Sulla galleria di sfollamento le carte cantano

Ritratto di Saro Di Paola

22 Novembre 2016, 01:10 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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La seduta del Consiglio, che mentre scrivo è ancora in corso e nella quale il Consiglio comunale sta discutendo della richiesta di variante alla galleria di sfollamento da avanzare ad RFI, il Sindaco Lapunzina ha dato lettura di alcuni passaggi della dichiarazione di voto con la quale, nella seduta del 26 luglio 2005, motivai il mio voto favorevole alla variante al progetto definitivo del raddoppio ferroviario, con la quale ITALFERR spostò la galleria di sfollamento ed il suo imbocco,dalla via Cirincione, sotto lo spiazzo nel quale si svolge il mercato del contadino, dove era prevista nel progetto approvato nel 2003, alla via Antonello da Messina, a monte del piazzale di San Pio.
In particolare, Il Sindaco ha tenuto a sottolineare il fatto che, contrariamente a me che avevo votato a favore perché “perfettamente edotto della variante”, Lui aveva votato contro “chiedendo approfondimenti”.

Tutto vero!

Il Sindaco, però, non ha ritenuto di precisare ciò di cui io ero perfettamente edotto e, neanche, la ragione, per la quale Lui aveva chiesto approfondimenti.
L’uno e l’altra si colgono, senza possibilità di ingenerare dubbi, nel resoconto ufficiale della seduta consiliare del 26 luglio, che è agli atti del Comune.

Dell’oggetto della mia piena contezza nell'esprimere il mio voto favorevole di allora e della ragione per la quale l’allora Consigliere Lapunzina chiese approfondimenti, ho già scritto, diffusamente, lo scorso 7 luglio (http://www.qualecefalu.it/node/19547 ) per replicare al Consigliere Assessore Garbo, che, nel corso del programma “Oggi parliamo di ….”, che si può riascoltare e rivedere su Federico Cammarata tv al link (https://www.streamera.tv/movie/126762/desktop-2016-07-03-12-27-49/ ), aveva cercato di darmi sulla voce scaricando sulla mia persona la responsabilità della galleria di sfollamento allo Spinito e sottolineando, nel contempo, il fatto che l’allora Consigliere Lapunzina “aveva chiesto il rinvio della trattazione del punto per ascoltare i tecnici delle ferrovie”.

Lasciando, così, intendere che la sicurezza degli edifici dello Spinito, ed, in particolare, di quelli del complesso Argi, sottopassati dalla galleria di sfollamento, per Lapunzina era stata un cruccio sin dal luglio del 2005.
Il che, come ho già detto e scritto replicando a Garbo, è la negazione, assoluta, della verità storica sulla galleria di sfollamento dalla fermata sotterranea e sul “processo che ha portato alla relazione Cafiso”.

Sì, negazione assoluta della verità storica dei fatti, perché, il 26 luglio del 2005, il Consiglio si limitò ad approvare la variante ubicazionale della galleria di sfollamento che era necessaria per rendere carrabile la galleria di sfollamento, come il Consiglio aveva prescritto dovesse essere nella seduta del 15 luglio 2003, allorquando, con il voto unanime di 16 Consiglieri tra cui Lapunzina, che preannunciò il suo voto favorevole proponendo, addirittura, di mettere ai voti la deliberazione con il documento letto dal Consigliere Di Paola”. 
Sì, perché, come avevo fatto rilevare nel mio documento la galleria di sfollamento, di fondamentale importanza in caso di emergenza, con l’imbocco previsto sotto la via Cirincione carrabile non era

e carrabile non sarebbe potuta essere.
Se fosse stato possibile prevedere, in quel luogo, una galleria di sfollamento carrabile i tecnici di ITALFERR tale la avrebbero progettata, già nel 2003.
Non avrebbero fatto entrare l'asino per la coda, come erano riusciti a farlo entrare con una galleria, che altro non sarebbe stata se non una trappola mortale per quanti sarebbero stati costretti a servirsene in caso di evacuazione forzata della fermata sotterranea.
Quella galleria, che sfociava contro un muro alto all'incirca 10 metri, non dava garanzia alcuna alla sicurezza dei  suoi potenziali utenti.
Ed, al riguardo, il 26 luglio del 2005, il Consiglio si ritrovò d'accordo.
All'unanimità!

Null'altro e nulla di più, perché il 26 luglio del 2005 il Consiglio non disponeva di alcun elemento per esprimere giudizi sulla sicurezza degli edifici.

Tant’è che su tale aspetto nulla è stato detto dai Consiglieri, che abbiamo votato a favore -11- e da quelli -4- che hanno votato contro.
Neanche da Lapunzina.
Il 26 luglio del 2005 il Consiglio approvò l’ennesima proposta di progetto definitivo senza disporre di quei sondaggi in base ai quali, undici anni dopo, nel giugno del 2016, l’ing. Cafiso ha messo sull’avviso il Consiglio e la Città sui pericoli per la stabilità degli edifici dello Spinito.

Sì, negazione assoluta della verità storica dei fatti, perché, come si legge nella delibera, relativamente alla galleria di sfollamento il vero cruccio di Lapunzina era quello di “conoscere dagli ingegneri della Italfer i veri motivi che li avevano indotti a modificare il progetto”.
Motivi che Lui aveva individuato nella “situazione diversa rispetto al passato che, a seguito del rilascio di concessioni edilizie, gli ingegneri della ITALFERR avevano trovato sui terreni che dovevano essere espropriati per realizzare l’uscita di sicurezza”.
Motivi che, invece, altri non erano se non l’impossibilità di rendere carrabile la galleria di sfollamento prevista nel progetto del 2003.
Impossibilità che sarebbe rimasta tale anche se nell’uliveto, nel quale sarebbe dovuta sboccare la galleria, non fossero “state rilasciate concessioni edilizie e realizzate costruzioni”.

Sì, negazione assoluta della verità storica dei fatti, perché, se Lapunzina si fosse portato dietro il cruccio della sicurezza degli edifici dello Spinito, che, da consigliere, avrebbe avuto, nel 2005, quando votò contro lo spostamento della galleria di sfollamento dalla via Cirincione alla via Antonello da Messina, non avrebbe, certamente, aspettato la fine del 2016 per incaricare un Professionista di fiducia, al fine di valutare rischi per la staticità di questi edifici, che avrebbe potuto comportare il “progetto esecutivo”, che la TOTO aveva depositato al Comune, già, nei primi mesi del 2013.

Sì, negazione assoluta della verità storica dei fatti, perché, le carte cantano.

Saro Di Paola, 22 novembre 2016

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