Raddoppio ferroviario e nuova fermata di Cefalù: IL FUTURO FUORI DAI TUNNEL

Ritratto di Saro Di Paola

27 Agosto 2014, 18:02 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Sperare che la Politica cittadina possa trovare il tempo per cominciare ad interrogarsi sul “FUTURO FUORI DAL TUNNEL”, che Cefalù potrebbe darsi, dopo che saranno stati ultimati i lavori della nuova tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono e della nuova “fermata metropolitana”, è come sperare che Cefalù possa evitare il dissesto finanziario azzeccando un sei al superenalotto.
È l’aria che tira “dentro il Palazzo” a farmi essere pessimista.
Il più nero.

Il “futuro fuori dal tunnel” è quello, sul quale, nella primavera del 2012, l’allora candidato sindaco Lapunzina, nella sede del Suo comitato elettorale di Piazza Garibaldi, ha organizzato un incontro tematico con relatore l’Architetto prof. Marcello Panzarella.
In quella occasione, sono stato chiamato a delineare e definire il TUNNEL, dal quale Cefalù sarebbe dovuta uscire per avere un FUTURO.
L’ho fatto introducendo il Relatore.
IL TUNNEL ERA LA QUESTIONE URBANISTICA.
Una questione per la cui soluzione, dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi per il centro urbano, nulla sarebbe potuto, e può, essere più decisivo e più determinante
delle idee, delle proposte, dei progetti per il riutilizzo delle aree dismesse delle ferrovie”.

Come ebbi a dire in quella occasione era, ed è, un “tunnel molto più ampio e, nel contempo e paradossalmente, molto più angusto di quello riprodotto nella locandina”, con la quale, con acume, il candidato Lapunzina aveva pubblicizzato l’incontro.

Quello  “fuori dal tunnel” è, però, un futuro lontano, forse lontanissimo, a venire ed è un futuro, che vivranno i cefaludesi delle ultime generazioni e di quelle che verranno.
Un futuro, che io e quelli della mia generazione non vivremo.

Quelli della mia e quelli delle ultime generazioni di cefaludesi, vivremo, insieme, un altro futuro: IL FUTURO FUORI DAI TUNNEL.
È un futuro prossimo, anzi, molto prossimo.
È il futuro che vivremo sin dalla apertura dei cantieri per la realizzazione della nuova tratta Ogliastrillo-Castelbuono e della nuova fermata di Cefalù.
 
Quel futuro prossimo è il presente fuori dal tunnel di Salaverde.

Quel futuro prossimo è il presente di Ogliastrillo.

Con una differenza.
Salaverde ed Ogliastrillo non sono nel cuore del centro urbano, come, invece, sono Pietragrossa, Pacenzia e Spinito:
là, fuori dal tunnel che sarà necessario realizzare per arrivare alle scale mobili che consentiranno di scendere sino al piano del ferro della fermata metropolitana

                                                                            

là, fuori dal tunnel che sarà necessario realizzare come uscita di sicurezza dalla fermata metropolitana

Il presente di Salaverde-Ogliastrillo, sarà il futuro prossimo, anche, fuori da tutti gli altri tunnel, che sono previsti nel progetto della nuova tratta e della nuova fermata.
Perciò, quel presente sarà, anche, il futuro prossimo di Figurella, di Fiume Carbone, del bivio di Sant’Ambrogio, di Malpertugio.
Con una differenza.
Salaverde ed Ogliastrillo, rispetto a Figurella, Fiume Carbone, Sant’Ambrogio e Malpertugio, sono la pianura Padana.

Sarà un futuro, che, come ho già scritto, vivremo e che, perciò, abbiamo il diritto di conoscere.
Per capire se sarà il migliore dei peggiori.
Almeno quello.

Saro Di Paola, 25 agosto 2014

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Cefalù avrà un futuro fuori dal tunnel? - Saro Di Paola - 18 settembre 2013 (http://www.qualecefalu.it/node/3488)
Il raddoppio ferroviario, gli avverbi di tempo e gli elicotteri - Saro Di Paola - 10 luglio 2013  (http://www.qualecefalu.it/node/2607)
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Fonte: La Sicilia - Palermo

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Articolo di Davide Guarcello - Giovedì 28 Agosto 2014

Novità in arrivo sul progetto di raddoppio ferroviario Cefalù-Castelbuono. Dopo oltre due anni d'attesa (la gara fu aggiudicata il 16 aprile 2012), a settembre finalmente l'impresa abruzzese «Toto» dovrebbe presentare il progetto esecutivo di questi 12,3 km di linea. Secondo fonti interne a Rfi, mancherebbero solo gli ultimi atti integrativi. I lavori preliminari dovrebbero iniziare entro l'anno, mentre quelli effettivi dai primi mesi del 2015. Dureranno 6 anni e costeranno circa 530 milioni. Saranno impiegate 2 enormi talpe «Tbm» (del diametro di 9,9 metri ciascuna) per costruire la galleria denominata «Cefalù», lunga 6,7 km; si adotterà invece la tecnica di scavo tradizionale per le gallerie «S. Ambrogio» (4,3 km) e «Malpertugio» (135 metri). La quasi totalità degli interventi sarà quindi in galleria.

Una delle due talpe «Tbm» che saranno utilizzate per scavare la galleria «Cefalù»

Frattanto, ancor prima dell'inizio dei lavori, è già scontro fra ambientalisti e Rfi: un comitato spontaneo, infatti, ha già denunciato «effetti devastanti» sul fiume Carbone e il litorale di Sant'Ambrogio. Temono che l'estrazione di oltre 2 milioni di metri cubi di materiale dalle gallerie possa minacciare l'ambiente.
«Vorremmo rassicurare - replicano da Rfi - il comitato sui presunti "effetti devastanti" che i lavori di raddoppio sulla Cefalù-Castelbuono avrebbero sul territorio. Il progetto definitivo è stato sottoposto a Valutazione di impatto ambientale (Via) del ministero dell'Ambiente e autorizzato con delibera numero 28 del 2003. Il greto del fiume Carbone e il litorale di Sant'Ambrogio non saranno interessati da scavi. Lo smaltimento delle terre e delle rocce avverrà nei siti individuati nel decreto di Via, migliorando la qualità del territorio con il riempimento dei vuoti di cava. Precisiamo infine - conclude la nota - che il gruppo Fs ha avviato presso il ministero dell'Ambiente e la Regione siciliana la Verifica di Ottemperanza alle prescrizioni Via. Al termine dei lavori, quindi, l'intero territorio cefaludese potrà beneficiare di una nuova linea ferroviaria e delle aree di stazione per usi ecocompatibili».

Tratto da:
http://giornaleonline.lasicilia.it/GiornaleOnLine/giornale_articolo.php?id_pagina=236081&pagina=32&versione=sfogliabile&zoom=no&id_articolo=2603072