“Martina”, “Cefalina” e le “rototraslazioni” nella Val di Sambro e nel vallone Mazzatore

Ritratto di Saro Di Paola

24 Marzo 2016, 09:47 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

Versione stampabileInvia per email

La sequenza di immagini, che segue, è tratta dal video youtube “Martina: la fresa dei record” (https://www.youtube.com/watch?v=d4l_6GHKuIM), con il quale la TOTO costruzioni ha documentato la “rototraslazione” della fresa TBM “Martina”.
Cioè le operazioni della manovra di inversione ad U, che hanno consentito alla gigantesca talpa del diametro di 15,60 metri, di imboccare la canna in direzione Firenze, dopo avere ultimato quella in direzione Bologna della galleria autostradale Sparvo della variante di Valico.
Una manovra di altissima ingegneria, con la quale, per la prima volta al mondo, un’attrezzatura del peso di circa 3.200 tonnellate è stata spostata, al traino di due motrici Dumper, su cuscini ad aria compressa, riposizionata e messa in condizione di ricominciare a lavorare, in soli 15 giorni.
Una manovra, che è grandissimo vanto, non solo per la TOTO, ma per tutta l’ingegneria e l’imprenditoria italiana.

La manovra è stata effettuata, nel settembre del 2012, su una piastra in cemento armato della superficie di 2.400 mq, “livellata a laser con la tolleranza di 1 mm”, sulla quale è stata collocata una laminatura metallica, che ha fatto da piano di scivolamento per gli 80 cuscini ad aria compressa, che hanno fatto da supporto alla culla metallica, su cui sono stati poggiati e spostati la testata e gli altri blocchi in cui “Martina” è stata scomposta.

Il progetto “esecutivo” del raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono prevede la manovra di rototraslazione anche per la talpa, che sarà impiegata per realizzare le due canne della galleria “Cefalù”.

    

“Cefalina”, così mi piace chiamare la talpa che la TOTO impiegherà a Cefalù, dopo avere ultimato la canna dispari Ogliastrillo-Carbone, per ritornare ad Ogliastrillo, farà inversione ad U sul versante occidentale del vallone “Mazzatore”.

     

“Cefalina” ha un diametro di 9,90 metri, che è inferiore, di circa 6 metri, a quello di “Martina”.
Pertanto, la sua rototraslazione richiederà una area di manovra, certamente, inferiore a quella di 2400 mq, che è stato necessario impegnare per la rotazione di “Martina”.
Però, per quanto inferiore possa essere, l’area non potrà essere quella, che ho delimitato in rosso nella planimetria che segue e che, secondo le previsioni del progetto "esecutivo", dovrebbe essere quella che si potrà sfruttare per la manovra medesima.
Un’area, che comprende, anche, quella dei due viadotti “Carbone 1” lunghi 42,30 metri, che dovrebbero essere già realizzati quando “Cefalina” sarà sbucata a Mazzatore.

 

Al riguardo assai eloquente è il raffronto, che, attraverso le foto di cui sopra, si può fare tra l’area, che è stata impegnata in val di Sambro e quella disponibile nel vallone Mazzatore.

Sarà necessaria una variante anche per le opere previste dal progetto “esecutivo” nella valle del Carbone?
Sì!
Secondo me.
Ovviamente.

Saro Di Paola, 24 marzo 2016

Commenti