Devo ammettere l'errore, ho sopravvalutato sia il programma politico sia l'uomo

Ritratto di Gioacchino Barranco

22 Luglio 2014, 19:17 - Gioacchino Barranco   [suoi interventi e commenti]

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Signor Presidente del Consiglio,
Signor Sindaco,
Colleghi Consiglieri ….     

dopo oltre due anni di permanenza in questo consesso, mi ritrovo a riflettere sull' incarico conferitomi dai cittadini cefaludesi attraverso i 680 suffragi della lista in cui mi sono candidato. Le scelte fatte in occasione delle elezioni del Maggio del 2012 erano motivate sia dalla voglia di cambiare il modo di fare politica, sia dalla continua pressione, proveniente da più parti, di essere il portavoce dei reali bisogni della cittadinanza all'insegna della libertà.

Lontano da un eventuale appoggio al candidato Lapunzina, decisi di portare avanti il programma elettorale delle liste della "Rivoluzione" e di "Cefalù Cambia", liste che indicavano in Vittorio Sgarbi il candidato naturale per il rilancio della Città.

Sarebbe banale in questa occasione tratteggiare le qualità del Professor Vittorio Sgarbi, qualità che in quel momento storico erano le uniche garanzie del cambiamento, ma non è banale rimarcare il desiderio di rilancio dell'intera comunità, rilancio che avrebbe visto protagonista non solo Vittorio Sgarbi, le cui doti di comunicatore sono a tutti note, ma soprattutto una nuova classe dirigente per troppo tempo mortificata.

Ma gli eventi sono stati ben altri e la storia degli ultimi due anni non è quella che avevamo sognato. Il primo anno di consiliatura l'ho trascorso tra i banchi dell'opposizione, offrendo a volte un contributo falsato da un senso di ripicca, ma la scelta dei Consiglieri Riggio e Cassata di abbandonare le fila di quella maggioranza costituitasi all'indomani delle elezioni, mi ha portato a rivedere il mio ruolo di Consigliere Comunale.

Fiducioso nell'azione che avrebbe potuto intraprendere il Sindaco Lapunzina, confidando anche in un piccolo cambiamento di rotta per la Nostra Cefalù, decisi di affiancare l'attuale maggioranza e, entrando in punta di piedi, diedi il mio primo contributo consigliando alcuni punti programmatici, adeguati, a mio avviso, per il vero rilancio sociale ed economico.

I punti in questione erano i seguenti:
1)  Approvazione del PRG;
2) Rivisitazione della zonizzazione della Città (Perimetrazione) nelle more di approvazione del PRG;
3) ClubMed;
4) Porto di Presidiana e di Fiume Carbone.

Certo si trattava di punti programmatici ad ampio respiro, abbisognevoli di tempo e di una seria programmazione che, partendo dallo stato attuale, avrebbero portato al tanto atteso cambiamento, ma le mie scelte erano improntate alla fiducia di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Consapevole che il primo obiettivo da centrare era la creazione di nuovi posti di lavoro, ho spinto affinchè venissero risolte una serie di problematiche nel campo dell'edilizia che, dopo il trasferimento dell'ottimo Architetto La Barbera, erano state bloccate a vari livelli.

In tale ottica, appena entrato a far parte della maggioranza, ho richiesto un incontro con il Prof. Trombino, tecnico incaricato per il PRG, con lo scopo di conoscere in modo più approfondito lo stato delle cose.

Solo dopo innumerevoli tentativi, la montagna partorì il topolino.

Dall'incontro con lo stesso Prof. Trombino e con l'Ing. Duca, invece di emergere la forte volontà di portare avanti le scelte operate negli anni passati, è scaturita l'unica proposta di una variante al PRG per il Lungomare Giardina, con la finalità fine di adeguare i parametri urbanistici dello stesso.

Ma la verità era ben altra.

Il fine di una eventuale variante era ed è solo quello di assecondare i desideri e i capricci della Soprintendenza e dell'Assessorato Territorio ed Ambiente, che continuano ad operare sul Nostro territorio in spregio alla legislazione vigente.

La vicenda si concluse con un nulla di fatto.

Ma al danno si aggiunge la beffa.

Infatti, da qualche settimana, grazie al noto quotidiano di sinistra "La Repubblica", Cefalù diventa la Città delle incompiute e degli "Eco Mostri".

A ciò vanno aggiunti tanti episodi di cattiva amministrazione:
- la vicenda dell'acqua;
- l'incapacità nella riscossione;
- la mancata volontà di colloquio con la classe produttiva della Città;
- l'incapacità di far rispettare le stesse Ordinanze emanate (vedasi l'Ordinanza 38/2014 sul traffico);

Avevo creduto nella politica "del fare" che il Sindaco Lapunzina non perde occasione di decantare, ma in realtà non mi accorgevo che il Sindaco stava continuando il suo percorso di Consigliere di opposizione, quando sapeva solo dire "NO", con l'aggravante che il "NO" adesso è solo per gli avversari e non già per quanti vicini alla sua parte politica, tradendo perfino il principio della legalità in cui avevo creduto.

Speravo in una maggiore ragionevolezza, speravo in un dialogo franco e sincero, speravo in una vera democrazia partecipata.

Confidavo di poter collaborare con una parte politica che non appartiene alla mia storia di uomo di destra, invece mi sono ritrovato a confrontarmi con un Sindaco che assume il ruolo di solo depositario della verità e con l'unica quotidiana velleità di impartire ordini a destra e manca, trattando tutti come sudditi e non già come comunità da amministrare.

Devo ammettere l'errore, ho sopravvalutato sia il programma politico che, benché non condiviso, con i giusti correttivi poteva essere l'occasione di un cambiamento, sia l'uomo. E per tutto ciò le riflessioni di cui parlavo all'inizio sono piene di amarezza, l'amarezza di constatare che Cefalù è sull'orlo del precipizio, amarezza nel vedere che l'economia langue, amarezza nel vedere una Città allo sbando ed in mano ad una classe politica buona solo per fare opposizione ma costantemente incapace nell'assunzione di responsabilità.

Chiedo scusa ai 680 elettori che hanno votato per il cambiamento, chiedo scusa per aver fatto scelte piene di speranza ma disilluse appena dopo un solo anno.

Nel ritornare al mio ruolo di Consigliere di opposizione, giunti a pochi giorni dai festeggiamenti per il Santo Patrono, mi sento di rivolgere una preghiera a Gesù Salvatore, affinchè nel vigilare sulla nostra Città, possa o illuminare il Sindaco verso la scelta coraggiosa di ammettere i propri errori e lasciare la carica, o illuminare quattordici uomini di buona volontà presenti in quest'aula perché possano intraprendere la strada della sfiducia.

                                                                     Gioachino Barranco