La Sicilia, sirenetta del Mare Nostrum, oggi come ieri al centro di un dialogo internazionale

Ritratto di Fondazione Mandralisca

8 Febbraio 2015, 14:16 - Fondazione Mand...   [suoi interventi e commenti]

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La Sicilia, sirenetta del Mare Nostrum, oggi come ieri al centro di un dialogo internazionale
.…ma anche la nostra Cefalù, centro di un piccolo, grande microcosmo

 

Ha preso il via ieri sera, presso la Fondazione Mandralisca, un ciclo di incontri sull’arte e la cultura islamica in Sicilia promosso da SiciliAntica e dai suoi presidenti, Melina Greco della sede di Cefalù e Alfonso Lo Cascio della sede regionale.

La prolusione d’inizio, dal titolo “La Sicilia, sirenetta del Mare nostrum, oggi come ieri al centro di un dialogo internazionale”, è stata curata dalla dottoressa Teresa Triscari che ha portato anche la sua esperienza di politica culturale maturata all’estero per mettere in luce il ruolo di internazionalità svolto, oggi come ieri, dalla Sicilia.

Un excursus attraverso la Sicilia islamica, terra d’incontri e di scontri, ma soprattutto terra di dialogo, vista come punto d’approdo, meta, provvidenziale estensione della terra d’origine, patria, luogo dell’anima. Una Sicilia dove vivevano e  convivevano, in felice sintesi,  arabi, normanni, bizantini, ebrei, catalani, andalusi;.una Sicilia che vede il passaggio da economia del latifondo ad economia del podere con una  Palermo che diventa città splendida e fiorente, con centocinquantamila abitanti in un’epoca i cui la Roma dei Pontefici non superava forse i cinquantamila. Anche Cefalù, ha sottolineato la Triscari, presentava un piccolo grande microcosmo con una  koinè di pensiero che ebbe la sua acme in epoca ruggeriana ma la cui spinta si deve ricercare proprio in quella civiltà araba composita che, a sua volta, era frutto di una complessa integrazione delle culture di occidente e d’oriente (filosofia greca, scienza ellenistica, astronomia persiana e matematica indiana). Una Sicilia dove fiorì il mecenatismo degli arabi e la poesia nostalgica  di Ibn Amdir, da dove poi ebbe i suoi prodromi, con Federico II, il  nostro idioma.

Una vera e propria koinè culturale e stilistica nell’area mediterranea, una sinfonia di linguaggi, una mistione e uno splendore di culture, un ponte di dialogo tra due sponde.

Proprio a questi passaggi storici e culturali si riaggancia, ai nostri giorni, il Convegno di Barcellona del 1995, cui la Triscari ha partecipato come Ministero degli Affari Esteri e su cui si è incentrata la seconda parte della sua relazione. Storico e fondamentale incontro internazionale, quello di Barcellona del 1995, che ha stigmatizzato il concetto di “Europa delle lingue, Europa delle Culture” creando tutta una serie di progetti europei volti a favorire la veicolazione delle lingue e delle culture.

Data la centralità della Sicilia, sono state realizzate sessioni di lavoro anche a Palermo nella convinzione che proprio dalla Sicilia, terra di grandi flussi migratori, debba venire la risposta a un dialogo ormai non più rinviabile sia con il vicino oriente sia con tutta l’area, che non è più mediterranea, ma euromediterranea.

Molta attenzione il Convegno di Barcellona dedica al patrimonio culturale euromediterraneo. Molte le iniziative culturali, alcune delle quali, e non poche,  hanno avuto luogo addirittura nel porto di Palermo, proprio a ricordo di tutti quei momenti in cui il sito fu centro di arrivi storici che hanno improntato la storia nazionale ed europea.

A Palermo, dal 2008, si tiene regolarmente “La Notte Euromediterranea del Dialogo”, in collaborazione con la Fondazione Anna Lindh per il dialogo tra le Culture con sede ad Alessandria d'Egitto e l'ICCN (Inter-city cultural cooperation network), con sede a Gangneung (South Korea). La manifestazione é sotto il patrocinio dell'UNESCO e del DESS (Decennio dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibile). La Notte Euromediterranea del Dialogo è un evento culturale unico; la prima edizione, di ampio respiro, si è svolta simultaneamente nei 37 Paesi firmatari della Dichiarazione di Barcellona del 1995, sotto l'impulso dei network nazionali e della Commissione Europea.

Il  ruolo della fondazione Euromediterranea  è quello di svolgere funzione di raccordo tra i vari membri che agiscono attivamente per la promozione del dialogo tra le culture, favorendo la visibilità e l’azione del Partenariato Euromediterraneo a livello nazionale ed internazionale.

La Sicilia, terra di dialogo nel periodo islamico, terra di dialogo oggi, ha visto ieri sera un pubblico coinvolto anche in un dibattito intenso.