IL BUCO nell'ACQUA e la COERENZA

Ritratto di Rosario Fertitta

11 Marzo 2016, 09:15 - Rosario Fertitta   [suoi interventi e commenti]

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L’Orologio del Tempo è sempre un gran signore !

Restituisce, anche dopo anni, ciò che toglie.

Me la ricordo bene quella seduta consiliare dell’aprile del 2009 quando l’allora consigliere Lapunzina, forte di una maggioranza numerica in Consiglio frutto dei soliti inciuci politici, tentò di irretire quella Amministrazione Guercio cercando di impedire il passaggio del Servizio Idrico al gestore A.P.S.

Mi ricordo i sorrisini beffardi, mi ricordo un’Aula consiliare stracolma di gente (chiamata a raccolta da quella “politica”) per tentare di mettere pressione su una scelta che andava a compiersi ma che di scelta non aveva proprio nulla in quanto LA LEGGE lo imponeva.

Mi ricordo le parole di quella sera “Sindaco, se non ha i numeri in Consiglio Comunale DEVE DIMETTERSI” !

Soltanto dopo anni ed a denti stretti quel consigliere comunale, oggi sindaco, ammise che quella cessione fu un OBBLIGO di LEGGE.

Ieri sera il Consiglio Comunale è stato convocato, con gli estremi della necessità ed urgenza, per deliberare (o, almeno, questo era l’intendimento dell’attuale Amministrazione) sulla cessione del Servizio Idrico ad AMAP: una cessione trentennale con una sorta di delega in bianco al Sindaco per sottoscrivere una Convenzione della quale non si conoscono numeri e condizioni.

 Lo si era compreso già da un paio di giorni che c’era qualcosa che non andava.

Paradossalmente proprio dall’invocazione ai consiglieri comunali, da parte del sindaco lapunzina, affinché si assumessero le proprie responsabilità in questa vicenda.

Una vicenda che, sempre a dire del sindaco, getterebbe nel panico idrico la città qualora non si fosse deliberato di “passare” il Servizio Idrico ad AMAP.

Una opzione, frettolosa e non convincente, che faceva a cazzotti proprio con le dichiarazioni esternate – giorni addietro – da Lapunzina circa l’affidabilità di AMAP e sul fatto che non avrebbe, mai e poi mai, potuto effettuare un disimpegno dal gestire il Servizio Idrico (affidamento provvisorio scaduto il 29 febbraio) perché trattasi di PUBBLICO SERVIZIO.

A tal fine si era rivolto alla Procura della Repubblica ed al Prefetto il quale, con una nota di alcuni giorni addietro, aveva invitato AMAP a non sospendere l’erogazione dei propri servizi.

E quella lettera è stata sbandierata, sui media, come il più grande successo politico dopo la conquista del diritto al voto delle Donne in Italia !

Rebus sic stantibus non avrei avuto alcuna preoccupazione qualora il voto di ieri sera fosse stato negativo, come lo è stato.

E invece NO !

Adesso pare che tutte quelle sicurezze siano venute meno e, furbescamente, si sta tentando di traslare sui singoli consiglieri comunali e sul voto d’Aula di ieri sera la responsabilità di improbabili tragedie idriche per la città e, finanche, la causa della chiusura del potabilizzatore da parte di Sorgenti Presidiana (chiusura che, se avverrà, deriverà soltanto dall’ingente credito vantato dal titolare).

Adesso si sta tentando di scaricare il tutto su CHI non ha condiviso una sola virgola della metodologia lapunziniana sulla vicenda soprattutto alla luce della recentissima Circolare assessoriale regionale che fissa una prossimissima road-map per la creazione dei nuovi Ambiti Territoriali Idrici e sulle possibilità di scelta dei nuovi gestori.

Sarebbe stato opportuno, se non necessario, un attimo di riflessione proprio per quelle motivazioni rappresentate qualche giorno addietro proprio dal sottoscritto.

Invece si è preferito andare al “muro contro muro”, in pieno stile vecchia opposizione.

E i numeri hanno dato torto, un tremendo torto, proprio a CHI per oltre dieci anni ha fondato sulla forza numerica dell’opposizione le proprie vittorie di Pirro.

Oggi la forza politica governativa rimprovera una presunta INCOERENZA a chi chiede il rispetto di tempi e motivazioni.

Dimentica, dolosamente, che la COERENZA – quella vera – imporrebbe all’attuale sindaco di DIMETTERSI dalla carica proprio per quelle ragioni e quelle parole che per tanto tempo ebbe a rinfacciare ai suoi predecessori ““Abbiamo bisogno di un sindaco che ha la serenità di amministrare e non la preoccupazione di non avere i numeri in consiglio …..
Lei conosce quali sono le competenze del sindaco e quelle del consiglio comunale …….
Lei sa bene che senza maggioranza in consiglio non può andare avanti ……
Lei sa che, senza maggioranza, ogni giorno continuerà a fare danni alla città …..
Lei deve trarne le conseguenze …..
Lei deve dimettersi, senza i numeri non si va in nessun posto!"
(cit. Lapunzina)

Queste sono le regole della “POLITICA”.

Ma a Cefalù non si fa politica !