Raddoppio: quale stazione?

Ritratto di Angelo Sciortino

5 Marzo 2016, 10:40 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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In questi giorni i cittadini confusi non sanno decidere sulla scelta della localizzazione della nuova stazione ferroviaria: in galleria o a Ogliastrillo?

Apparentemente il dubbio non avrebbe ragion d'essere, visto che il progetto approvato ha fissato una localizzazione sotterranea della stazione. Solo apparentemente, però. I previsti lavori per la galleria di fuga dalla stazione, infatti, destano preoccupazioni per i pericoli da essi rappresentati per la zona dello Spinito e per i disagi che ne deriveranno durante la loro esecuzione, la cui durata non si riesce a stabilire con esattezza. La stessa stazione, così come è prevista nel progetto, lascia molto perplessi.

Il dibattito seguito alle riunioni con i silenti tecnici di Rfi e delle ditte vincitrici dell'appalto è la riprova che qualcosa non funziona per il verso giusto. Sono intervenuti più volte l'ingegnere Saro Di Paola, Salvatore Ilardo e, più modestamente, io stesso. Persino il geologo professor Vincenzo Liguori, consulente del Sindaco, e quindi dei cittadini, con una sua sua nota ha sollevato non poche critiche e infine ha rinunziato all'incarico.

In ultimo, viste queste perplessità e queste critiche, il comitato Ferrovia a Impatto Minimo ha proposto di ritornare al vecchio progetto della stazione a Ogliastrillo.

Da parte di qualcuno si è suggerito un referendum, perché siano i cittadini a decidere. Personalmente non concordo. Si tratta, infatti, di scelte tecniche, per le quali bisogna avere non solo buon senso, ma anche e soprattutto conoscenze scientifiche, che mancano ai più e senza le quali si corre il rischio di commettere errori marchiani. Sarebbe, in buona sostanza, come volere affidare a un dentista il progetto della nostra casa. E di questa supponenza, con la quale da anni si è discusso e ancora si discute di questo progetto, ne abbiamo avuto e ne abbiamo prova ancora oggi, quando il Sindaco “tiene in panchina” i tecnici e affida soltanto a se stesso la comunicazione, com'è avvenuto nell'incontro presso la sala convegni della chiesa dello Spirito Santo.

Che fare, allora? Accettare che tutto proceda secondo le avventate scelte del passato?

Io mi ostino a credere che non ci resta che subire. Il Ministero dei Trasporti e la stessa Rfi hanno un dovere: riflettere sulle critiche e affidare ai tecnici uno studio di costi e benefici, perché soltanto un simile studio potrebbe dare alla politica e ai cittadini la necessaria, direi indispensabile, conoscenza del problema. Se tale studio dei costi e benefici dovesse dimostrare che cambiare localizzazione della stazione ferroviaria sarebbe opportuno, allora il problema sarebbe soltanto politico. Il Ministero dovrebbe, infatti, a questo punto, rivedere le sue decisioni, imponendo di procedere con maggiore responsabilità; imponendo quel cambio necessario della scelta di una stazione sotterranea.

E qui entra in gioco il sottosegretario Simona Vicari, che istituzionalmente ha il diritto di chiedere un esame dei costi e benefici e affettivamente, se non moralmente, il dovere di difendere i cittadini di questa Città, che per due mandati l'hanno scelta come loro Sindaco.

È su di lei che ripongo speranza!

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