Finalmente un'occasione, sapremo sfruttarla?

Ritratto di Angelo Sciortino

4 Maggio 2015, 19:13 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

 

Sembra che l'annosa questione del Club Med e della sua chiusura stia per risolversi, a voler credere al seguente comunicato del Sindaco: http://www.qualecefalu.it/node/16917.

E se crediamo, non è perché abbiamo fiducia nelle parole del Sindaco, troppo spesso rimaste solo parole senza fatti, ma perché a essere coinvolto è Henri Giscard d'Estaing, che ha dichiarato essere volontà della Società di fare del Club di Cefalù “il polo delle vacanze di lusso del Mediterraneo”. Se ciò dovesse accadere, per Cefalù c'è finalmente un'occasione per invertire la marcia: non più un continuo retrocedere, ma la possibilità di progredire, fino a tornare a essere almeno il secondo polo turistico della Sicilia.

Settantacinque milioni di euro sono proprio tanti, ma questa volta, forse grazie ai capitali cinesi, non dovranno essere approntati dallo Stato o dalla Regione. Già questa considerazione, da sola, lascia ben sperare. L'investimento non dipenderà dalla volontà dei politici e neppure dalla burocrazia, ma sarà approntato seguendo i principi scientifici della scienza economica, per cui i nuovi investitori agiranno in modo da far rendere il loro rischio. Non altrettanto è stato fatto, quando sono stati investiti contributi statali o regionali. In questo caso non ci si è preoccupati prima della validità dell'investimento e della possibilità di trarne un guadagno; poi non ci si è impegnati a svolgere l'attività turistica con competenza. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: ci siamo ridotti alle sagre e al turismo mordi e fuggi, che porta soltanto perdite economiche e di posizione nel panorama turistico regionale, nazionale e internazionale.

Cefalù ha cessato di essere una meta turistica ambita e si è ridotta quasi a una brutta Cenerentola. Le sue strade e il suo lungomare dissestati; gli attacchi sempre più dannosi alle sue spiagge, ai suoi litorali e ai suoi panorami; l'abbandono di luoghi e di monumenti; l'improvvisazione sempre più incompetente: tutte queste e altre cose le hanno fatto perdere ogni appeal.

L'investimento di un Club Med a cinque tridenti potrebbe ridare fiducia a coloro che ancora credono nel turismo. C'è, però, qualche piccola e significativa osservazione da fare.

Seicento turisti ogni giorno presenti nella nuova struttura visiteranno il Paese e i suoi dintorni. Che cosa accadrà, se essi non troveranno parcheggi? Se la loro passeggiata nel Centro Storico li costringerà a respirare i miasmi emessi dalle marmitte degli scooter e delle automobili, che impunemente circolano persino in Corso Ruggero? Che cosa accadrà, infine, se le loro passeggiate verso Gibilmanna, la Calura, il Monte e così via, dovranno svolgersi sulla sede stradale e non su appositi marciapiedi?

Non è difficile rispondere: accadrà che essi non porteranno con sé un buon ricordo di Cefalù e forse non vorranno più tornarci. Anzi, diranno ai loro amici di evitare di sceglierla per le loro vacanze.

Questa è l'osservazione. Di essa dovrà tenerne conto l'attuale Amministrazione, ma dovranno tenerne conto anche quelle a venire. Esse non potranno più affidarsi ai proclami roboanti, ma inutili, perché non seguiti dai fatti. Né potranno più trincerarsi dietro la scusa della crisi economica o del dissesto, perché quella che seguirebbe sarebbe una crisi culturale peggiore di quella finanziaria.

Il mio dubbio, quindi, non è sulla volontà e sulla capacità della Società, che vuole investire a Cefalù, ma sulla capacità, in tutti i sensi, che questa e altre Amministrazioni saranno in grado di darsi una strategia, che faccia cogliere loro questa grande occasione per Cefalù.

Quella cefalutana e quella regionale, che hanno rallentato l'iter dell'approvazione dei permessi, non hanno certamente dimostrato lungimiranza e strategia turistica. Né, tanto meno, hanno saputo impegnarsi a ottenere ciò che oggi ricevono come un dono del cielo. Considero, pertanto, misere chiacchiere le telefonate al presidente Crocetta, il suo impegno a sollecitare la sua burocrazia e lo stesso gaudio del Sindaco. Spero, invece, che gli imprenditori turistici di Cefalù sapranno unirsi al nuovo arrivato, per esercitare un ruolo di consiglio e di pungolo all'amministrazione politica, locale e regionale, che di questa Cefalù e di questa Sicilia è stata un nemico.

La presenza dell'imprenditore Alberto Barranco all'incontro fra il Sindaco e Henri Giscard d'Estaing potrebbe far bene sperare. A condizione, però, che egli non si ritenga soddisfatto di questo incontro, ma consideri quanto sia necessario che egli si faccia promotore di una coalizione di tutti gli operatori turistici, perché la loro unità dia più forza contrattuale a un settore trainante della nostra economia.

A tutto ciò, c'è una sola alternativa: continuare nell'agonia.

______________________________________________________________________________________________

Articoli correlati: