Donne: la sfida del futuro

Ritratto di Angelo Sciortino

23 Marzo 2013, 10:21 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Donne, la sfida del futuro”. Questo il titolo della giornata di studio sul ruolo delle donne nella società, che si concluderà questa sera alle 17 con una tavola rotonda, che si terrà nella Sala delle Capriate.

Oltre a donne impegnate in vari ruoli sociali, parteciperanno anche alcuni politici, fra i quali il Sindaco di Cefalù e il Presidente del Consiglio.

Aspetto con ansia lo svolgimento del dibattito, perché un rischio lo si corre sicuramente, anche se spero che esso non diventi l'ennesima prova della verità di un famoso aforisma di Oscar Wilde: “le donne e i politici non sanno di che cosa parlano, ma ne parlano sempre”. E questa sera sembra che la presenza preponderante sia quella delle donne e dei politici. Non voglio pronunciarmi sui politici, che sono noti alla cittadinanza e di loro tutti conoscono le abitudini filosofiche e retoriche, e mi soffermo alle donne.

Fra esse ve ne sono alcune che stimo e delle quali mi onoro di essere amico. La loro partecipazione mi fa sperare in un dibattito ricco di contenuti e sfrondato delle chiacchiere tipiche di simili occasioni. E il futuro delle donne, purtroppo oggi vittime psicologicamente e spesso anche fisicamente di uomini senza cuore e senza cervello, ha bisogno di qualcosa di più del monologo della Littizzetto.

Ma ha bisogno di una visione meno astorica di questa contenuta nella locandina, che annuncia la giornata di studio: “Questa tavola rotonda vuole essere un momento di riflessione su ciò che le donne si sono lasciate alle spalle e su cosa le attende in futuro...”. Se l'attuale società va male, sia al maschile e sia al femminile, è non poco colpa di quel che si è lasciato alle spalle e ha voluto costruire un futuro senza fondamenta storiche. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: scomparsa della saggezza e del buon senso. O, per restringere la nostra visione, la scomparsa della saggezza delle nostre nonne e dell'amore che ispiravano, prima all'uomo che aveva scelto di averle compagne e poi ai figli e ai nipoti e spessissimo ai loro amici.

Questo essere state pilastri insostituibili della famiglia e della società le donne non devono dimenticarlo e rivendicare soltanto “la loro importanza fuori dalle sfere sociali legate alla famiglia e alla casa.”. Mi chiedo: dove mai dovrebbero trovare un'importanza vera e più grande, se rinunziano alle sfere sociali legate alla casa e alla famiglia? E che società potrà esserci domani, se i futuri uomini non avranno l'esempio della madre? Saranno costoro meno violenti degli attuali o lo saranno ancora di più?

Io non so rispondere – o forse non oso – ma spero che oggi qualche risposta venga suggerita. E spero soprattutto che non sia una risposta alla Littizzetto o banale quanto il male di Hannah Arendt.

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Articolo correlato: Tavola rotonda "Donne, la Sfida del Futuro" (http://www.qualecefalu.it/node/1906)