Cio' che conta...

Ritratto di Daniele Tumminello

15 Dicembre 2012, 16:28 - Daniele Tumminello   [suoi interventi e commenti]

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“…ognuno sceglie la sua verità…”, sono le parole di un fortunato pezzo di Luciano Ligabue che mi sono venute in mente, stamane, leggendo le cronache locali. In particolare mi ha sorpreso la “verità” scelta dal direttore di cefalunews, prof. Mario Macaluso, il quale, assai maldestramente, precipita nell’oblio più nero tutti gli atti e le indagini compiuti in questi anni dalla magistratura contabile sul Comune di Cefalù, a partire dalla famosa relazione Vallante del 2005, quella in cui un ispettore del Ministero definiva con il termine “marasma” la situazione finanziaria del nostro Ente. Non dice nulla, il direttore, sui motivi che hanno portato la Corte dei Conti ad emanare il provvedimento del Luglio scorso, in ottemperanza del quale questo Consiglio Comunale e questa Amministrazione, insediatisi da poco più di un mese, hanno dovuto provvedere a mettere in atto le misure correttive, indicate nel provvedimento stesso.

Un lettore poco avveduto o assolutamente ignaro delle cose cefaludesi viene, dunque, indotto a credere alla “verità” scelta dal direttore Macaluso e sposata, forse, da qualche altro interessato commentatore: il dissesto finanziario di Cefalù si è originato, definito e concretizzato in soli 155 giorni.

Mehercule, direbbero i latini, come avranno fatto mai, in soli 155 giorni, a causare un simile disastro?

E, infatti, la verità è un’altra. La verità, quella senza virgolette, è nelle carte. La verità è che il disastro, non si è creato in questi ultimi 155 giorni. La verità è che in questi 155 giorni si è, anzi, fatto tutto il possibile per scongiurarlo. E questa verità, con buona pace di chi tenta di mistificarla, i cittadini la conoscono bene, sanno che, da maggio ad ora, il lavoro dell’Amministrazione, degli Uffici, del Consiglio è stato quasi esclusivamente dedicato ai problemi finanziari del Comune. I cittadini sanno bene ciò che noi Consiglieri abbiamo approvato su proposta dell’Amministrazione. Abbiamo riapprovato in pochi mesi due rendiconti, il 2008 e il 2009; abbiamo approvato ex novo il rendiconto 2010; abbiamo approvato il bilancio di previsione e il consuntivo del 2011; abbiamo approvato il bilancio di previsione 2012. Abbiamo approvato le misure correttive, mettendo, non a cuor leggero, in vendita beni finora mai messi all’asta, come il Circolo Unione o i locali al piano superiore della Corte delle Stelle. Abbiamo chiesto, dolorosamente, qualche sacrificio ai cittadini in ambito fiscale, nella consapevolezza che ben più pesante sarà la pressione in caso di dissesto finanziario; abbiamo richiesto (per la prima volta in questi anni) un mutuo per estinguere uno dei debiti più pesanti, il milione e novecentomila euro della causa volo Parlato; l’Amministrazione attuale ha pagato, da maggio a oggi, circa 380.000,00 Euro di debiti derivanti da sentenze, in alcuni casi, ha anche concluso delle transazioni al fine di evitare maggiori danni economici; l’attuale Amministrazione ha spinto con forza sul pedale del recupero crediti, suscitando, anche per questo, le proteste che nei giorni scorsi si sono viste in città; questa Amministrazione ha convinto alcuni grossi creditori a rateizzare il debito del Comune con il blocco degli interessi. E potrei continuare.

Tutto ciò non è poco, non sarà stato sufficiente per fronteggiare una situazione che è drammatica da anni, che ha altri padri ed altre madri, ma non è affatto poco.

Non so cosa non abbia convinto la Corte dei Conti; sono in attesa, come tutti, di leggere la sentenza. Ma so, in coscienza, che è stato fatto tutto il possibile, senza alcun risparmio di energie, con la partecipazione fattiva di tutti. Il fatto che non si riesca a salvare il malato non significa che il medico non sia capace, significa solo che non è un santo.

In un momento così difficile e penoso per la nostra città ciò che risulta più fastidioso non sono le critiche, quelle fanno parte del gioco ed è giusto che ci siano, ma la disonestà intellettuale con cui si affronta l’argomento. E’ così forte l’avversione personale che alcuni soggetti hanno nei confronti dell’attuale Sindaco e della sua maggioranza, che non si perde occasione per strumentalizzare, mistificare o fuorviare il reale stato delle cose. Come se ciò servisse a qualcosa, come se rivoltare la frittata è quello che conta.

Stamattina ho incontrato un’impiegata del Comune. Mi ha detto: “Consigliere, sono molto amareggiata, abbiamo dato il massimo, non è giusto che ci mandino in dissesto, non lo meritiamo proprio adesso”. Sarà pure una personale e misera consolazione, ma per me parole come queste sono ciò che conta.

Daniele Tumminello,                                       

Consigliere del Partito Democratico

Commenti

Caro Daniele, tu sai quali sono le mie opinioni a proposito della verità, con o senza virgolette. Quindi di questa non m'interesso e la lascio volentieri a chi è decisamente convinto di conoscerla, forse allo stesso, per me sconosciuto, Ligabue.

Mi nutro soltanto di dubbi e sui mesi trascorsi da maggio 2012 ne ho tanti. Li ho non con noncuranza o senza partecipazione sentimentale, ma con il dolore di un vecchio, che si vede malati gravemente i propri giovani nipoti. Oggi, dopo la decisione della Corte dei Conti, anche con lo stesso dolore che lo stesso povero nonno proverebbe di fronte alla loro morte.

Sono questo dolore e l'ignoranza delle motivazioni della decisione a impormi il silenzio anche sulle cose che hai detto. Appena possibile le criticherò, ma oggi non posso farlo, perché sarei più accorato di quanto lo sia stato tu. Oggi voglio rinnovarti i sensi della mia stima e del mio affetto, che mai nessun contrasto d'idee potrà fare venire meno.