Raddoppio tratta ferroviaria: invito alle associazioni ambientaliste a farsi sentire

Ritratto di Salvatore Ilardo

22 Aprile 2016, 22:12 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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RADDOPPIO TRATTA FERROVIARIA - INVITO ALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE A FARSI SENTIRE

 

In  questi giorni ha luogo un importante evento, la celebrazione della Giornata Mondiale della Terra (Earth Day). A Cefalù  la si celebra con una certa enfasi, anche se poi le ricadute e i provvedimenti  in tema ambientale e di sviluppo sostenibile, da parte dell’Amministrazione, sono risultati alquanto modesti.

Va ricordato ad esempio, la celebrazione in Comune di Earth Day 2014, nel corso della quale il Sindaco Lapunzina, accogliendo l’invito del Presidente dell’Associazione italiana “Strategia Rifiuti Zero”, Patrizia Lo Sciuto, si era  impegnato a fare approvare in tempi brevi, in Consiglio Comunale, una proposta di Delibera di adesione del Comune di Cefalù alla predetta Associazione, di cui fanno parte solo in Italia 271 Comuni, e 20 in Sicilia. La Strategia Rifiuti Zero (Zero Waste Strategy), è un progetto recepito  ormai a livello mondiale, in particolare negli USA. Si tratta di un preciso percorso articolato in più fasi e stadi, che mira in prospettiva  a ridurre a zero la produzione di rifiuti. In Italia, la città leader è Capannori, in provincia di Lucca, con una raccolta differenziata (RD) che ha già raggiunto il 75%.  L’Assessore all’Ambiente del Comune di Capannori  si era reso disponibile ad un gemellaggio con il Comune di Cefalù, per accompagnare la nostra città su questo percorso virtuoso. Purtroppo non se ne è fatto  nulla.

Analogamente dicasi del Patto dei Sindaci, noto come PAES, che  implica un ripensamento globale delle attuali linee di sviluppo. Il Patto dei Sindaci, che ha recepito la Direttiva Europea di ridurre le emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, mira tra l’altro a progettare uno sviluppo urbano più ecosostenibile.

Se si è fatto poco in passato, oggi la prospettiva che la nostra Città ha davanti è quanto mai preoccupante, a seguito dei previsti lavori di raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono, e della progettata fermata metropolitana di Cefalù. Per farsi un’idea, basti percorrere  la SS. 113, da Buonfornello verso Cefalù. Un immenso cantiere che si trascina stancamente dal 2003 e che è destinato a protrarsi ancora per tanti anni.

     

Ciò che colpisce soprattutto è la realizzazione di devastanti barriere antirumore che hanno spaccato letteralmente in due il territorio, la fascia costiera dall’entroterra, con conseguenti, problematici  punti di accesso al litorale, ma anche di evacuazione in caso di emergenze. Non è tollerabile, a detta dei residenti, che si possa infierire in questo modo assurdo sul territorio e sul paesaggio, nonostante le rigide prescrizioni del Decreto V.I.A. n.724 del 28.11.2003, il quale  prevedeva espressamente che la “schermatura acustica dovrà essere realizzata in coerenza con le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi, anche mediante la realizzazione di ulteriori elementi di mitigazione rispetto a quanto già previsto”. Va ricordato che allora si parlava di treni sfreccianti a 300 km/h. Ora si tratta solo di una linea metropolitana per raggiungere il Capoluogo.

Ci si domanda perché gli Amministratori locali non si sono opposti a questo scempio del territorio. Anche se riguarda in particolare il territorio dei  Comuni di Campofelice e di Lascari, non può tale scempio non riguardare anche noi, e soprattutto le Associazioni ambientaliste.

In un’area che ci è fisicamente più vicina, quella di Ogliastrillo, vediamo già come sia stata sconvolta una splendida area a forte vocazione turistica, solo per installare al momento il  cantiere  della seconda tratta Ogliastrillo-Castelbuono.

     

Anche qui non sono state rispettate le prescrizioni del suindicato Decreto del 2003 che raccomandava “di realizzare il maggior risparmio di consumo di suolo, di minimizzare l’impatto paesaggistico, di ridurre l’impegno delle aree di cantiere”. Non pare che ad Ogliastrillo si sia proceduti con tali criteri di risparmio di suolo, e siamo ancora agli inizi. Ancor più stride il fatto, almeno da quanto ci risulta, che la Soprintendenza ai BB.CC.AA. aveva concesso il proprio parere favorevole, a condizione che fosse “sottoposto  ad una successiva valutazione la  fase progettuale, inerente il progetto esecutivo”. Non pare che ciò sia avvenuto da parte della Soprintendenza, anche perché il progetto esecutivo, ci è stato riferito in Comune, è stato presentato solo pochi mesi fa.

A fronte di un modo di procedere da parte di R.F.I. e delle Società appaltatrici con modalità contrastanti con quanto prevedono le raccomandazioni del Decreto V.I.A. del 2003, non occorre molta fantasia per capire in quale difficile situazione ci si verrà a trovare con l’avvio dei lavori nel centro urbano di Cefalù.

La città rischia di andare incontro ad una situazione insostenibile per tantissimi anni, sul piano della vivibilità, del traffico, di probabili forzate evacuazioni dei residenti dello Spinito nel caso di danni provocati dagli scavi delle gallerie alle loro abitazioni, oltre che comportare pesanti riflessi negativi per le attività economico-commerciali e per il turismo.

Vorremmo sperare che questa prospettiva estremamente insostenibile dal punto di vista ambientale ed economico, venga risparmiata alla nostra città.

Le Associazioni ambientaliste possono svolgere un ruolo importante ed autorevole perché il Progetto in questione possa essere ripensato, al fine di evitare rischi per le persone, danni alle abitazioni,  ma soprattutto risparmiare a tutta quanta la popolazione lunghissimi anni di disagi, di restrizioni, non solo nelle attività , ma anche nelle relazioni umane.

L’ipotesi di spostare ad Ogliastrillo la fermata metropolitana, non è una proposta velleitaria, tardiva, difficile da realizzare, perché ormai “Il treno è partito”. Non è vero, come affermano alcuni, che “perderemmo un’occasione storica, gli stanziamenti verrebbero destinati altrove, verrebbe meno un’opportunità di lavoro per tante persone”. Il treno può anche fermarsi, per poi ripartire più sicuro.

Cefalù 22 aprile 2016

                                                                                 Per il Comitato Ferrovia a Impatto Minimo
                                                                             (Salvatore Ilardo)