La nuova politica del "vaffa"

Ritratto di Angelo Sciortino

26 Settembre 2016, 15:29 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Se si considera il dominio assunto negli ultimi anni dalla mediocrità, potremmo definire questa l'epoca dominata dalla mediocrità. Una sorta di mediocrazia.

Ammetto che il termine non trova ospitalità nei dizionari, ma credo che esso dia bene l'idea di questa nuova dittatura politica, che si distingue per un'inversione logico-temporale: non più le ambizioni al servizio degli ideali, ma gli ideali al servizio delle ambizioni. Sfido chiunque, purché dotato di un minimo d'intelligenza e di buon senso, a negare che l'attuale scena politica è popolata di uomini, che guardano soltanto al loro interesse immediato, disinteressati a lasciare di se stessi un buon ricordo. Per costoro basta la soddisfazione dei più bassi bisogni, purché sia una ricca soddisfazione.

Credo, anzi, che ormai siano in pochi a negare che purtroppo di uomini politici disinteressati ce ne sono pochini. È questa la vera ragione del successo di coloro che sono neofiti della politica e che ripetono quasi soltanto il ritornello dell'onestà. A costoro e a quelli che se ne fidano ciecamente vorrei dire che l'onestà da sola non basta per governare. Se si guarda alla storia, di esempi di onestà pericolosa se ne incontrano tanti: si pensi a Savonarola nella Firenze del '500, che sicuramente disonesto non lo era, e a quel che fece seguito alla sua politica onesta. Si pensi invece ai tanti, che con la politica si arricchirono, ma lasciarono i loro Paesi più ricchi e più forti.

Bisogna aggiungere che il neofita, essendo un uomo senza esperienza, potrebbe causare danni. Un tempo i partiti politici fungevano da scuola di esperienza per preparare la classe politica del domani. Gli aderenti vi si abituavano al dibattito; allo scontro di opinioni; al rispetto per gli ideali, che credevano incarnati nel loro partito e nei quali erano stati educati in famiglia, nella scuola e con le letture. Oggi non è più così. Lentamente la politica si è trasformata in un levati tu che mi metto io non per cambiare, ma per continuare lo stesso andazzo.

Perso ogni ideale, quindi, ci si aggrappa a quello dell'onestà, che non è un ideale, ma una regola morale, alla quale attenersi sempre e in ogni occasione. Anche e soprattutto in occasione delle nostre scelte elettorali, per le quali occorre quantomeno l'onestà di scegliere con senso di responsabilità e dopo profonda riflessione. Noi elettori abbiamo scelto Crocetta in Sicilia o Lapunzina a Cefalù. Per fortuna non abbiamo scelto Renzi, che ha conquistato il potere un po' come lo conquistò un altro nel '22 con una ridicola marcia su Roma. Sia Crocetta e sia Lapunzina non hanno avuto molto più del 30% dell'elettorato e questo non li rende dissimili da Renzi.

Se noi elettori fossimo stati più riflessivi, forse quel misero suffragio non sarebbe bastato loro. E quelli che si sono fatti ingannare – io sono stato uno di questi nel caso di Cefalù – avrebbero dovuto aprire gli occhi alle prime avvisaglie. Invece tacciono, mentre quelli imperterriti conducono il Paese verso il baratro. E se non tacciono, acclamano chi dice quel che vorrebbero dire loro: vaffa..., non rendendosi conto che quel vaffa prima ancora che ai politici dovrebbe rivolgersi proprio a loro.

Non c'è nulla di logico in questo comportamento, per cui il futuro sarà ancora più buio del presente, perché i vaffa vinceranno per debolezza altrui e non per meriti e forza propri. Ci troveremo nei prossimi anni governati da dilettanti allo sbaraglio e forse soltanto i nostri nipoti si accorgeranno di quanto abbiamo sbagliato oggi. I nostri nipoti o la storia, che giudicherà dalle conseguenze.

Tutto questo per dire che condivido la rabbiosa ribellione contro questa casta politica, ignorante e spesso disonesta, ma non condivido che in mancanza di meglio la si sostituisca con i dilettanti, che faranno sì esperienza, ma sulla nostra pelle.