TURISMO E AMBIENTE: Doglio e Samonà ce lo avevano fatto toccare con mano

Ritratto di Saro Di Paola

18 Agosto 2016, 21:03 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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“CEFALÙ: TURISMO E AMBIENTE”, fu il tema di un dibattito che il circolo “IL PUNGIGLIONE” ebbe ad organizzare il 4 aprile del 1971. 
Nel pieno del travaglio, che, nel dicembre del 1974, avrebbe portato alla definitiva approvazione del Piano Regolatore Generale. 
Un incontro della cittadinanza con gli architetti Alberto Samonà e Giuseppe Pirrone e con il prof. Carlo Doglio, che avevano collaborato con il Prof. Giuseppe Samonà nella elaborazione della versione originale di quel piano.

Fu un incontro per capire i riflessi sul piano urbanistico, ambientale e paesaggistico delle attività del turismo.
In quell’incontro, ci si interrogò, in particolare, per capire se
“TURISMO potesse significare attività spontanea e incontrollata e non, invece, programmazione e coordinamento delle iniziative in un quadro generale di pianificazione”. 

Un tema, quello delle relazioni tra Turismo e Ambiente, che il caos di questi giorni di agosto e di tutti i fine settimana, da maggio a settembre, ripropongono in termini di assoluta attualità.
Un tema, che, nel 2016, è ATTUALE più di quanto non lo fosse nel 1971.
Ovviamente, per quanti ritengono che TURISMO sia qualcosa di diverso, di molto diverso, da quello che siamo abituati a vedere, ad agosto, nel cuore del centro urbano, nelle strade che portano al lungomare ed in tutte le altre, anche lontane dal centro urbano, che portano al mare. 

Dal resoconto del dibattito del 1971 ho estrapolato alcuni passaggi, per riproporli all’attenzione della stragrande maggioranza dei cefaludesi di oggi, che, anche per ragioni anagrafiche, non hanno contezza del “travaglio politico” degli anni che partorirono il Piano Regolatore Generale.
Passaggi che si possono leggere nel capitolo “UNA OCCASIONE MANCATA” del libro “QUALE CEFALÙ” di Nicola Imbraguglio e Domenico Portera.

In quel dibattito intervenne Francesco Palamara, allora studente universitario ed oggi ingegnere in quiescenza.
Palamara disse: 
“Il prof Samonà poco fa ha detto che il turismo vero, quello grosso, si fa a Rimini, non riempiendo un albergo durante l’inverno con 15 svedesi, ma con 15000. 
Io non credo che, quando Rimini ha cominciato,ha cominciato di botto con i 15000 svedesi; ci sarà stato un inizio, poi un progressivo miglioramento. 
Quindi, professore, io penso che dobbiamo pure noi cominciare……….”

Gli replicò il prof. Doglio
“Sono anni che a Cefalù io ed altri spieghiamo, molto faticosamente,che il caso della riviera romagnola non ha niente a che fare con il tipo di strutture, naturali, fisiche che ha la zona di Cefalù; che lo sviluppo del turismo romagnolo è strettamente legato ad una amplissima quantità di sabbia disponibile……. la struttura fisica del territorio cefaludese non permette la presenza sulle spiagge di Cefalù di più di un piccolo numero di persone; ciò si tocca con mano: basta andare alla spiaggia e non capisco come mai non ci se ne renda conto. 
Ma ammettiamo che ci sia la possibilità di un uso del territorio per molta più gente…………. lei non morrà per i gas dei tubi di scarico delle automobili nei prossimi dieci anni………. rimarrà soffocato dal tipo di società che lei è venuto a creare. 
Rimarrà soffocato dai bisogni della gente che non sfrutta il turismo, che non ha terreno……. secondo me, a Cefalù è ora di smetterla che i soldi li facciano in pochi, bisogna che tutti abbiano un vantaggio dal turismo”.

Il prof. Samonà aggiunse
Cefalù ha un solo avvenire turistico…… che non è quello dei “viaggi tutto compreso”, che non è quello del turismo di rapina, che ora si sta trasformando in un turismo di prima linea…….” 

Ovviamente, Doglio e Samonà pensavano che il territorio di Cefalù, nel 2016, sarebbe stato come loro avevano previsto fosse nel progetto di Piano Regolatore Generale, che avevano elaborato alla fine degli anni sessanta. 
Ovviamente, Doglio e Samonà non pensavano che “l’attività spontanea e incontrollata”, soprattutto nel settore del turismo, avrebbe continuato a farla da padrone

Doglio e Samonà mai avrebbero immaginato, solo per dirne una, che sul lungomare e nei terreni a monte invece degli alberghi per 15000 ospiti provenienti dalla Svezia (magari) in inverno, sarebbero arrivati camper ed autoveicoli per decine di migliaia di “turisti da rapina” provenienti dal circondario e da ogni dove.

    

    

I “turisti” del posteggia, bagnati, mangia, lascia di tutto e fuggi.

    

    

Il “fuggi”, ovviamente, è figurativo.

    

Doglio e Samonà, mai avrebbero immaginato, per dirne un’altra, che a Cefalù sarebbero arrivati i “turisti” delle tende ovunque.
E non solo nella notte di ferragosto.

Saro Di Paola, 18 agosto 2016

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