La Senatrice, il centro nascite e le fiduciose agitazioni

Ritratto di Angelo Sciortino

24 Aprile 2015, 21:34 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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La riforma della Costituzione del 2001, in particolare all'articolo 117, ha introdotto in materia sanitaria la potestà di legislazione concorrente dello Stato e delle Regioni e la potestà regolamentare delle Regioni. Pertanto, sono d’accordo con te, la soluzione al problema può essere solo quella politica ossia, frutto di una riflessione e di conseguenti azioni politiche regionali volte a rivalorizzare l’ospedale di Cefalù come hub del territorio madonita.

Il Governo Nazionale deve far rispettare lo standard di 500 parti/anno a tutte le strutture sanitarie nazionali, salvo motivate deroghe. Per questo mi auguro che il provvedimento di sospensione temporanea adottato dall’assessore Borsellino sia l’occasione per un nuovo inizio dell’ospedale di Cefalù, inizio che non può che partire anche dal coinvolgimento del management gestionale e sanitario dell’ospedale.

Ho già parlato ed informato della problematica il Ministro Lorenzin che mi ha confermato che su una motivata istanza di deroga presentata dalla Regione, accompagnata dalla garanzia del rispetto dei requisiti di sicurezza, si potrà valutare se tale richiesta è meritevole di accoglimento. Del resto è la Regione il soggetto unico titolato ad intraprendere tale azione.

Così l'onorevole Simona Vicari nella sua lettera di risposta alla richiesta del consigliere Francesco Riggio, che le chiedeva d'intervenire in difesa del centro nascite dell'ospedale di Cefalù. (Qui la lettera completa: http://www.qualecefalu.it/node/16845).

Personalmente mi congratulo con il consigliere Riggio, che in questo particolare momento di grande agitazione ha saputo scegliere una richiesta di coinvolgimento di una parlamentare non del suo partito e contro la quale questa Amministrazione ha aperto un confronto giudiziario, per chiedere il pagamento di uno stipendio percepito forse illecitamente.

Mi congratulo anche con la stessa Senatrice non soltanto per l'esauriente risposta, con la quale ha precisato punti importantissimi della questione, purtroppo poco considerati da coloro che vorrebbero mantenere il centro nascite, ma anche perché e soprattutto ha saputo mostrare una grande serenità nel rispondere.

Io, per esempio, al suo posto non sarei stato così sereno, non foss'altro perché proprio a lei si deve se questo ospedale ha avuto quasi un primo decennio teso al raggiungimento dell'eccellenza e ora ridotto, invece, a una sorta di infermeria di campo. Il campo di una battaglia tra politici regionali, che mirano soltanto alla difesa del loro orticello più o meno clientelare.

No, se quell'ospedale avesse avuto, per crescere, un mio piccolo contributo, non sarei stato sereno. Ecco perché ringrazio Simona Vicari, alla quale non risparmiai critiche durante la sua sindacatura ogni volta che le sue scelte mi sembravano sbagliate. La ringrazio non per quello che riuscirà a fare per il centro nascite, ma perché ha espresso giudizi equilibrati e informati e non proclami avventati, che ormai non mancano a Cefalù a ogni occasione, sia da parte della politica e sia da parte dell'antipolitica.

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