Il depuratore e il suo profumo

Ritratto di Giovanni Cassata

4 Giugno 2016, 15:10 - Giovanni Cassata   [suoi interventi e commenti]

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LETTERA APERTA

Oggi alle ore 11,45 sono transitato in prossimità del depuratore che si trova al porto e, mentre guardavo le imbarcazioni della gara velica che stavano prendendo il largo, mi sono dovuto allontanare con immediatezza per il forte e nauseabondo lezzo che proveniva dal depuratore (devo presumere che ciò sia conseguenza di un malfunzionamento dello stesso).

Il sottoscritto, unitamente agli altri consiglieri del proprio gruppo (N.C.D.) e ad altri consiglieri comunali, ha più volte, evidenziato all’Amministrazione Attiva, nelle sedi istituzionali, il mal funzionamento del detto depuratore (grandi chiazze di colore scuro in mare, in prossimità del depuratore e del promontorio di Santa Lucia e/o del Capo), richiedendo spiegazioni; ovviamente nessuna risposta è mai giunta.

Così, come bene ha detto il rappresentante del “movimento Controvento”, per potere ottenere l’attenzione dell’attuale Amministrazione Attiva bisogna utilizzare il mezzo mediatico.

E’ indecoroso ed incivile che una Città che accoglie una manifestazione di tale importanza e risonanza si presenti in questo modo.

Invito, pertanto, l’Amministrazione Comunale che, allo stato attuale è l’unico gestore del servizio idrico in questo Comune, gestione che è comprensiva anche del depuratore, a risolvere con immediatezza il problema; ricordando, altresì, che il Sindaco, in qualità di Ufficiale di Governo in materia di sanità ed incolumità pubblica, è direttamente responsabile di eventuali danni arrecati alle persone, derivanti dal malfunzionamento del depuratore.

Ne vale la dignità della Città.

P.S. Chiedo scusa a nome di tutta la Città ai cittadini, ai turisti ed ai partecipanti all’evento per l’insopportabile lezzo.

Cefalù, lì 4 giugno 2016

Giovanni Cassata (Consigliere Comunale – Gruppo N.C.D.)

Commenti

Gentilissimo Consigliere Cassata, Vorrei innanzitutto ringraziarLa per questa ennesima puntualissima denuncia.

Mi rammarica, tuttavia, la consapevolezza che chi di dovere non sarà altrettanto puntuale nel mettere in atto un qualsivoglia tipo di intervento. La mia personale idea è che probabilmente non si conoscono o non si possiedono gli strumenti idonei a risolvere le innumerevoli criticità di Cefalù. Mi rifiuto di credere che non lo si voglia fare, sarebbe davvero una follia! Purtroppo ci siamo lentamente adattati al degrado, tanto da lasciarci trascinare dalla corrente senza opporre nessuna resistenza, senza renderci conto di essere ormai giunti alla deriva. A che servono le "denunce" se non si ha nessun interlocutore? È come urlare al vento, come gesticolare ad un cieco, sussurrare ad un sordo.

Forse se riuscissimo a far diventare un coro unanime le nostre voci, potremmo penetrare nelle coscienze e risvegliarle una volta e per sempre o forse il sogno di una Cefalù che risorge e rialza la testa è solo una mera irrealizzabile utopia.

Voglio crederci ancora.

Roberta Fertitta

L'interlocutore non è assente, ma distratto o incompetente. Il popolo, invece, sta sempre più abituandosi a farselo piacere! Vedremo che cosa saprà fare, quando finirà l'agonia di questa povera Cefalù!

