A rischio la stagione balneare di Cefalù ancora prima dell’apertura

Ritratto di Federalberghi

16 Aprile 2016, 10:29 - Federalberghi   [suoi interventi e commenti]

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ASSOCIAZIONE ALBERGATORI DELLA PROVINCIA DI PALERMO FEDERALBERGHI

Comunicato Stampa - Palermo 16 Aprile 2016

A RISCHIO LA STAGIONE BALNEARE DI CEFALU’ ANCORA PRIMA DELL’APERTURA

 

Sono quaranta le concessioni demaniali, suddivise tra chioschi, bar, stabilimenti balneari e terrazze a servizio di ristoranti, una ventina nella famosa spiaggia del neo sito Unesco, dieci solo all’interno del porto di Cefalù.
Quattrocento i posti di lavoro stagionali non ancora confermati.
Cinque i milioni di euro sottratti ai fornitori locali.
Crollati ingenti investimenti destinati alla ristrutturazione in previsione della proroga delle concessioni del 2020. Restano tasse da pagare e debiti da onorare.
Una ventina gli hotel a cui è stata sottratta o ridimensionata la spiaggia dedicata ai turisti, causando perdite economiche a causa dei mancati adempimenti contrattuali con i tour operator per il pacchetto soggiorno+spiaggia.

Questa oggi la situazione di una Cefalù che, appena a inizio stagione, vede crollare le aspettative produttive pianificate nell’anno.
Attualmente sono sei le strutture sottoposte a sequestro, due delle quali già dal 2015.

Ma cosa sta succedendo alla Perla del Tirreno?

“Le attuali concessioni - dice Bartolomeo Vitale, presidente dell’associazione operatori balneari di Cefalù - vengono contestate dalla Soprintendenza perché questa suppone un rinnovo quinquennale in contrasto con la norma, che invece non ne prevede alcuno. Senza parlare dell’ipotesi in cui la concessione è stata rilasciata dall’assessorato al territorio con il silenzio assenso previsto dall’art.7 della legge regionale 4/2003, ritenuto non valido, confermando addirittura la nullità della concessione vigente - continua Vitale - questo è lo stato di fatto. Quindi oggi, nell’incertezza di poter iniziare, tutte le attività, soggette a questo tipo di autorizzazione, restano chiuse”.

Oggi Cefalù vede il suo lungomare deserto e quanto più incerto è ancora il suo futuro.

Non parliamo poi delle restrizioni che impone oggi la Soprintendenza riguardo le attività in attesa di adeguamento delle concessioni esistenti alle nuove norme igienico sanitarie e per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che sono alquanto surreali.

“Cancellano di fatto gli stabilimenti balneari così come concepiti e previsti dalla legge - dice Bartolomeo Vitale - andando contro le leggi regionali e comunali, quindi, in attesa delle approvazioni dei PUDM, autorizza soltanto la balneazione (cioè il noleggio dell’ombrellone e del lettino) e pone dei vincoli strutturali, che di fatto snaturano i servizi del classico stabilimento (come l’american bar, la ristorazione e le attività turistico ricreative e di svago) in barba all’ultima norma regionale che invece aveva esteso per tutto l’anno le aperture dei lidi, bar e ristoranti sulla spiaggia”.

“La notizia ha già messo in allarme i tuor operator stranieri, e stiamo cominciando già a registrare le prime cancellazioni - dichiara Francesco Randone, vice presidente Federalberghi, delegato Cefalù - che si sommano alle altre legate ai problemi di sicurezza internazionale. Comparare la nostra destinazione, che rimane ancora fuori mercato, alle altre vicine di casa, come Malta, le Canarie e le Baleari, è davvero sconfortante, soprattutto se si parla della tardiva apertura di stagione, ancora incerta.”

La situazione è talmente grave che ha visto riunire tutti gli operatori balneari a Cefalù in una riunione straordinaria in cui, hanno presieduto anche Confcommercio e Federalberghi.

“Noi chiediamo, nel pieno rispetto della legge, al governo regionale di risolvere immediatamente questa problematica prima dell’inizio di maggio - dice Salvatore Scalisi, direttore regionale Confcommercio - che riteniamo sia solo una problema interpretativo della Soprintendenza”.

“Speriamo che possa uscire un atto d’indirizzo che garantisca la possibilità di continuità lavorativa a tutte le attività balneari di Cefalù - dichiara Fabio Gioia, componente di giunta della Confcommercio Palermo con delega al settore balneare - e che sia d’impulso affinché la Soprintendenza la applichi subito, al fine di evitare le non aperture ed ulteriori sequestri”.

Restando in attesa del prossimo incontro regionale previsto Giovedì 21 aprile, tutte le attività balneari e di ristorazione nel lungomare di Cefalù resteranno chiuse.