solo in via Mons. Misuraca, scendendo verso la Cattedrale, facendo qualche riflessione sul turismo.
Che una parte significativa dell’imprenditoria turistica cefaludese si sia espressa, come segue, nei confronti della “iniziativa” dell’assessore al Turismo, Avv. Vito Patanella, e poi non si sia presentata all’incontro, dà da pensare.
Così, il 18 novembre, il commento di Giusy Farinella al post in cui Patanella annunciava la volontà di istituire una “cabina di regìa sul turismo”:
“UN’AZIONE COMUNE.
Un nuovo patto tra governo della città e imprese, tra assessore e i nostri concittadini, tra turismo e Città, per rilanciare il turismo e il sistema Cefalù, per mettere a confronto le istituzioni pubbliche e private affinché definiscano la governance dell’industria dell’accoglienza.
L’invito dell'Assessore Patanella ad un’azione comune è necessaria, una più stretta collaborazione per riaffermare il brand Cefalù”.
Questa invece la parte finale, il 6 dicembre, del commento di Farinella, al reseconto del fallito incontro:
“sui debiti degli albergatori verso il Comune ... mi sono già espresso tante volte ed ho detto come stanno veramente le cose, cioè che sicuramente il Comune deve rimborsarci quanto da noi versato e non dovuto ...”.
L’idea che ci dovessero essere più soldi da maneggiare era peraltro stata suggerita da un precedente passaggio:
“Ma, egregio Assessore, a mio modesto avviso questi incontri bisogna programmarli e organizzarli bene, non basta mettere una sigla “La cabina di Regia” ad una idea di struttura che economicamente non ha risorse.
Senza soldi non si risolvono i problemi ….
Sarebbe quindi auspicabile che il capitolo del turismo venisse finanziato con un fondo di dotazione adeguato all’investimento necessario per fare tutto ciò che c’è da fare, oltre evidentemente ad avvalersi della consulenza e del coordinamento degli albergatori”.
Insomma vi conferma la validità dell’idea di una Regìa ma non “in queste mani” e con un discorso economico tutto da chiarire: “bisogna preparare meglio l’incontro”!
“Ella può farsi carico, se vuole, di guidare un processo di scambi profondi propedeutici alla ripresentazione di un nuovo incontro sulla cabina di regia del turismo.
Una missione che implica modestia, disponibilità e confronto”.
D’altra parte quel “mancato incontro” era stato aperto da Patanella con queste parole:
“Mi interrogherò su questa che indubbiamente è una questione da affrontare. Gli albergatori e le categorie produttive sono quelle che per prime hanno stimolato questo intendimento, e che sicuramente, domani, avranno motivo di chiarire la loro assenza”.
“Credo che gli egoismi e le posizioni acquisite dalle proprie realtà imprenditoriali non siano pronte per condividere con la città. Dovrò fare fare uno sforzo, in più, per vedere come farli collaborare; è questo il compito della politica e di chi assume responsabilità all’interno dell’Amministrazione”.
“Penso piuttosto che se qualcuno dice: è bene che gli albergatori si assumano le proprie responsabilità ed inizino a pagare i debiti con la città (perché questi ci sono) ...!
Loro dicono: “ma ce ne chiedono 900 mentre noi ne dobbiamo 600”!
Intanto le 600.000 li si devono pagare. Sono momenti di crisi economica, nessuno punta la pistola al petto di nessuno, ma nessuno può pensare che gli altri paghino il prezzo del deficit che altri hanno creato. È bene che ciascuno faccia la sua parte”.
Nel mezzo tra il 17 novembre, data dell’annuncio, e il 2 dicembre, data stabilita per l’incontro, la sortita del consigliere Francesco Calabrese nel tentativo dichiarato di salvare il Comune dal dissesto finanziario, e il Convegno di Federalberghi a Rimini, 20/23 novembre, in cui gli “Operatori alberghieri di Cefalù” incontrano il Ministro del Turismo, M.Vittoria Brambilla.