Mi riferisco alle normative che qualche tempo fa rivoluzionarono il ruolo e le prerogative dei Sindaci trasformandoli da meri portavoce di uno o più gruppi politici veri e propri manager con poteri notevolmente ampliati. Questa evoluzione aveva il notevole e lodevole intento di snellire la macchina burocratica dei Comuni che troppo spesso fungeva da zavorra consentendo ai sindaci una più ampia libertà d'azione soprattutto in quegli spinosi casi di emergenze locali che le farraginose burocrazie locali correvano il rischio di non affrontare e risolvere tempestivamente. Se a ciò aggiungiamo che il gruppo politico a cui si chiama l'attuale amministrazione si è fatto sempre un vanto di avere messo al primo posto la politica del fare si dovrebbe automaticamente giungere alla conclusione che le problematiche in questa città sia sarebbero sempre affrontate con grande dinamismo tempestività ed efficienza, soprattutto quelle che erano caratterizzate da particolari urgenze. Sono molto sconcertato e stupito nel vedere che in realtà non è così , che anzi le energie di questa amministrazione si perdono in mille rivoli che hanno la ripicca il battibecco il contenzioso verbale e scritto con praticamente tutti gli interlocutori istituzionali e non, arrecando in tal modo contrattempi disagi e forse anche danni all'intera cittadinanza mentre le problematiche decantano e le loro soluzioni ci rimandano alle calende greche. Io non risiedo più da un po' di tempo in questo comune dopo averci abitato per quasi un trentennio, tuttavia allo stato dei fatti non posso che esprimere il mio disappunto la mia delusione nel constatare che non si è riusciti a far tesoro con intelligenza degli errori e dei fallimenti del passato che come era auspicabile avrebbero guidato la presente amministrazione già in opposizione a governare in modo illuminato e costruttivo. Purtroppo questa è un'ipotesi tutta ancora da venire e nel frattempo la città sprofonda sempre di più in una decadenza morale strutturale e amministrativa da cui non si vede ancora l'uscita dal tunnel.

Concordo su tutto, anche sulla nuova legge sugli Enti Locali, che prevede il sindaco manager. Purtroppo, però, le leggi odierne sembrano dettate più dall'ottusità delle loro conseguenze, piuttosto che dall'intelligenza di tali conseguenze. La nuova legge, infatti, ha dato più poteri ai sindaci, esautorando i consigli comunali.

Si pensi, per esempio, al consiglio che non vota un bilancio arraffazzonato: è esso a venire sciolto, mentre invece il sindaco responsabile di quel bilancio rimane in carica!

Se poi tale sindaco si dimostra un pessimo manager (come nel nostro caso), a nulla serve l'attività di controllo del consiglio. a meno che al suo interno non si formi una maggioranza per sfiduciarlo. Questa, però, è un'eventualità difficilissima.

Sui cittadini è meglio stendere un velo pietoso!

Questa massima potrebbe sembrare recente ma qualcuno ti sorprenderà nell'apprendere che è stata enunciata dal grande Aristotele addirittura 2500 anni fa il che dimostra che il cattivo governo non è certo una novità. Ora in virtù di essa i cittadini cefaludesi non avrebbero così tanti motivi per lamentarsi dell'attuale amministrazione dal momento che essa costituisce la diretta espressione della volontà popolare. È tuttavia difficile che una qualsiasi amministrazione accontenti tutti ma proprio tutti i suoi concittadini perché è normale che una certa fascia sì lamenti comunque di come è amministrata. Dovrebbero essere i risultati dell'esercizio della cosa pubblica a far riflettere la cittadinanza in previsione di una conferma o di un ribaltamento della classe politica al potere. Ma cosa possiamo concludere nel vedere che da anni la stragrande maggioranza dei cefaludesi è scontenta delle persone da cui vengono amministrati? La conclusione purtroppo è deprimente: Cefalù purtroppo non partorisce più statisti personalità di spicco che sappiano coagulare le esigenze e gli appelli nella stragrande maggioranza dei cittadini e con personalità rettitudine efficienza saggezza e dinamismo derivanti dalla profonda conoscenza del tessuto sociale delle leggi e delle norme ma soprattutto con grande amore e slancio per il bene pubblico si adoperino per dare lustro alla città e benessere ai suoi abitanti. Un buon amministratore cittadini cefaludesi è come il coraggio: se non lo si ha, non lo si può inventare.