Raddoppio ferroviario e fermata metropolitana di Cefalù: l'allarme arriva da Palermo

Ritratto di Saro Di Paola

23 Marzo 2015, 17:58 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Sappiamo tutti che, per realizzare la fermata metropolitana di Cefalù, il sottosuolo diventerà una autentica gruviera, nella fascia a monte dell’attuale stazione e degli attuali binari, tra le vie Pietragrossa e Giubileo Magno e tra i torrenti Spinito e Pietragrossa.
Fascia, che, grossolanamente ed a scopo puramente indicativo, ho delimitato in rosso nella planimetria che segue, 

Ciò perché, sotto tale fascia, intensamente edificata,

 almeno secondo le previsioni dell’ultima versione del progetto definitivo, che ho avuto modo di visionare, dovranno essere realizzate

in direzione PA-ME, ed alla quota della via Roma:
le due canne principali, dentro le quali correranno i due binari, uno in direzione Palermo e uno in direzione Messina;
la terza canna di servizio, collegata alle due principali, da un pettine di varchi, che immetteranno i viaggiatori alle banchine dei due binari;

nella direzione ortogonale:
la canna, con imbocco nella attuale centrale elettrica,

che attraverso un sistema di tapis roulants e di scale mobili, permetterà ai viaggiatori di raggiungere la canna di servizio;
la canna per l’uscita di emergenza, lato Palermo, per collegare, la canna di servizio alla via Antonello da Messina, in corrispondenza del torrente Spinito, che, intubato in un armco, sottopassa la stessa via.
L’uscita di emergenza lato Messina, dovrebbe, invece, essere costituita da una scala all’interno di una canna verticale con sbocco nella piazzuola-parcheggio auto, lato mare rispetto alla via Cirincione, dislocata un centinaio di metri a monte rispetto all'area per parcheggio bus, in cui si svolge il mercato del contodino.

La consapevolezza delle difficoltà per la realizzazione di tale “gruviera” di gallerie, dei disagi e delle difficoltà per la sua cantierizzazione nel cuore del centro urbano di Cefalù, delle difficoltà costituite dalla presenza, in superficie, di tantissimi edifici e, nel sottosuolo, di tantissima acqua non mi ha fatto nutrire e, meno che meno, manifestare un particolare entusiasmo per la fermata di tipo metropolitano.
Da sempre.
Sin da quando, a prospettarla, per primo, fu il Consigliere Professor Alfredo Mario La Grua.
Nel corso di uno di quei dibattiti, che, a metà degli anni ottanta, nella Sala delle Capriate, impegnarono il Consiglio, nell’espressione del parere di competenza, previsto dall’articolo 7 della L.R. n° 65 del 1981, sulle diverse proposte progettuali, che, in quegli anni, vennero elaborate.

Stamattina, la mia mancanza di entusiasmo per la fermata sotterranea si è trasformata in allarme per la lettura, su Palermo-Repubblica.it (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/03/22/news/il_fiume_non_si_ferma_cosi_il_passante_ferroviario_va_ko-110165287/) della notizia, secondo la quale “il passante ferroviario di Palermo è andato KO”.
Per la presenza di un rivolo d’acqua sotterranea che, da due anni, blocca, l’avanzamento dello scavo della galleria “Lolli-Imera”, lunga appena 2 km.
A circa 18 metri di profondità rispetto al vicolo Bernava ed a circa 50 metri, dal suo imbocco, all'altezza della vecchia stazione Lolli, a destra “salendo” la via Dante.

Il blocco dello scavo per un “imprevisto geologico”, che si è verificato, nonostante una ventina d’anni fa, cioè molto prima che iniziassero i lavori del passante ferroviario con i suoi 38 chilometri di galleria da Roccella a Punta Raisi, il Geologo Pietro Todaro avesse messo sull’avviso i pubblici amministratori:
Occorrono studi specifici e dettagliati. Il sottosuolo palermitano non è caratterizzato solo dai fiumi, Kemonia, Papireto e Flumen galli, ci sono tanti rivoli secondari mai abbastanza studiati. E se si scende in profondità i rischi aumentano affrontando gli strati geologici più remoti”.

Letta la notizia, mi sono chiesto:
sono stati fatti studi “specifici e dettagliati” nel sottosuolo della “gruviera” di Cefalù?
RFI e TOTO Costruzioni sono preparate ad affrontare e superare le difficoltà che dovessero insorgere se, sotto Pietragrossa, si trovasse “un rivolo” come quello che si è trovato sotto vicolo Bernava, a 50 metri dalla via Dante di Palermo?

Domande, alle quali, insieme a tante altre, Cefalù ha il diritto di avere le giuste risposte.
Magari, nell’incontro con RFI e TOTO COSTRUZIONI, che il Sindaco Lapunzina ha preannunciato ci sarà, non appena sarà stato definito il progetto esecutivo della nuova fermata di Cefalù.
Risposte, magari, “più precise”, di quelle che l’Architetto Professor Marcello Panzarella, l’Assessore Professore Vincenzo Garbo ed io non abbiamo avuto, nell’incontro, che, lo scorso 17 marzo, l’Onorevole Magda Culotta, Sindaco di Pollina, ha organizzato a Finale.

(p.s.: nelle planimetrie ho cerchiato in rosso l'edificio della attuale stazione, le foto della galleria "Lolli-Imera" sono tratte da Repubblica.it)

Saro Di Paola, 23 marzo 2015