Entrambi gli eventi non sembrano fare saltare di gioia il Farinella
Certo sarebbe interessante saperne di più della realtà degli Operatori della ricezione cefaludese, dei loro pensieri, ma una cosa che, anche ad un alieno come me, appare evidente è che “chiedono un progetto” e un sostegno economico alle conseguenti iniziative:
“concepire il concetto moderno di turismo all’insegna di un progetto “Cefalù”
Di nuovo c’è:
“... nuove strategie di comunicazione dell’offerta: enfatizzare, cioè, l’origine, il luogo, la riconoscibilità, in altre parole l’identità che un contesto sa esprimere verso l’esterno.
Il tutto esaltando le differenze e le diversità per affermare il valore intrinseco del prodotto Cefalù e la sua non replicabilità, tutto come avviene con successo nell’agricoltura di qualità”
che produca cioè:
“... prodotti turistici originali e innovativi dove bisogna esaltare il fascino e approfondire l’emozione di ciò che la natura e la storia ci hanno consegnato.
Il turismo non è solo albergo .…. è un territorio accessibile, pulito e sicuro”.
Mi è piaciuto uno slogan, lanciato da Totò Marsala :
“ Finora Cefalù ha dato tanto a tutti, ora è venuto il momento che noi dobbiamo dare tanto alla città proprio di Cefalù ”.
Cosa avrà inteso dire?
Sembra una domanda fuoriposto poichè è evidente che intendesse riferirsi ad una “presa in carico”, ad un atteggiamento di maggiore cura e attenzione, ad una sua “valorizzazione”!
Ecco appunto: “valorizzazione”! Ma cosa è “valorizzazione”: dare valore è arricchire di valore qualcosa per amore o per cupidigia? Anche i lupi sono convinti di amare l’agnello!
Non stiamo qui a dare ragione a chi dice che “non si vive di solo pane” o a chi dice che “non si vive di solo spirito”; l’importante è comprendere che i morsi del bisogno non facilitano l’elaborazione di un Progetto di ampia portata.
Bisogna fare uno sforzo per superare la crisi: “ sospendere ” la percezione del bisogno per permettere all’idea, al sogno, di maturare in libertà, al costo di una severa cura dimagrante, dopo anni e anni di fretta e di errori guardando solo al "proprio giardino".
Il turismo oggi non può essere più vincente sul piano dei servizi alberghieri, delle agenzie di viaggio, o del marketing - concepito come “arma di inganno” -, ma su quello dell’
“... esaltare il fascino e approfondire l’emozione di ciò che la natura e la storia ci hanno consegnato”, “l’origine, il luogo, la riconoscibilità, in altre parole l’identità che un contesto sa esprimere verso l’esterno”,
cioè di un “Marchio” di garanzia di Qualità della "esperienza umana" complessiva offerta.
Occorre una pausa per, al riparo dalle molte ansie, sognare; perchè è poi un sogno quello che dovrà essere vincente e quindi anche portare denaro.
Intanto certo ci sono delle cose minime ed inspensabili che si possono e devono fare ma non scaricandone il peso ed il costo solo su alcuni.
Riflessione
molto interessante e bellissime immagini....
Spero la nostra Cefalù possa avere presto maggiori attenzioni e che le venga restituita un po' di dignità.
In fondo per iniziare ci vorrebbe veramente molto poco..
Basterebbe una vera regia... che metta insieme l'entusiasmo delle persone..
Abbiamo da lavorare!
Grazie Cefalù! .... e scusa!
Grazie Cefalù per le bellezze e per le risorse che ci offri.
Scusa Cefalù per i Cefalutani che non fanno nulla per proteggere e valorizzare le tue bellezze e le tue risorse, anzi...
ma soprattutto, scusa Cefalù per i NON Cefalutani che grazie alle tue bellezze si fanno belli e grazie alle tue risorse valorizzano le proprie risorse, senza fare nulla in cambio per Te, anzi...