Dispiace questa diatriba con il prof. Tony Franco su chi strumentalizza lo Spinito

Ritratto di Salvatore Ilardo

24 Giugno 2016, 20:10 - Salvatore Ilardo   [suoi interventi e commenti]

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DISPIACE QUESTA DIATRIBA CON IL PROF. TONY FRANCO SU CHI STRUMENTALIZZA LO SPINITO

Infondate e provocatorie le sue recriminazioni

 

Proviamo a riscontrare con qualche giorno di ritardo la lunghissima lettera del Presidente del Consiglio Tony Franco, dal titolo “Ringraziamenti e Riflessioni”, pubblicata su questo Blog il 15 giugno u.s. Abbiamo tardato, perché siamo stati profondamente toccati dal disastro ambientale causato dal vasto incendio sviluppatosi nelle nostre contrade, e non solo.

Chi, come noi, è sensibile alle istanze ambientaliste, vedere annientato in poche ore un enorme patrimonio paesaggistico, non può non provare scoramento, rabbia, non accettazione. Ancor più che questo disastro è attribuibile solo e soltanto all’uomo, in tutte le sue manifestazioni e ruoli.

È doveroso, comunque, replicare alle affermazioni ed accuse del Prof. Franco, e lo facciamo soltanto per la parte che ci compete. Saranno altri, persone e o gruppi, a replicare sulle recriminazioni del Prof . Franco per la parte che li riguarda.

Non ci pare di avere usato nel nostro articolo “Non tutti siamo turisti della politica”, pubblicato su questo Blog il 15 giugno u.s., toni poco rispettosi. Forse erano un pochino critici. La critica, abbiamo imparato nel corso degli anni, deve provare ad essere costruttiva, propositiva, e mai deleteria e o denigratoria della controparte.

Proveremo, pertanto, a rispondere punto per punto alla lunga lettera dl Prof. Franco, anche se non sarà facile, mancando Egli del dono della sintesi, preferendo invece lunghe dissertazioni e divagazioni, in uno scibile di argomenti quanto mai vasto, e nel contempo poco coerente. Lo faremo in modo schematico e, soprattutto, sobrio.

Turisti della Politica. Termine usato nei ns. confronti dal Prof. Franco, che si è successivamente rimangiato, perché, a suo dire, molto generoso. Adesso preferisce definirci “incompetenti della politica, farisei della politica”. Per chi come noi ha fatto una facoltà scientifica, l’analisi delle problematiche socio-economiche diventa un patrimonio cognitivo strutturale. Lascerei stare quindi l’incompetenza, che il Prof. Franco ha mostrato invece di avere in più occasioni (vedasi, per inciso, la questione delle trivelle allo Spinito). Circa il termine “farisei della politica”, potremmo rispondere che nel nostro patrimonio genetico vi è stata sempre una formazione ideologica di sinistra, non quella annacquata e pseudo riformista, di cui si crogiolano oggi non pochi esponenti dell’attuale PD.

Acredine, Malanimo, Risentimento. Ci pare siano proprio i sentimenti espressi dal Prof. Franco nei nostri confronti, in alcuni suoi recenti interventi pubblici. Noi non potremmo averne nei suoi confronti, in quanto lo riteniamo una persona incolore, messa lì a soddisfare determinati equilibri politici, senza onori e senza gloria. Le nostre posizioni critiche sono esclusivamente da collegare ad una analisi scientifica di quelle che potranno essere le ricadute ambientali ed economiche negative del Progetto nel nostro contesto urbano, con la realizzazione della stazione sotterranea. Le illazioni del Prof. Franco che attribuiscono tali nostre posizioni critiche ad asserite divergenze con il Sindaco e il Coordinamento cittadino del PD, sono misere e provocatorie, avendo espresso tempo fa, non ieri, alcune nostre riserve su una gestione poco trasparente e poco democratica del PD locale.

La Stazioncina di Giancaldo. Ci fa piacere che il Prof. Franco nobiliti la nostra proposta di realizzare una fermata metropolitana, con strutture snelle, essenziali, funzionali, ad Ogliastrillo, equiparandola a quella bella stazione, semplice si, ma anche poetica, del film “Nuovo cinema Paradiso. Tornatore, oltre ad essere un bravo regista, è anche un poeta. Oggi, le stazioni e o fermate, sono concepite e progettate solo per consentire l’arrivo e la partenza dei passeggeri, prive di quelle macrostrutture che caratterizzavano le stazioni ferroviarie di fine Ottocento. Non ci azzecca nulla, come direbbe l’On.le Di Pietro, la funzionalità semplice e snella di una fermata metropolitana, con il riconoscimento del sito Unesco. E poi, se vogliamo essere razionali, proviamo ad analizzare i flussi attuali di passeggeri e quelli prevedibili in futuro, che per Treni Italia pare siano segreti di Stato. È lo stesso Amministratore Delegato di R.F.I. Renato Mazzoncini, in una recente intervista, ad annunciare scenari futuri che privilegiano le “stazioni-smart, che possano fornire soluzioni di mobilità integrata door to door, integrando ferro e gomma, car e bike sharing, taxi ed altre forme di mobilità, con app dedicata e tariffazione integrata”.

