sulla base di un consumo medio di 140 m³. Il Sindaco dimentica di dire che la A.p.s. - a parte che i consumi medi delle famiglie cefaludesi non sono di 140 m³ - applicherà una “quota fissa” di € 28 su ogni fattura, dimentica altresì la tariffa fognaria; anche se precisa che sarà in aumento, non dice che sarà quadruplicata, per cui, per 140 m³, pagheranno tra “fognaria e depurazione” qualcosa come ottantacinque euro!
Ora, tutto questo quando il 25 gennaio la A.p.s. chiede addirittura un aumento - ancora una volta - perché non ce la fa con il suo piano di rientro dai vari costi. Il Sindaco finalmente ammette che c’è una sorta di delusione di molti sindaci - che si trovano, come si suol dire, “in prima linea”.
Ma cosa chiedevamo noi? Chiedevamo proprio di non passare il servizio idrico alla A.p.s., - come d’altra parte hanno fatto tanti comuni - perché non avevamo assicurazione alcuna sui servizi ai cittadini, nè sugli investimenti; non avevamo, assolutamente, nessun tipo di “piano di investimenti”!
Forse proprio questo fa dire al Sindaco, nella risposta alla interrogazione, che questa Amministrazione ha in corso pratiche per la costruzione di un nuovo depuratore a Torre tonda, un potenziamento di quello di Sant’Antonio, e il completamento della rete fognante!

Chiedo all’assessore Bonaviri - che ci degna della sua presenza -, ma di quali progetti stiamo parlando, assessore? Spiegate al Sindaco che non può avere nessuna pratica per la costruzione di niente, perché queste non sono cose che riguardano più il comune di Cefalù. La costruzione di un nuovo depuratore, il potenziamento di quello di Sant’Antonio o la rete fognaria, avrebbero dovuto far parte di un piano di investimenti che la A.p.s. non ha presentato e di cui non si sa nulla. Sa bene il Sindaco, anzi, essere questo una delle cause di un arbitrato che è stato aperto tra la Provincia e la A.p.s. La A.p.s. infatti ha chiesto l’arbitrato, perché non avendo avuto assicurazioni sugli investimenti, vuole l’aumento delle tariffe. E se per caso gli arbitri, il collegio arbitrale, dovessero decidere che la A.p.s. ha ragione? Ci troveremmo di fronte a tariffe ancora più salate, solo perché abbiamo avuto la sfortuna di avere un Sindaco che ha passato il servizio alla A.p.s.
I cittadini di Cefalù ancora non si sono accorti di cosa capiterà loro con la A.p.s. solo perché ancora non sono arrivate le bollette.

Contestazione di Mangano e Sideli sul tempo utilizzato da Lapunzina per il suo intervento.

- Il Presidente Barracato, attesta la regolarità dell’intervento di Lapunzina, citando il Regolamento.

Lapunzina
Concludo, Presidente, dicendo che siamo insoddisfatti della risposta, dopo quasi un anno dalla consegna degli impianti siamo giunti ad una verifica, e dopo un anno, diciamo che il Sindaco di Cefalù - che si trova in “brutta compagnia” con altri sindaci -, ha sbagliato a consegnare gli impianti; lo ammette tra le righe anche Lui, forse prefigurando, fra non molto - quando arriveranno le bollette -, le proteste dei cittadini.

Si passa al Punto successivo, il Punto tre dell’O.d.g.

Il rendiconto dell’anno 2008 torna in Consiglio a seguito della decisione del commissario ad acta, dott. Messina, il quale ha ritenuto di dover inviare nuovamente la proposta di approvazione, del rendiconto di gestione dell’anno 2008, senza che da quest’ultimo fossero eliminati i residui attivi che l’opposizione aveva indicato come inesistenti, con la pregiudiziale approvata dal Consiglio Comunale il 25/01/2010, e senza sentire la necessità di interpellare nuovamente i Revisori dei Conti.
Il Consigliere Rosario Lapunzina prende la parola manifestando, innanzitutto, la sua meraviglia per il fatto che il Commissario non abbia sentito la necessità di interpellare nuovamente i Revisori dei Conti, pur in presenza di una pregiudiziale, approvata dal Consiglio Comunale, che individuava l’insussistenza di alcuni residui attivi, chiedendo che il collegio, presente in aula, si esprima nel merito.
Dà notizia che, in data 19 febbraio, ha chiesto, al Segretario Generale del Comune, delle determine di accertamento che sono inserite nel rendiconto; la risposta ricevuta è stata che: “non è possibile dare copia delle determinazioni […] in quanto agli atti di questo ufficio”. Cioè le determinazioni, che hanno dato vita all’accertamento, sulla base delle quali sono stati indicati i residui attivi, non esistono agli atti dell’ufficio!
Il Capogruppo del P.D. pone, quindi, al Ragioniere Generale del Comune, dott, Domenico Meli, la seguente domanda: “ perché il Collegio dei Revisori dei conti, pagato con i soldi dei cittadini per dare pareri, non è stato chiamato per esprimere un parere su una pregiudiziale votata da 10 consiglieri comunali?”


