Cefalù: la verità offuscata o stravolta.

Ritratto di Angelo Sciortino

2 Settembre 2016, 15:39 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ogni cosa che accade a Cefalù, nella quale è coinvolta a qualsiasi titolo l'Amministrazione, subisce strane e mistificanti interpretazioni, non solamente da parte di uomini dell'Amministrazione, ma anche da parte di chi tali cose le riferisce all'opinione pubblica.

C'è di peggio, qualche volta. Si riferisce, per esempio, di una sentenza del TAR, che dà ragione al Comune nella causa contro la MFM a proposito del vecchio ufficio postale, ma si omette il nome del legale, al quale si deve la memoria, le cui argomentazioni sono state riprese pari pari nelle argomentazioni giustificative della sentenza. Il perché non riesco a spiegarmelo, sembrandomi insignificante la giustificazione che gli era stato revocato l'incarico. A parte che non mi sembra che ci fossero fondati motivi per la revoca, persino i Giudici non ne hanno tenuto conto, se lo citano nella sentenza fra i difensori del Comune, forse tenendo conto che l'incarico gli era stato revocato quando la causa era stata già istruita e che il nuovo avvocato incaricato non aveva né poteva aggiungere alcunché.

Ma tant'è, così funziona oggi l'informazione! San Francesco di Sales, protettore dei giornalisti, e San Tommaso Moro, protettore dei politici, si staranno rivoltando nella tomba. Forse hanno chiesto persino una udienza divina, per chiedere di essere sollevati dai rispettivi incarichi di protezione.

C'è dell'altro, però. La Giunta Municipale approva con propria deliberazione le direttive al professionista incaricato della redazione del PUDM. Qualcuno dei “protetti” dai Santi citati dà all'articolo un titolo, che è un esempio di falsità e d'ignoranza senza pari: La Giunta ha approvato il PUDM. Il titolo è falso, perché la Giunta ha approvato soltanto, con quindici mesi di ritardo, le direttive al professionista. Dimostra anche ignoranza, perché la competenza non è della Giunta, ma del Consiglio.

Un altro “protetto” dai Santi citati dà quest'altro titolo al suo articolo: Cefalù, via libera ai lidi e ai ristoranti sul lungomare. Il titolo toglie al Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo la sua valenza di pianificazione del territorio nell'interesse della totalità dei cittadini e non nell'interesse di un piccolo ramo della società: i ristoratori e i gestori dei lidi.

Che mistifichino i responsabili dell'Amministrazione può starci; è inaccettabile che chi ha il dovere d'informare i cittadini si faccia strumento per la diffusione di tale mistificazione.

Al presente intervento allego in calce la sentenza del TAR, che correttamente riporta il nome dell'avvocato “dimenticato”; la deliberazione della Giunta l'avevo già allegata a questo mio precedente intervento: http://www.qualecefalu.it/node/19788.

 Sentenza MFM c Comune TAR n. 1743 del 2016.pdf

Commenti

è sempre un fare parte di un "Ordine", di un sistema, mai come oggi basato prima di tutto sulla ignoranza e poi sulla disonestà intellettuale come strategia di potere.