Ufficio postale: chi ha tolto l'occasione ai giovani?

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Febbraio 2013, 14:42 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

Oggi il Sindaco ha diramato un suo comunicato, con il quale si dice rammaricato per la bocciatura della delibera relativa al finanziamento di un progetto di recupero dell'edificio delle vecchie Poste e dell'area circostante. Un recupero che nel programma della nuova Amministrazione – ma anche della precedente – sarebbe dovuto servire per un'area per i giovani. In ogni caso l'approvazione della deliberazione avrebbe permesso di usufruire di un finanziamento regionale pari a euro 1.100.000.

Con tale cifra si sarebbe pagato il prezzo dovuto per l'espropriazione, i lavori di ristrutturazione dell'edificio e la sistemazione della “Villa Comunale”. Infine, se fossero rimaste ancora somme disponibili, si sarebbe potuto arredare una biblioteca e creare un centro culturale, dove si sarebbero trovati non soltanto libri, ma anche tutte le moderne attrezzature elettroniche. Insomma, un paradiso di cultura e un'isola prometeica, dalla quale sarebbero usciti i futuri cittadini più colti e più preparati dei giovani finlandesi o degli studenti di Oxford e di Harvard o del MIT.

Purtroppo ben 11 consiglieri non l'hanno capito! Con le loro piccole menti hanno bocciato ogni possibilità di gloria e ai poveri giovani non resta che un futuro infernale.

Ma l'Amministrazione ha agito bene e con il solo fine di questo futuro di gloria?

Il dibattito è stato preceduto da un intervento dell'avvocato Terregino, che senza infingimenti e con la chiarezza necessaria ha precisato i termini della questione sotto l'aspetto giuridico, che già aveva comunicato all'Amministrazione con una sua nota del 23 gennaio 2013. E proprio in questa nota ricade forse la responsabilità di quel ch'è accaduto dopo. Letta tale nota, infatti, il responsabile del servizio urbanistico, ingegnere Duca, ha voluto integrare la delibera già presentata ai consiglieri, non rendendosi conto che tale integrazione, lunga e particolareggiata, cambiava totalmente il testo della delibera già presentata e richiedeva, pertanto, uno studio approfondito, che nessun dibattito, seppur di ore, avrebbe potuto soddisfare. Per questa ragione i consiglieri più responsabili e più consapevoli dei loro compiti e della loro responsabilità avevano chiesto un rinvio del punto all'ordine del giorno. Con una sicumera, fuori luogo se si considera che l'Amministrazione non ha più una sua maggioranza, la richiesta di rinvio è stata respinta. Ai consiglieri più consapevoli e più responsabili non è rimasto altro che astenersi al momento del voto a conclusione di un lungo e acceso dibattito. La loro astensione ha comportato la bocciatura della deliberazione. Una bocciatura che ora fa soffrire il Sindaco e che gli fa lanciare rimproveri verso quei consiglieri astenuti.

Fin qui la parabola, ma qual è la sua morale? Che l'arroganza non paga, perché l'arrogante è troppo spesso un temerario, che non misura le proprie forze e con queste affronta gare, che ne esigerebbero di più. Ma anche che l'arrogante è sempre pronto ad accusare della sconfitta il nemico, che ai suoi occhi ha avuto l'ardire di combattere.

Commenti

«Ognuno di noi ha i suoi inferni, si sa. Ma io ero in testa, di tre lunghezze sugli inseguitori.» (Charles Bukowski