Riesplode la bolla dell'acqua!

Ritratto di Claudio Pepoli

8 Gennaio 2016, 10:11 - Claudio Pepoli   [suoi interventi e commenti]

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La Befana lascia raccomandate come doni per i cittadini cefaludesi. Tranquilli, arrivano direttamente a casa vostra, voi non dovete far altro che apporre la vostra firma per avvenuta ricevuta, poi sedetevi comodamente sul divano, e aprite la busta. Troverete la sorpresa che a Natale vi è mancata. Una bella bolletta da pagare con tanto di carta intestata dell'avvocato che vi ingiunge il pagamento entro 15 gg dall'avvenuto ricevimento. Ovviamente questo dono non è per tutti, solo per pochi prescelti. Riguarda coloro che ai tempi presentarono il ricorso avverso il Comune di Cefalu dove per le bollette idriche del 2006 e 2007 si pagò solo una parte perchè ritenute parzialmente illeggittime. Si prese come riferimento il primo semestre del 2005, cosi come da calcoli eseguiti col supporto del locale circolo del PD (era il 2008). Adesso, nel mio caso, vogliono il triplo dell'importo, pari a quattrocento euro. 

L'acqua non poteva essere considerata potabile, se vi ricordate era in corso la diatriba sulla mancata autorizzazione sanitaria del potabilizzatore voluto dall'allora sindaco Vicari, portata avanti dall'opposizione rappresentata dall'attuale sindaco Lapunzina. Nello stesso anno (2008) la responsabile del servizio idrico dott.ssa Vacca invia una lettera in cui spiega che lo sgravio richiesto nel ricorso non era ammissibile in quanto il ministero dell'interno aveva decretato leggittime le tariffe del 2006 e 2007 perchè si trattava di un servizio che il comune istituiva per la prima volta e anche perchè l'AUSL 6 di Palermo aveva espresso un giudizio di idoneità e qualità favorevole dell'acqua. Nel 2011 la stessa funzionaria comunale invia lettera di sollecito al pagamento della differenza mancata 2006 e 2007.

Nello stesso anno (2011) sempre con il supporto del PD rispondiamo alla funzionaria con Richiesta di annullamento di atto illeggittimo e citiamo la sentenza di primo grado del tribunale di Termini Imerese che dichiarava illeggittimi gli aumenti tariffari in oggetto alla lettera del comune. Inoltre diffidiamo il comune dal porre in essere ulteriori iniziative atte al recupero delle suddette somme mancate. La cosa però non finisce li. Nel 2012 infatti giunge un ulteriore sollecito di pagamento delle morosità dovute come se nulla avesse valso la sentenza di primo grado in quanto la stessa era oggetto di gravame in appello alla corte di Palermo e che questo Ente, cioè il Comune, non aveva posto in essere alcuna sospensione di pagamento relativa alle somme richieste.

Ma poichè noi cittadini attendevamo il responso della corte di appello di Palermo si continuava a tenere duro e a lottare e a non pagare ciò che in primo grado il tribunale di Termini Imerese avesse determinato illeggittimo. Nel tempo infatti (non so quando) pare che gli albergatori abbiano vinto la causa contro il comune e che abbiano pagato solo il dovuto. Non si capisce perchè Noi adesso dobbiamo pagare. Ecco mi piacerebbe venire in possesso della relativa sentenza per farne tesoro ed estenderla a tutti i cittadini aventi diritto. Attenzione, non che io sia un avvocato, ma faciliterei sicuramente il compito al mio di legale cui oggi pomeriggio telefonerò per un appuntamento per sottoporne il caso. Lo stesso potrebbero fare gli altri cittadini coi loro legali. Ma veniamo al dunque e completiamo il discorso.

Al 7 gennaio 2016, quindi recentissimo, mi perviene una lettera, anzi due per la verità, entrammbe con gli stessi importi, le stesse parole le stesse tariffe, frutto probabilmente di una svista del legale, forse a causa della dicitura "eredi di..." comunque, il succo di questa lettera è che si richiede il pagamento delle morosità aquisite nel tempo per le bollette 2006 e 2007 (la parte mancante dovuta al ricorso) più la quota spettante al legale per il suo lavoro. La cosa interessante è che si fa riferimento ad una delibera dell Giunta municipale del 2009 con cui gli è stato affidato l'incarico di recuperare i crediti, e che dovrebbe fare capo agli anni della sindacatura Guercio. Non sono tuttavia riuscito a recuperare la delibera dalla sezione E-government del sito istituzionale del Comune di Cefalù per saperne di più.

In tutto questo voglio chiamare in causa due persone:

L'attuale sindaco Lapunzina, perchè fu lui che dell'acqua potabile/non potabile ne fece il suo cavallo di battaglia per la campagna elettorale che lo ha portato a salire a Palazzo. Che faccia qualcosa per risolvere questa annosa questione. In lui ripongo la mia fiducia. Sig. Sindaco questo è uno sprono non un attacco o una polemica.

L'attuale assessore Garbo Vincenzo, perché sul sito de L’altra Cefalù il 31 ottobre del 2010 (allora non era assessore) postava un commento a me diretto (all'epoca io ero uno dei più attivi blogger del sito L’altra Cefalù) che riporto testualmente:

"Caro Claudio, Come saprai faccio parte di un gruppo di persone del P.D. che, sin da quando nel 2006 si è generata quell’enorme 'bolla d'acqua' che è esplosa nei giorni scorsi, ha seguito le annose vicende legate alle maxi bollette.

In tale veste, e a nome di tutto il gruppo del P.D. che continua a seguire questa problematica, sono in grado di rassicurare tutti i cittadini sul fatto che, di concerto con alcuni legali che ci assistono, stiamo studiando le soluzioni e le iniziative legali più idonee per consentire, a tutti quelli che lo vorranno, di far valere i propri diritti senza per questo dover andare incontro a ingenti spese. Mi riservo, a breve, di dare informazioni più dettagliate in merito.
Nell'esprimere soddisfazione mia personale, e di tutto il gruppo di cui faccio parte, per questo primo importante pronunciamento a favore di tutti gli utenti del servizio idrico, assicuro il massimo impegno per continuare a tutelare, in tutte le sedi opportune, i diritti dei cittadini che continuano ancora oggi a subire il danno di vedere sgorgare dai propri rubinetti un' acqua, di fatto, imbevibile e di dover subire la beffa di vedersi recapitare bollette astronomiche che costituiscono un fardello difficile da sostenere specialmente per le famiglie numerose e a basso reddito."

Ecco assessore Garbo, è giunta l'ora di far valere i propri diritti, di difendere i cittadini, di tutelarli, di mettersi dalla loro parte, di porre in atto quelle soluzioni, di dare informazioni più dettagliate in merito!!!

Potete leggere questo e tanti altri commenti e l'intervento principe di Gaetano Lapunzina "Esplode la bolla d'acqua" al link http://www.qualecefalu.it/lac/node/2891

Nei documenti che posterò sotto ne sono abrasi per privacy alcuni dati. Forse ho ecceduto nelle abrasioni tuttavia essi sono da considerarsi indicativi, giusto per dare un'idea dell'escursus e del calvario cui un cittadino va incontro quando per principio si impunta su quella che considera "una giusta causa". L'ordine di pubblicazione è dal più recente al più remoto.

Distinti Saluti

                                                                                                  Claudio Pepoli

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Per la cronaca la pratica è stata rimessa nelle mani di un avvocato di fiducia cui è stato conferito mandato per seguirne la vicenda.