Strumentalizzazione di un intero quartiere. Crediamo sia offensivo nei confronti degli abitanti dello Spinito. Seppure tardivamente, i residenti di tale quartiere hanno cominciato a prendere consapevolezza, anche a seguito delle notizie ed esperienze di altri luoghi, come quelle, ad esempio,  degli abitanti del vicolo Barnava di Palermo, che da quattro anni sono costretti a vivere in alloggi di fortuna, a causa dei cedimenti e lesioni provocati alle loro abitazioni, dai lavori del Passante ferroviario. Notizie diffuse ampiamente dai media nazionali. Abbiamo motivo di pensare,  con il senno di poi, che se vi fosse stata qualche allerta, all’inizio dei lavori di scavo a vicolo Barnava, forse oggi i residenti costretti a sloggiare, sarebbero ancora nelle proprie abitazioni. Lectio docet. Poi, basti sfogliare gli inserti regionali dei quotidiani, per rendersi conto degli enormi disagi che stanno vivendo a Palermo, i residenti  di via Lazio, di via Emerico Amari, al Politeama, con le trincee al centro delle strade, polveri, rumori, ritardi, arresti imprevisti dei lavori, trivelle che si bloccano e i commercianti che rischiano di chiudere i loro negozi. Facciamo tesoro di queste esperienze.   

Qualunquismo, luddismo, asservimento ai potentati del cemento.  Improvvisamente , quella che ci sembrava la veste di un compassato , notabile democristiano, la sua, rischia di essere compromessa e o rimossa da quella di un extraparlamentare no global  dei giorni nostri. Sarebbe un miracolo vero e proprio. Ma dubitiamo lo sia veramente, perché “i palazzinari” sono stati sempre storicamente in stretta simbiosi con i rappresentanti locali del partito di governo , che era la D.C., e da cui noi eravamo distanti anni luce , come lo siamo nei confronti dei loro nipoti di oggi.  Inoltre, ad alcuni di tali palazzinari, gli Amministratori locali a guida DC hanno voluto riservare  onori a futura memoria , inserendoli nella toponomastica cittadina. Lasci stare quindi la verginità che Lei si è attribuita per il passato.

Stazione ad Ogliastrillo. È un progetto supportato da analisi socio economiche, da rilievi urbanistici, da aspetti ambientali, da analisi dei futuri prevedibili flussi della mobilità urbana ed interurbana, dalle aree riservate a parcheggio. Proiezioni che fanno propendere per un decentramento di una infrastruttura in un sito che possa offrire uno spazio vitale decisamente più favorevole. Vi sono non pochi centri ad alta e consolidata vocazione turistica, che non hanno la stazione ferroviaria in pieno centro. Del resto, se il progetto iniziale prevedeva, oltre quindici anni fa, la stazione ad Ogliastrillo, e la conurbazione di Cefalù era ancora all’inizio, ci sembra  ragionevole ed intellettualmente onesto ripensare tale ipotesi , scevra da quelle preoccupazioni diffuse ad arte sui rischi di “perdere finanziamenti , occasioni storiche , pane e lavor”.

L’età spensierata”. È un’età che normalmente la si attribuisce ai bambini, ma Lei vorrebbe attribuirla ad alcuni di noi, che bambini non lo siamo più da tempo, ma continuiamo ad avere qualche capacità di analisi e di riflessione. Forse tale “età spensierata” la si può attribuire più onestamente a Lei stesso, che è portato ad usare termini in libertà, che non pare abbia, come i bambini, molte inibizioni, o remore, nell’esprimere liberamente e gratuitamente i suoi apprezzamenti e i suoi giudizi nei confronti degli altri, con una malcelata supponenza pseudo professorale.   

Ci dispiace deluderla, non possiamo accettare le sue lezioni ex cathedra. Siamo cresciuti un pochino anche noi, non siamo più scolaretti!

Cefalù, 24 giugno 2016

                                                                                                             Salvatore Ilardo

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...quel poveretto di Cervantes, saggio come pochi nella storia umana: "Le ingiurie sono sempre grandi ragioni per coloro che non ne hanno."