Cefalù: funerale di una coppia inseparabile

Ritratto di Angelo Sciortino

12 Ottobre 2016, 20:07 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Una morte è cosa ben triste; due morti contemporaneamente sono cosa ancora più triste; non ci sono aggettivi, poi, quando le due morti riguardano due che sono nati contemporaneamente e hanno scelto di vivere sempre insieme. Una decisione, che hanno rispettata anche con la loro dipartita. In questo caso a chi è rimasto rimane soltanto la commozione.

Questa emozione io l'ho provata in due occasioni. La prima quando il giorno di Natale morì il padre di un mio amico e il giorno dopo la madre; la seconda volta quando morì la moglie di un famoso veterinario palermitano, che il giorno stesso si suicidò per seguire la sua compagna nell'Aldilà.

Soltanto chi ha vissuto esperienze simili può comprendere quanto forte sia una simile emozione.

Oggi lo stesso episodio si è ripetuto a Cefalù. Dopo la messa in suffragio nella chiesa di Santo Stefano, detta del Purgatorio, due bare sono state portate fuori e sistemate una accanto all'altra nella macchina mortuaria. Questa ha cominciato a muoversi lungo corso Ruggero in direzione piazza Garibaldi. Seguivano il prete e appena quattro uomini, nessuna donna. Gli uomini non piangevano né avevano gli occhi rossi. Erano soltanto muti e con il capo chino.

A mano a mano che il funerale procedeva, la gente si stringeva ai lati della via per fargli largo. In tanti cercavano di capire chi erano i due morti dall'aspetto dei quattro uomini, ma nessuno dei quattro era conosciuto. Cominciarono le domande chi è morto?, ma nessuno sapeva dare una risposta. Non c'erano fiori né scritte sulle ghirlande. La curiosità, però, aumentava con il lento avanzare del funerale. Il parossismo sembrava essersi impadronito dei curiosi, quando uno di essi, più sfacciato degli altri, si avvicinò a uno dei quattro uomini compunti. Lo salutò e sfrontato chiese: Chi sono i due morti?. L'uomo gli rivolse uno sguardo distratto e gli rispose: una coppia inseparabile, che non solo non divorziò mai, ma mai pensò di farlo: Orgoglio e Dignità.

Lo sfrontato curioso rallentò e, quando si staccò dal funerale, si rivolse ai tanti curiosi, che seguivano e disse: Amunì o bar, u'nsu cifalutani. Nuddu i canusci e nenti ninni futti!