Cefalù: non tutto il male vien per nuocere.

Ritratto di Angelo Sciortino

18 Agosto 2017, 14:39 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nel giorno di Ferragosto e nel seguente Cefalù ha avuto il piacere di ospitare due militanti dell'ISIS. Erano venuti in vacanza e già che c'erano avevano pensato bene di studiare un attentato, per guadagnarsi almeno cinquanta vergini nel loro paradiso.

Andarono in giro per due giorni e alla fine decisero che percorrere Corso Ruggero con un furgone e a gran velocità avrebbe dato l'opportunità di fare una vera e propria strage. Studiarono una via di fuga attraverso la via Candeloro e la via del Faro e quando si sentirono pronti, andarono a Palermo per affittare un furgone dal noleggiatore Maggiore. Messisi alla guida, si diressero verso Cefalù nel primo pomeriggio. Giunti che furono all'uscita autostradale di Mazzaforno, rimasero bloccati da una fila chilometrica di automobili in uscita. Prima di uscire dall'autostrada dovettero così aspettare oltre due ore. Quando furono usciti, però, la situazione era peggiore di quella lasciata. Ci si muoveva a passo d'uomo e trovarono anche il passaggio a livello della Galizza chiuso e tale rimase per un'ora. Nell'attesa si bearono a respirare i miasmi dei rifiuti sparsi lungo la strada, al punto che uno dei due fu costretto a scendere dal furgone per vomitare.

Giunsero a Cefalù ch'erano le tre del mattino. Felici, si diressero verso piazza Garibaldi. Superarono la Villa e, giuntivi, accelerarono verso corso Ruggero. Il furgone correva spedito, perché la strada era deserta. I giovani, infatti, erano rinchiusi ancora nelle discoteche e i pochi anziani lavoratori erano ancora nel loro letto a dormire per guadagnare le forze per la prossima giornata di lavoro.

Giunti in piazza Duomo, si fermarono e si guardarono in faccia. Uno dei due disse: “abbiamo fallito! Allah ci punirà e nel paradiso ci farà trovare negri superdotati, che ci violenteranno a più non posso.”.

Sconsolati, proseguirono lentamente verso la via Candeloro, vi si immisero e scomparvero, giurando che mai più avrebbero rimesso piede a Cefalù.

Così Cefalù si salvò da un attentato.

 

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