Il centro nascite di Cefalù è operativo, esiste e c'è... nonostante i gufi

Ritratto di Daniele Tumminello

19 Febbraio 2015, 19:43 - Daniele Tumminello   [suoi interventi e commenti]

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Ogni tanto, ritorna d'attualità il timore della chiusura del centro nascite di Cefalù. È come se ci fosse quasi il dispiacere per il fatto che sia ancora aperto. Ma il centro nascite di Cefalù è operativo, esiste e c'è... nonostante i gufi, le cicogne continuano ad arrivare.
Il 2014 si è chiuso per Cefalù con 420 parti, e quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente c'è già un incremento di 20 parti che lascia ben sperare per il 2015.
Il Ministro Lorenzin farebbe meglio ad occuparsi degli scandali, degli sprechi e dei casi reali di malasanità, piuttosto che cercare il risparmio di spesa laddove si rischia di fare un gran danno ad un intero territorio. Se è vero che il reparto di ostetricia di Cefalù non dispone della rianimazione neonatale, essa non c'è neppure a Termini Imerese.
Il centro nascite di Cefalù, non ci stancheremo mai di ribadirlo, è un presidio di sicurezza e di assistenza per Cefalù, le Madonie e i bassi Nebrodi qualificato e imprescindibile. Le tristi e dolorosissime notizie di cronaca di questi giorni, piuttosto che portare a contrarre l'assistenza sanitaria nel territorio, dovrebbero invece indurre ad un ripensamento di decisioni sbagliate.

                                           Daniele Tumminello
                                    Segretario del Circolo PD di Cefalù.
 

Commenti

Le dichiarazioni del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, durante il question time di ieri alla Camera, in merito ai punti nascita che non raggiungono i 500 parti l'anno:

«Si continuano a mantenere anche sotto i 500 parti l'anno che per noi sono inaccettabili in ogni punto del territorio nazionale, perché sotto quei livelli i punti nascita sono pericolosi. Noi cercheremo di lavorare insieme alle istituzioni regionali non c'è intenzione di fare un processo penale ma dobbiamo risolvere il problema, non possiamo aspettare il settembre 2015. Ho previsto un forte impegno di Agenas di affiancamento delle Regioni, soprattutto per quelle sotto tutela dove si verifica una mancanza di livelli essenziali di assistenza adeguati».