Foto, fiori e chiacchiere.

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Novembre 2012, 11:21 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Troppe cose in questo momento preoccupano. Purtroppo, però, scrivere dell’attività amministrativa è difficile, perché non è semplice procurarsi le informazioni necessarie e perché, quand’anche ci si riesce, poi sembra inutile parlarne. Si resta, infatti, senza risposte o, quando queste ci sono, somigliano troppo a una sterile protesta per lesa maestà. Sembra quasi che la critica argomentata o l’indicazione di un errore siano, secondo chi legge, dettate da acrimonia o da misconoscimento dei meriti o, peggio ancora, da volontà di distruggere.

Nonostante ciò, essendo ormai gravissima la situazione finanziaria, ma non solo quella, non si può essere così irresponsabili da tacere, specialmente di fronte a un'Amministrazione e a una maggioranza, che annaspano.

Dopo cinque mesi di questo annaspare, che va dalla dichiarazione “io mi fido del Sindaco e se ne fidano anche i giudici della Corte dei Conti” a quelle incautamente ripetute dal Sindaco in Consiglio, dove gli è stato concesso di occupare troppo la scena, sembra che ormai siamo prossimi alla dichiarazione ufficiale di dissesto. E dissesto finanziario significa, per un comune, fallimento! Con conseguente nomina di curatori fallimentari, che nel caso specifico assumono il nome di commissari.

E mentre si preparano questi giorni bui, si discute di altre cose importanti, come il piano commerciale, del quale già si è detto a sufficienza, e dei permessi a costruire, ma non della necessità di dotare il Paese di un Piano regolatore. Se ne parla con l'incompetenza e la supponenza di chi si auto dichiara depositario di verità. Scrivendo, ne abbiamo portato esempi lampanti nelle dichiarazioni di alcuni consiglieri durante le riunioni del consesso generale e anche delle commissioni. Eppure si continua, con una intemperanza e con una faccia tosta degne di miglior causa.

Il risultato non può che essere, per chi ne scrive, un continuo disperare. E a nulla vale dire a se stessi che così si è messa a posto la propria coscienza, perché i problemi rimangono irrisolti e non si è riusciti a fermare la corsa di Cefalù verso il fallimento, finanziario e culturale, quando non pure morale.

Servirebbe un presa di coscienza dei cittadini tutti, ma essi sembrano irretiti dalle fioriere e dal nulla, che ogni giorno viene propinato loro dall'Amministrazione.

Commenti

(quello economico ne è solo un aspetto) della nostra storia, ancor più perchè - al contrario di quelli in cui l'illusione (almeno) di una speranza restava (sembrando rischiararvi il fondo) - ora, anche questa, si è spenta!

Chissà se i residui fremiti di indigazione, di alcuni, di fronte a tanta offesa per la Coscienza (in termini di diritto alla informazione/trasparenza, e in generale di onestà intellettuale) non nascondano una insana volontà di accanimento terapeutico, o se non sia meglio lasciare invece che questa degenerazione culturale e civica della nostra città compia il suo corso?!