Lettera aperta del Comitato “Ferrovia a Impatto Minimo” alla Senatrice Vicari

Ritratto di Quale Cefalù

18 Febbraio 2016, 16:02 - Quale Cefalù   [suoi interventi e commenti]

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LETTERA APERTA ALLA SENATRICE SIMONA VICARI
da parte del Comitato “Ferrovia a Impatto Minimo

Non abbiamo paura della Modernizzazione”, ma vorremmo limitare i danni e i costi per la collettività.

 

Non abbiamo condiviso i toni aspri, astiosi, un po' da campagna elettorale, della querelle che l’hanno coinvolta nei giorni scorsi, a seguito della Sua intervista accordata al Blog locale “Quale Cefalù”.

Noi vorremmo, in modo pacato, sereno, ed anche possibilmente costruttivo, poter fare alcuni rilievi su talune Sue affermazioni riportate in tale predetta intervista.

In essa ci pare che traspaia un approccio classico di chi si rivolge ai cittadini della periferia dell’Impero, che dopo avere avuto qualche concessione e, o, prebenda, magari mugugnano che non sia di loro particolare gradimento.

Per entrare subito in argomento, ci riferiamo al progetto di raddoppio della tratta di linea ferroviaria Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono. Progetto che ha visto il VIA con il Decreto n. 724 del 28.11.2003. In esso sono riportate minuziose prescrizioni in tema di contenimento dell’impatto ambientale- paesaggistico, in un’area costiera sottoposta a vincolo paesaggistico.

L’esperienza della prima tratta Fiumetorto-Cefalù è stata, invece, alquanto negativa, avendo avuto un impatto disastroso sul territorio. Un’intera fascia costiera, da Buonfornello a Lascari, è stata recisa dal resto del territorio, con orrende barriere antirumore, nonché altre enormi opere murarie, tipo galleria scatolare nei pressi di Lascari, difficilmente occultabili. Non dovranno passare treni a 300 km/h, come forse previsto all’origine, come pure non sono più previsti corridoi trans europei, mentre i treni a lunga percorrenza tendono a scomparire definitivamente, e la tratta in questione è stata declassata a semplice linea metropolitana. Stridono inoltre i lunghissimi tempi di realizzazione, iniziati nel 2004, che si dovevano concludere nel 2011, ed ultimamente prorogati al 2018 (ben 15 anni per 15 km). A tale riguardo, ci sembra sia mancata una reale vigilanza da parte degli organi preposti, che forse avrebbero dovuto sollecitare il Contraente Generale a rispettare i tempi.

Ora, con la seconda tratta Cefalù-Castelbuono, vorremmo evitare che si ripeta tale esperienza negativa, con l’aggravante che l’opera di raddoppio ferroviario avverrà su un tracciato caratterizzato da una complessa e difficile morfologia del terreno, ma soprattutto per l’attraversamento del centro abitato di Cefalù, dove è previsto lo scavo di tre gallerie. Ciò non potrà non ripercuotersi enormemente sul traffico veicolare, ancor più caratterizzato da una rete viaria insufficiente a far fronte a flussi di traffico in condizioni normali, per non parlare della stagione estiva, quando le code di auto arrivano in contrada Ogliastrillo.

Vi sono evidenti ed insostenibili punti critici della rete viaria che andrebbero in qualche modo affrontati e magari parzialmente attenuati con interventi, prima di dare inizio ai lavori di scavo delle gallerie nel centro abitato di Cefalù.

Ci è stato detto che le passate Amministrazioni di Cefalù non abbiano chiesto adeguate compensazioni alle Ferrovie, per fare fronte a tali emergenze, e che ora è ormai troppo tardi.

Noi siamo convinti che ci siano i margini burocratici per fare fronte a condizioni oggettive che altrimenti, se non affrontate e risolte, rischiano di creare condizioni di vivibilità insostenibili non solo per i residenti, ma anche per quei flussi di turisti che si vorrebbe incrementare.

Le cosiddette mancate compensazioni, tra l’altro, riguarderebbero soprattutto un’importante via pedonale che dalla piazzuola dedicata a Padre Pio (via Antonello da Messina) conduce alla Parrocchia di Santo Spirito (via Cirincione). Opera che ci è stato annunciato verrà soppressa e non più ricostituita. Si tratta di un percorso pedonale, pratico e veloce, che si snoda lungo una bellissima vallata, circondata da un fitto verde, che consente ai tanti residenti della Contrada Spinito, nonché agli studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale e del Liceo Artistico, e agli ospiti di alberghi e residences, ubicati in zona, di raggiungere rapidamente il Centro città.

Non possiamo accettare che ciò avvenga, mancando di una soluzione alternativa, altrettanto funzionale, e che metterebbe veramente in crisi un intero quartiere.

Alla sua Sindacatura va riconosciuta la realizzazione di tale percorso pedonale, che peraltro con il tempo ha acquisito una sua particolare bellezza, con lo svilupparsi ai suoi lati di una folta e ricca vegetazione, oltre che con scorci altrettanto suggestivi del litorale.

Siamo convinti che vi siano margini progettuali che potrebbero consentire di risparmiare questa importante infrastruttura, a cui tantissimi siamo legati, non solo per la sua fruibilità, ma anche per la cornice paesaggistica in cui si trova inserita.

Pertanto, vorremmo pregarLa di prodigarsi verso quegli Uffici del Suo Dicastero, che hanno contribuito ad elaborare tale Progetto, per svolgere ulteriori verifiche al fine di individuare eventuali margini progettuali che consentano di evitare la soppressione di questa importante infrastruttura

E di un auspicabile risultato positivo in tal senso, credo che tutti Le saremmo grati.

Cefalù, 18 febbraio 2016

                                                                                              per il Comitato “Ferrovia a Impatto minimo
                                                                                          (Salvatore Ilardo)

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