Il Ragioniere Meli risponde dicendo che non ha trovato alcuna norma del regolamento di contabilità che impone un parere dei revisori su una pregiudiziale votata dal consiglio. A seguito di tale risposta il Consigliere Lapunzina formalizza, in aula, la richiesta di un parere dei revisori su tutta la vicenda.

Il Capogruppo dell’U.D.C., Carmelo Mangano , sostiene che le questioni pregiudiziali non esistono più, in quanto l’ordine del giorno chiede - a suo parere - di porre ai voti il conto consuntivo, senza tornare sulla questione che ha determinato l’approvazione della pregiudiziale stessa da parte dei Consiglieri di opposizione; sostenendo che discutere sulla esistenza, o meno, di taluni residui attivi sia soltanto una perdita di tempo, e, quindi, si oppone alla richiesta di ascoltare i Revisori dei Conti.

Interviene il Consigliere Calabrese che ritiene che nel momento in cui si chiede al Consiglio Comunale di approvare una proposta di consuntivo, dell’anno 2008, quest’atto deve essere improntato al criterio di veridicità.
A detta del capogruppo del PDL–Sicilia, infatti, “non si può chiedere di avallare delle manchevolezze che sono state portate all’esame del Consiglio Comunale” e di mettere delle pezze all’operato altrui.
Infatti l’art. 179, comma 1, richiamato nella proposta di delibera, sulla quale il Consiglio è chiamato ad esprimersi, dice che: “ l’accertamento costituisce la prima fase delle entrate, mediante la quale, sulla base di idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonché fissata la relativa scadenza”.
Quindi annuncia che, responsabilmente, il PDL – Sicilia voterà “contro” perché si chiede, ancora una volta, al Consiglio di votare un qualcosa rispetto al quale mancano i titoli giuridici.
Infatti la nota letta dal Consigliere Lapunzina ha certificato che parte dei residui attivi, indicati nel bilancio, non sono supportati da titoli giuridici, perché non esistono gli atti dell’ufficio.
Il Consiglio – a giudizio del Consigliere Calabrese – non si può esprimere nel senso di avallare una proposta fatta in questa maniera, perché non è rispondente ad un principio di responsabilità. Non è possibile avallare documenti che presentano delle mancanze, ed è fatto assai grave (così come stabilito da numerose sentenze della Corte dei Conti) che si possano portare decine di residui attivi, perché ciò è indice dell’inefficienza della macchina amministrativa, perché non è possibile portare avanti per anni residui attivi per i quali mancano i relativi titoli giuridici.
Interviene, nuovamente, il Capogruppo del Partito Democratico, Rosario Lapunzina , il quale legge una dichiarazione che mette in evidenza come, ai sensi dell’art. 42 del Testo Unico degli Enti Locali, il Consiglio comunale avrebbe dovuto essere chiamato a trattare il rendiconto dell’anno 2008 entro il termine massimo del 30/06/2009; tuttavia, questo è il terzo anno consecutivo che il Consiglio è chiamato ad esprimersi solo nei primi mesi dell’anno successivo a quello stabilito dalla legge.
Inoltre, secondo la legge, il rendiconto deve informare sui “livelli di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa con un linguaggio adeguato, chiaro e trasparente. Il rendiconto deve essere corredato da una informativa supplementare che faciliti la comprensione della struttura contabile. Tale informativa deve essere contenuta nella relazione al rendiconto di gestione”. Aggiunge, inoltre, che si deve dare una prova della attendibilità delle operazioni seguite “quale rappresentazione fedele delle operazioni e degli eventi che si intendono rappresentare e dimostrare nel rendiconto della gestione, e, al contempo, deve essere attestata la veridicità e congruità delle entrate e delle spese, anche in riferimento alla esigibilità di residui passivi. In ogni caso l’Ente locale deve assicurare che il rendiconto fornisca una informativa significativa per il processo decisionale degli utilizzatori, e attendibile in modo tale che rappresenti fedelmente i risultati e la situazione patrimoniale e finanziaria dell’Ente”.
Non essendo presenti queste caratteristiche, nell’atto che si chiede di approvare, la proposta è impresentabile e, pertanto, a giudizio dei consiglieri di opposizione, non può essere approvata, e si chiede, anzi, di procedere all’accertamento delle eventuali responsabilità.

A questo punto entra in aula il consigliere Brocato , che era stato assente durante la precedente parte della seduta, facendo pendere l’ago della bilancia a favore dei consiglieri che sostengono l’Amministrazione, che, a questo punto, sono in 10 contro i 9 dell’opposizione, a causa dell’assenza (tra le fila di questi ultimi) del Consigliere Barranco, trattenuto a Palermo da impegni di lavoro.

La successiva votazione, infatti, conferma tale stato di cose e il rendiconto dell’anno 2008 viene, così, approvato con 10 voti favorevoli, 8 contrari, 1 astenuto (il Presidente Barracato).
La vicenda conferma, comunque, l’inesistenza di una maggioranza numerica a sostegno dell’Amministrazione e l’importanza determinante che il fattore assenze determina nell’approvazione, o meno, dei singoli provvedimenti.

La seduta è stata rinviata a giovedì 1 marzo, alle ore 20.