PORTO di Presidiana? NO! Quello di Prissuliana è "PORTO" (2)

Ritratto di Saro Di Paola

20 Agosto 2015, 10:41 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Per mettere in sicurezza il “porto” di Prissuliana è necessario “chiudere a greco” il suo specchio acqueo.
Con una diga, con un molo, con un’opera che lo protegga dalle traversie provenienti dal quadrante NordEst.
Quale opera?

Per rispondere a tale domanda, sono stati elaborati tre progetti.
Da quando, il 13 maggio 1951, con il brillare di una mina, si diede inizio ai lavori per la realizzazione, nella baia di Prissuliana, del “rifugio peschereccio”, tenacemente voluto dal Sindaco Giuseppe Giardina, progettato dall’ing. Strongoli e finanziato dalla Regione con duecento milioni delle vecchie lire.

Il primo progetto fu elaborato dal Genio Civile Opere Marittime di Palermo, che, nel gennaio del 1963, era stato incaricato di redigere il Piano Regolatore del Porto, dal Ministero dei Lavori Pubblici.
Tale progetto prevedeva la realizzazione di un molo di sottoflutto, lungo all’incirca 250 metri, infilzato nella scogliera di punta Calura.
Sotto la torre e fuori “l’isolotto”.

Il secondo progetto risale al 1984.
Fu elaborato dall’ingegnere Enrico Migliardi, che, insieme al professor Pietro Lunardi, nel luglio del 1984, era stato incaricato dalla Giunta presieduta dal Sindaco Nino Vazzana della“redazione del progetto e della direzione dei lavori del porto turistico e del parco della rocca”.
Tale progetto prevedeva, per la chiusura a greco, la realizzazione di una diga a forma di ipsilon al largo della punta della Calura. 

Il terzo progetto risale al 2002.
Fu elaborato, per incarico del Sindaco Simona Vicari, dal Responsabile del servizio LL.PP. del Comune, ing. Matteo Crisà, con la collaborazione dell’ing. Domenico Spina, per gli aspetti idraulico-marittimi e dell’arch. Mario Botta, per gli aspetti architettonici e naturalistico-ambientali.
Tale progetto prevedeva una diga “a forma di boomerang”, lunga all’incirca 290 metri, quasi al centro dell’attuale bocca del porto, tra la punta di Calura e la diga foranea.
Oltre a due appendici alla diga foranea esistente, lunghe all’incirca 80 metri.

Dal 1963 al 2002, quaranta anni per tre progetti.
Però, nel 2015, a Prissuliana, la chiusura a greco, ancora, non c’è.
Dal 2002 al 2015, tredici anni, durante i quali nessuno, a nessun livello, si è occupato della chiusura a greco del “porto” di Prissuliana.
Dal 2002 al 2015, tredici anni, durante i quali tutti, a tutti i livelli, hanno fatto promesse, in tutte le competizioni elettorali.
Tutti, a tutti i livelli.
È dal 1951 che va avanti così.

Nel 2015, quello di Prissuliana è diventato uno stagno.
E lo stagno è chiuso.
Si sa.
È protetto dalle traversie di tutti i quadranti.

In questo stagno, ho, già, gettato i miei sassi.
Continuerò a gettarne.
Già, col mio prossimo scritto.

 Saro Di Paola, 20 agosto 2015

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