L'acqua e le favole del Sindaco

Ritratto di Angelo Sciortino

29 Agosto 2017, 16:52 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Nel leggere le seguenti frasi in un comunicato (http://www.qualecefalu.it/node/21147) del Sindaco “La presenza dei solfati in quantità superiore al valore limite fissato dal decreto legislativo n. 31 del 2001 è da ritenersi come una situazione non conforme, ma non indicativa di reale e immediato rischio igienico sanitario per la salute pubblica, in quanto il superamento del valore limite di un parametro indicatore prevede un intervento discrezionale basato su una valutazione di merito in ordine alla tipologia ed entità del superamento stesso.”, mi hanno fatto venire in mente un adagio, che mio nonno ripeteva spesso: un buon tacere non fu mai detto.

Ora, a parte la fatica di leggere un simile italiano, mi sembra che in ogni caso siamo in presenza del tanto amato non conforme, ma compatibile, applicato spesso nelle concessioni edilizie in terreni non edificabili. Che a questo principio si richiami il Sindaco anche a proposito dell'acqua mi sembra paradossale. Egli dice infatti che il superamento del valore limite di un parametro indicatore prevede un intervento discrezionale basato su una valutazione di merito in ordine alla tipologia ed entità del superamento stesso. Ciò significa, anche con le contorsioni sintattiche, che tale superamento, grazie agli interventi discrezionali, sarà alla fine compatibile, sebbene non conforme con la norma. Ancora più paradossale appare che egli parli, non specificandola, di “una valutazione di merito in ordine alla tipologia ed entità del superamento stesso”. Poiché non capisco la frase, sospendo ogni giudizio in attesa di spiegazioni.

E passo, invece, a una frase quasi conclusiva: “Ciò non toglie che il risultato auspicato sia quello di ripristinare, in breve, l’erogazione di acqua totalmente idonea al consumo umano, finalità per la quale il Comune di Cefalù ha chiesto l’intervento sostitutivo della Regione Siciliana e dell’A.E.E.G.S.I., nei confronti dell’Organismo, l’Assemblea Territoriale Idrica, cui la Legge affida l’individuazione del Gestore.” Se un sindaco è l'Autorità Sanitaria locale, in quanto Ufficiale del Governo preposto alla tutela dell'igiene e della salute pubblica, perché mai chiede “l'intervento sostitutivo della Regione Siciliana nei confronti dell'Assemblea Territoriale Idrica”, che non si è mai riunita non soltanto nella provincia di Palermo, ma in tutta la Sicilia? Non sarebbe il caso che la smettesse di raccontare favole e con coraggio facesse quello che altri Comuni a noi vicini hanno fatto, gestendo direttamente la distribuzione dell'acqua?

Altra favola è quella del costo eccessivo della potabilizzazione. Quello che gli utenti pagano non è, infatti, soltanto il costo della potabilizzazione, ma anche il pagamento dell'investimento per la costruzione del potabilizzatore, che fra sette o otto anni sarà un bene del Comune. Ma questa favola sarà valutata dal buon senso delle Autorità, che prima o poi saranno chiamate a giudicare l'azione del Sindaco. A noi cittadini basta soltanto non credere alle favole.

Commenti

Caro Angelo,

Ti chiedo: è cambiato qualcosa nelle abitudini dei cittadini? Per quanto mi riguarda, proprio per niente, mentre vedo che qualcuno è sconvolto. Che significa? Io, francamente, non lo so.