I bagnanti selvaggi, il cefaludese virtuoso e le 5 vele

Ritratto di Saro Di Paola

17 Giugno 2017, 08:59 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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Il tratto di costa compreso tra le ultime due scale del lungomare è una distesa di “cuticchiuna ri mari”, che non è fruibile come spiaggia e sulla quale è difficoltoso, persino, camminare con le scarpe ai piedi. 
                                                                   
È così da tre stagioni.

Il lido elioterapico con gli ombrelloni, che, per almeno trenta anni,  gli hotel  Santa Lucia e Le Sabbie d’oro avevano impiantato proprio là, è stato spostato più avanti e quel tratto di spiaggia, prima accudito dagli addetti al lido, da tre stagioni è abbandonato a sé stesso.
Anzi no.
Quel tratto di costa è accudito da un nostro concittadino, che si fa carico della sua pulizia.
Tutte le mattine.
Con sistematica puntualità.
        
Quel cefaludese virtuoso, fa lo spazzino, per rimediare alla inciviltà degli altri.
Raccoglie di tutto.
Buste, bottiglie, oggetti in plastica e quanto di altro e di altra natura il mare vi deposita.
Bottiglie in vetro, cocci di vetro, lattine per bibite, cartoni per pizze e quanto di altro e di altra natura viene lanciato da sopra.

Ad interrompere la distesa di cuticchiuna è il fazzoletto di sabbia che ho cerchiato nella prima foto.
È un fazzoletto ambito.
In particolare dai bagnanti della domenica.
Quelli selvaggi.
Quelli, che arrivano in fondo al lungomare, parcheggiano l’autoveicolo in zona di divieto, scendono in spiaggia con ombrelloni, tavolo, sedie, buste in plastica e borsoni refrigerati gonfi di viveri.
Quelli, che, dopo avere bivaccato per un’intera giornata, facendo, anche, razzia di ricci, vanno via senza avere speso a Cefalù un solo euro e lasciando, sulla sabbia, piene di rifiuti, indifferenziati, le buste in plastica che avevano sceso gonfie di vivande.
        
Buste che il cefaludese virtuoso raccoglie e accumula, insieme a quanto di altro aveva già raccolto prima, nella speranza che un operatore ecologico virtuoso, come lui,  li veda e li porti via.
        
        
Purtroppo, in quel tratto di costa, e, purtroppo, in tanti altri del litorale cefaludese, va così.
Da sempre.

È, proprio, impossibile studiare ed adottare misure per reprimere questo intollerabile malcostume?  
Quali sono le misure, che, per evitarlo, vengono adottate nelle 21 spiagge, che, giusto ieri, sono state premiate con le 5 vele di Legambiente e Touring Club?
                                                           

Non è che sia, finalmente, il tempo di tentare di adottarne qualcuna anche a Cefalù?

Saro Di Paola, 17 giugno 2017
 

Commenti

Caro Saro, questa persona è da premiare... ma voglio ricordarti che, almeno per due volte, un furgone degli operatori ecologici, ogni mattina, arriva in fondo al lungomare e ritorna. Mi sono sempre chiesto cosa viene a fare... forse a pulire qualche posto?  oppure a ritirare qualche sacchetto?... Certamente la solerzia encomiabile di questo cefalutano avrà trovato "collaborazione" per il recupero e lo smaltimento di quanto viene prelevato durante la pulizia. Forse sarebbe meglio che questo uomo ammirevole depositi tutto quello che recupera pulendo, alla fine del tratto carrabile del lungomare... prima della scala... perchè forse i professionisti della pulizia, non possono scendere nel posto dove lui ha depositato il materiale...