Nei tempi e nelle attese del nuovo P.R.G. e della nuova tratta ferroviaria.

Ritratto di Saro Di Paola

3 Luglio 2012, 19:53 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Prima degli anni 2025-2030, non è ipotizzabile che la dotazione di posti auto di cui Cefalù dispone, nel suo ambito urbano, possa aumentare di una sola unità e, neanche,  che la superficie di collegamenti viari, carrabili e pedonali, si incrementi di un solo metro quadrato. A meno che ......
 

Non sarà il Consiglio comunale in carica ad adottare il nuovo P.R.G. o quella che è stata battezzata variante generale al P.R.G. vigente.
Ciò, anche, nell’ipotesi, certamente auspicata, che, in mancanza di remore di sorta, con l’inizio dell’autunno, il Consiglio comunale inizi l’esame dello schema di massima che i tecnici incaricati hanno rassegnato alla politica.
Da circa un quinquennio.

Se, poi, ai tempi per l’adozione da parte del Consiglio si aggiungono i tempi che saranno necessari per la definitiva approvazione del nuovo strumento da parte delle Istituzioni regionali non è difficile ipotizzare che, a Cefalù, il nuovo PRG potrà essere vigente tra una decina d’anni.
Non prima.
Ciò, ad avere l’ottimismo della ragione.

Ancora più lunghi saranno i tempi entro i quali Cefalù potrà disporre, come è negli auspici, dei reliquati della stazione ferroviaria e della strada ferrata che andranno dismessi dopo il completamento della nuova tratta Ogliastrillo-Castelbuono.
Sicché, solo ad aggiungere a tali tempi quegli altri che richiedono la progettazione ed il finanziamento delle opere pubbliche che, come è negli auspici, l’approvazione del nuovo strumento urbanistico e la dismissione della stazione e della tratta ferroviaria esistenti renderanno possibili, non è ipotizzabile che, a Cefalù, possano essere realizzate ed ultimate opere che ne migliorino l’assetto viario ed infrastrutturale, a livello urbano e territoriale, prima degli anni 2025-2030.
Ciò, ad avere, sempre, l’ottimismo della ragione.
Il che è come dire che, prima di quegli anni, non è ipotizzabile che la dotazione di posti auto di cui Cefalù dispone, nel suo ambito urbano, possa aumentare di una sola unità.
Ma non solo.
Non è, neanche, ipotizzabile che, prima di quegli anni, la superficie di collegamenti viari, carrabili e pedonali, si incrementi di un solo metro quadrato.

Nei tempi e nelle attese del nuovo PRG e della nuova tratta ferroviaria cosa potrà fare la Politica di Cefalù per migliorare il suo assetto viario e per incrementare la dotazione di posti auto ?

La Politica qualcosa, per Cefalù, potrebbe farla.
Qualcosa che sarebbe già tanto.
Quantomeno a livello urbano.
È l’ottimismo della ragione a farmelo dire.

Cefalù, infatti, si ritrova con tre grandi aree inedificate nel cuore del suo centro urbano.
Aree che, ad oggi, non sono edificate e sulle quali, in tempi brevi, dovrebbe puntare :
l’area Provenza tra il lungomare e la via Pasquale Culotta;
l’area Parlato tra il lungomare,la via Roma, la via dei mulini e la via Vazzana;
l’area Miccichè tra la via Roma, la via Cavour e la via Prestisimone.

Tre aree di grande degrado che sono di nocumento al decoro ed all' assetto urbano di Cefalù.
Nella prima un polveroso parcheggio per auto, camper e giostre da terzo mondo.
Nella seconda, secondo le stagioni, broccoli, pomodoro o zucchine, oltre ad una stazione di servizio di periferia e ad un parcheggio a servizio di un supermercato.
Nella terza una staccionata a recingere una struttura in cemento armato, quasi fatiscente, ed un grande “fosso” in stato di abbandono.

Tre aree intercluse che precludono ogni possibilità di collegamento carrabile e pedonale tra gli assi viari che le delimitano e che di collegamenti abbisognano.
Tre aree che costituiscono tre grandi risorse.
Per i proprietari e per il Comune.
Tre aree che secondo il PRG vigente ed il successivo piano particolareggiato di attuazione  –cosiddetto Urbani- sono edificabili.
Tre aree delle quali, tranne a volere innescare interminabili contenziosi, il nuovo PRG non potrebbe che confermare la edificabilità.
Tre aree che devono essere edificate in variante agli strumenti vigenti.

Come ?
Con TRE PROGETTI DI QUALITA' che riescano a coniugare lo “jus proprietatis” dei pochi cittadini che le detengono con lo “jus comunitatis” di tutti i cittadini.

Tre progetti di qualità per conferire QUALITA’ URBANA a tre luoghi che, da troppi anni, della qualità urbana sono la NEGAZIONE.
Tre progetti di qualità che il Comune ed i privati hanno il DOVERE DI CONCERTARE.
Per ottimizzare l’assetto viario ed infrastrutturale delle zone nelle quali le tre aree ricadono. Con collegamenti viari, camminamenti pedonali e parcheggi,pubblici e privati.
Tre progetti di qualità per valorizzare la proprietà dei privati e per arricchire la Città di infrastrutture che, con le leggi urbanistiche tradizionali, sarà pressoché impossibile realizzare.

A Cefalù esempio prodromico della concertazione pubblico-privato che la Politica dovrebbe intavolare con i proprietari di quelle tre aree è stato, ed è, l’intervento di ristrutturazione ed ampliamento della Villa Miceli, oggi Hotel Artemis.

È, indubbiamente, esempio a scala molto più piccola ma, altrettanto indubbiamente, è esempio che permette una oggettiva disamina dei vantaggi della concertazione.
Vantaggi per il privato che ha realizzato una struttura turistico-ricettivo che l’applicazione pedante delle norme e delle previsioni urbanistiche vigenti non gli avrebbe consentito di realizzare.
Vantaggi per il Comune che ha potuto allargare la sede carrabile della via Martoglio, il suo imbocco dalla via Roma e il suo sbocco sulla via Gramsci. Allargamenti che, stando alle previsioni urbanistiche medesime mai si sarebbero potuti eseguire.
Vantaggi per il decoro urbano di Cefalù che ha trasformato in un luogo urbano risolto quello che, per circa mezzo secolo, era rimasto un luogo irrisolto di periferia.
Il tutto a costo zero per il Comune.

Da consigliere comunale, nella Sala delle Capriate, sono stato il primo ad evidenziare l’importanza dello strumento della concertazione.
Da consigliere e da cittadino ne ho scritto, più volte,sui siti telematici cittadini.
Ne sto scrivendo su “Quale Cefalù” nella speranza che “REPETITA JUVANT”.

Saro Di Paola, 3 luglio 2012