Un evento .... mostruoso!

Ritratto di Totò Testa

28 Marzo 2015, 12:32 - Totò Testa   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Un genio, un pazzo, un mostro o, come spesso accade, tutte e tre le cose insieme.

Stiamo parlando di Francesco Ferdinando II Gravina e Alliata, Principe di Palagonia, detto “il Negromante”, noto come artefice della celeberrima “Villa dei Mostri”, ovvero di Villa Palagonia in Bagheria.

Ma non è esattamente così, perché, vero è che, a partire dal 1749, il nostro Don F.F. si dedicò ad arricchire, anzi, come avrebbe detto il mio antico maestro di bottega architettonica, ad “arricchionare” la villa di famiglia con una sfilza di figure mostruose,  ma non fu lui a concepirla, bensì l’omonimo suo nonno Francesco Ferdinando Gravina e Crujllas che si servì, come “ostetrico”, dell’Architetto (ma anche frate domenicano, ingegnere militare, ecc ecc.) Tommaso Maria Napoli, che iniziò l’opera nel 1715 e, cioè, giusto-giusto, trecento anni fa.

L’occasione, quindi, è buona per festeggiare!

Come?

Con un bellissimo gioco di specchi e di rimandi, dove Storia, Letteratura, Teatro, Danza, Musica e Cultura del territorio si inseguono, nascondendosi e rivelandosi l’un l’altro e verso gli spettatori.

Pardon!

Non gli spettatori, ma i partecipanti, perché mai come in questo caso tutti quelli che vorranno esserci saranno protagonisti, anzi parte essenziale di un racconto che comincia nella visita guidata della Villa e si conclude, come nelle scampagnate barocche (ma, se si vuole, anche attuali), in una degustazione di pane e formaggio irrorata da buon vino.

Anima di questo EVENTO MOSTRUOSO è ancora lui, il Professore Mariano Lanza (per tutti “Mario”), del quale ho detto e scritto in altre (felici) occasioni, quale quella della presentazione del doppio volume “Pagine di vita siciliana” il 10 ottobre scorso. (http://www.qualecefalu.it/node/14953)

Qui la novità che ci porta, sabato 11 e domenica 12 aprile 20015, è quella (come dicono i critici importanti) di una nuova “piece” teatrale in due atti, intitolata “Don Ferdinando Gravina e Il Gran Ballo di Villa Palagonia” che è tratta, appunto da alcune delle “Pagine di vita siciliana”, libro che ho “intraletto” caldo-caldo, appena sfornato, ma che ho intenzione di centellinarmi nella bella stagione sotto una bella pergola.

Il “Tipo”, poi (intendo il Professore Lanza) è tutto da scoprire, con le sue doti di “uomo ovunque”, scrittore, affabulatore, motivatore che ne fanno (i “cifalutani antichi” mi capiranno), una sorta di novello Barone Spinosa (nostro eterno Peterpan locale) che, invece di “giocare” con le automobili e i cavalli, gioca con la storia e la letteratura e tutto ciò che ne consegue, dimostrando che per fare Cultura seria, quella, appunto, con la C maiuscola, non c’è bisogno di indossare calzamaglie nere e declamare versi cesellati al suono straziante di chitarre andaluse, ma si può essere colorati, sorridenti e divertenti.

Altre notizie:

  • Mario Lanza un legame forte con Cefalù ce l’ha davvero, visto che il suo primo libro è stato “Il tesoro di re Ruggero”;

 

  • per l’evento mostruoso, come già per le “Pagine”, il Lanza ha messo su una squadra niente male (i dettagli in coda);
  • "a tempo perso" fa davvero il Professore  all'ITC Luigi Sturzo di Bagheria ("Professore", quindi, non è una ‘nciuria come, per me, quando mi chiamano “Architetto”)

Bene, io, da cifalutano con tante cose da dimenticare, una passiata a Bagheria me la farei, anzi, vi dico subito che me la farò.

Tanto mi vieni o’ scinniri, visto che a Bagheria ci abito.

Ecco la locandina: